Avrebbe compiuto settant’anni Johan Cruijff, il 25 aprile 2017: una vera e propria icona di questo sport, pioniere di quello che era il “calcio totale” dell’Ajax e dell’Olanda tra gli anni ’60 e ’70. Alla solita domanda – «chi è più forte tra Maradona e Pelé?» – probabilmente alcuni risponderebbero proprio Johan Cruijff. Il “Pelé Bianco”, secondo la IFFHS, nella classifica dei migliori calciatori del XX° secolo si piazza al secondo posto, dietro solamente a “O Rei”. Tecnica sopraffina e intelligenza tattica fuori dal normale hanno reso l’olandese uno dei giocatori più determinanti di sempre nella Eredivisie, con ben 215 reti segnate in 309 partite. In Olanda, oltre la maglia dell’Ajax, Cruijff vestì anche quella – sempre biancorossa – del Feyenoord, negli ultimi anni della sua carriera.
Indubbiamente è stato uno dei più famosi ad aver vestito la casacca dei lancieri di Amsterdam, oltre ad aver vestito un’altra maglia importantissima e prestigiosa: nel 1973, infatti, l’olandese volante rifiutò il Real Madrid per accasarsi in Catalogna, alla corte del Barcellona. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, il percorso di Cruijff fu più o meno simile: l’olandese volante iniziò la sua seconda vita calcistica come allenatore all’Ajax, proprio da dove era partito quasi vent’anni prima. La storia si ripete quando torna nuovamente a Barcellona, in veste di coach dei Blaugrana, con cui vince la Champions League nel 1992 (dopo averne vinte ben tre da calciatore con l’Ajax), fondando la mentalità di quelli che saranno i successi del Barcellona dei giorni nostri.
Proprio la squadra di oggi si riflette molto in quella che era l’idea di calcio di Johan Cruijff, quando vestiva – solo in quell’occasione – la maglia numero 9. Al suo arrivo in Catalogna, l’allenatore blaugrana era Rinus Michels, colui che inventò il calcio totale. Un po’ come un regista ha il suo attore preferito da far recitare nei suoi film, Michels vedeva in Johan Cruijff l’interprete migliore per esprimere la sua idea di calcio rivoluzionaria.
L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 32-36.