Fino a novembre 2016, il numero di clienti dei vari operatori mobili italiani dipendeva dall’anno di nascita degli stessi: TIM, nata agli inizi del 1995 in seguito a una scissione da Telecom Italia, Omnitel Pronto Italia, che entrò nel mercato solo qualche mese dopo di TIM e che in seguito venne acquisita da Vodafone, Wind, che entrò nel mercato poco prima del terzo millennio e che vide crescere le proprie quote grazie all’acquisizione dell’operatore Blu e Tre, il primo operatore ad offrire connettività 3G. Le cose, con la neonata WindTre, sono cambiate parecchio.
Il nuovo operatore conta oltre 30 milioni di numerazioni attive ed è diventato il primo nel mercato della telefonia mobile italiano. Non si parla in questo caso di acquisizione, in quanto la joint venture è paritetica ed è controllata al 50% dai russi di Wind e al 50% dai cinesi di Tre. Sicuramente questo apre la strada a una migliore copertura del territorio italiano e a un miglioramento generale della qualità dei servizi (soprattutto in vista dell’arrivo del 4G), ma anche a maggiori investimenti nel campo della telefonia fissa e dell’espansione della fibra ottica. Una joint venture che sarà terminata attorno al 2019, anche con l’ingresso del nuovissimo operatore francese Free Mobile, che già in Francia ha portato a un significativo abbassamento delle tariffe vista la grande competitività dello stesso.
Riuscirà il nuovo operatore ad essere sufficientemente competitivo? Gli utenti attuali avranno benefici dal nuovo operatore? L’arrivo di Free Mobile in Italia sarà davvero una svolta?
L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 25-27.