Seconda parte della retrospettiva sui film stand alone di Batman, dedicata unicamente alle pellicole del regista britannico.
Dopo il disastro planetario di Batman & Robin, la Warner Bros. lasciò comprensibilmente passare molto tempo prima di rimettere in carreggiata un franchise che, ormai, pareva fermo in corsia d’emergenza col motore in avaria. La casa cinematografica americana attendeva ansiosa di scoprire un regista talentuoso per un reboot della saga. Nel 2003 questo regista fu ingaggiato: dopo il bellissimo Memento, Christopher Nolan firmò per diventare il nuovo director dei film del Cavaliere Oscuro. All’epoca Nolan non era molto conosciuto, ma l’intuizione della Warner si rivelò decisiva per il proseguimento delle avventure cinematografiche di Batman e, soprattutto, per rimpinguare le già ricche casse della società. Altrettanto determinante fu anche la scelta di ingaggiare David S. Goyer come sceneggiatore, il quale fu poi affiancato dal fratello di Nolan, Jonathan.
Si ricomincia
Uno dei punti di forza della trilogia di Nolan è stato sicuramente quello di possedere un cast enormemente talentuoso. L’idea di Nolan era quella di affidare il ruolo di Batman a un attore non molto conosciuto, per poi piazzargli intorno come sentinelle nomi noti del cinema americano che però non l’oscurassero con le loro prestazioni.
Per il ruolo dell’Uomo Pipistrello fu scelto lo stupefacente Christian Bale. L’attore britannico, conosciuto in quel momento principalmente per il ruolo dello schizofrenico broker Patrick Bateman di American Psycho, ottenne la parte dopo aver terminato di girare L’uomo senza sonno, film per cui si distrusse il metabolismo e si atrofizzò i muscoli, arrivando a pesare meno di 50 kg.
Ebbene, il futuro Batman riuscì a tornare in formissima per il film con una dieta bilanciata e tantissimo esercizio fisico. Prese addirittura una massa muscolare ancora maggiore di prima (in fondo doveva pur sempre interpretare Batman, uno che picchia la gente quasi a mani nude). Inoltre, nelle interviste con la stampa, lavorava sull’accento americano per non dare l’impressione che il suo personaggio avesse un qualcosa di british. Chapeau.
Il resto del cast è da urlo: per citare solo i membri “fissi”, la parte del fedele maggiordomo – e coscienza di Bruce Wayne – Alfred Pennyworth è stata affidata al veterano Michael Caine. Il CEO delle Wayne Enterprises, Lucius Fox, ha il volto di Morgan Freeman; Cillian Murphy è lo Spavventapasseri e Gary Oldman plasma un ottimo commissario Gordon.
L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 14-16.