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Un nuovo futuro per Hearthstone: cosa cambierà

Published by
Marco Zordan

Negli ultimi mesi sono usciti diversi card game online, tra cui Gwent e The Elder Scrolls: Legends: per la prima volta il genere non è più appannaggio esclusivo di Hearthstone, il gioco di carte online della Blizzard. Pressato dalla concorrenza, che futuro ha e come sopravvivrà ai prossimi anni?

Standard e rotazione per i nuovi utenti…

Un gioco di carte si espande con ogni nuovo set ed espansione, e nel giro di pochi anni le carte richieste per giocare a un livello competitivo diventano centinaia. Con una collezione troppo ampia diventa difficile, per i nuovi giocatori, mettersi in pari senza spendere troppo denaro reale, il che disincentiva i nuovi utenti. Per questo, e per rinfrescare un metagame ormai statico, lo scorso anno Blizzard annunciò la modalità Standard, formato nel quale sono presenti solo le carte dei set usciti recentemente: ogni anno le espansioni e le avventure più vecchie di due anni ruotano e passano nella modalità Wild, meno popolata e con pochissimi tornei di alto livello.

Dopo poco più di un anno e due rotazioni, possiamo considerare l’idea di Blizzard un parziale successo: non ha risolto i problemi di bilanciamento durante l’anno del Kraken, il primo di Standard, dal momento che una classe, quella dello sciamano, ha quasi ininterrottamente dominato la scena competitiva, mentre altre – come quella del sacerdote – sono quasi del tutto scomparse. Problemi aggravati anche da alcune infelici scelte di game design, come Yogg-saron, il cui effetto completamente casuale e in grado di ribaltare partite già perse lo rese giocato in tutti i mazzi meno aggressivi: in conclusione, la carta dovette essere nerfata. Il secondo anno di Standard, appena iniziato, ci ha invece dato quello che è il miglior metagame di sempre con l’espansione Viaggio a Un’Goro: una nuova ondata di nerf e la rimozione dal formato Standard di alcune carte troppo sbilanciate e troppo giocate, tra cui Ragnaros e Sylvanas, hanno portato ad un meta vario, con tanti mazzi diversi che si sono contesi il posto di miglior deck, senza che ne sia emerso uno troppo forte rispetto agli altri.

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… e tanti piccoli cambiamenti per i vecchi

Per sopravvivere all’agguerrita concorrenza di Gwent o TES: Legends, però, la rotazione non basta: i giocatori più esperti, quelli che hanno passato anni su Hearthstone e che giocano dai tempi di Blackrock o Naxxramas, spesso si sono stancati di un gameplay che alla fine non è mai variato più di tanto, e sono attratti dalle novità portate dagli altri card game. Come fare a trattenere questi giocatori?

I due eventi estivi si collocano in quest’ottica: il primo, con le ricompense delle quest raddoppiate, ha incentivato i giocatori a tornare per fare il pieno di gold, magari in vista della prossima espansione che uscirà tra poche settimane, mentre il secondo ha spinto molti a giocare in Arena, modalità draft in cui brilla l’abilità dei singoli giocatori, chiamati a comporre un mazzo scegliendo una carta alla volta fra tre carte proposte casualmente, senza i limiti della propria collezione.

Proprio l’Arena è stata al centro di diversi cambiamenti negli ultimi mesi, principalmente patch di bilanciamento che hanno diminuito la possibilità di trovare carte troppo potenti come Abyssal Enforcer o Flamestrike. Inoltre l’Arena, che prima era in formato Wild, è passata in Standard, per eliminare alcune carte semplicemente troppo forti dei set più vecchi. La maggiore attenzione all’arena si pone nell’ottica di un miglioramento a 360 gradi del gioco, in modo tale che non sia legato esclusivamente alle modalità competitiva. L’Arena è anche per i giocatori più esperti un modo di ottenere pacchetti e gold extra, essenziale per rimanere al passo con le nuove espansioni. Infine, da qualche mese, Blizzard rilascia classifiche regionali con i nomi dei cento migliori giocatori, per dare un riconoscimento a chi si impegna in questa modalità.

Nell’ultimo anno Blizzard ha anche lavorato con la community, che è stata spesso ascoltata, come nel caso del nerf al Quest Rogue. Sebbene non fosse un mazzo così tanto giocato, trovarselo contro in modalità classificata quasi “rovinava” l’esperienza di gioco, dal momento che la vittoria o la sconfitta erano determinate quasi esclusivamente dall’abilità e dalla fortuna del giocatore che lo utilizzava, mentre l’avversario assisteva quasi inerme. Il supporto della community è essenziale per la sopravvivenza nel lungo periodo, e da qui la ricerca di un buon rapporto con essa, rinforzato da molte sessioni di Q&A, da interventi frequenti su Reddit e dal carisma del Game Director Ben Brode.

Cosa ci riserva il futuro di Hearthstone

La prossima espansione, in arrivo tra poche settimane, darà inizio a un nuovo ciclo di eventi: prima di tutto dovremmo finalmente vedere nuove missioni single player, anche se in un formato diverso dal passato. Gli scorsi anni, infatti, alcuni set uscivano in avventure, campagne single player divise in quattro parti, ognuna delle quali conteneva diversi contro l’IA con regole particolari, oltre che nuove carte. Da quest’anno non ci saranno più avventure, ma solo espansioni con nuovi pacchetti. Che spazio ci sarà quindi per il single player, modalità peraltro ben riuscita e che garantiva un discreto livello di sfida? A partire dalla prossima, ogni espansione sarà accompagnata da alcune missioni single player, che con ogni probabilità saranno gratuite.

Probabilmente ci saranno anche eventi specifici per la modalità Wild, che Blizzard vuole spingere: ritorneranno infatti in vendita i set più vecchi e non più disponibili, sia espansioni che avventure, e questo sarà solo il primo passo di una più ampia strategia per portare giocatori anche su questa modalità, che, anche se meno bilanciata dello Standard, offre una maggiore varietà di carte e di possibilità. In futuro, probabilmente, vedremo anche più tornei in Wild, anche se difficilmente saranno nel circuito ufficiale. Infine, potremmo rivedere altri eventi come quelli di questo mese ma incentrati sul Wild.

Altra importantissima novità in arrivo è il nuovo sistema per le carte trovate nei pacchetti: dalla prossima espansione in avanti avremo infatti la certezza di trovare una leggendaria nei primi dieci pacchetti, e non troveremo più leggendarie che possediamo già. Non sarà più possibile neanche trovare nello stesso pacchetto tre o più copie di una singola carta. Questi cambiamenti rendono più facile completare la propria collezione, e sono di fatto un regalo agli utenti, che avranno bisogno di investire meno risorse, che siano gold o denaro reale, per completare la propria collezione.

Cosa correggere nella prossima espansione

Affinché Hearthstone continui a mantenere la sua posizione, Blizzard deve correggere quanto prima i suoi problemi principali: prima di tutto curare maggiormente l’aspetto tecnico, rendendo magari il client di gioco più leggero e correggendo i bug che ancora rimangono, e che – anche se non riguardano il gameplay – peggiorano comunque l’esperienza di gioco. Sarebbe anche opportuno cercare di ridurre lo spazio occupato dall’app sui dispositivi mobile, assolutamente esagerato anche rispetto alla concorrenza.

Altro problema è la mancanza totale di un sistema di community all’interno di Hearthstone, con l’impossibilità di visualizzare le statistiche degli altri giocatori e di creare clan o gilde. Blizzard ha cercato di incentivare le interazioni tra giocatori, ad esempio con Morgl, l’ultimo eroe uscito dello Sciamano, che per essere sbloccato richiede di invitare un’altra persona su Hearthstone, o con l’implementazione di funzioni specifiche per i Fireside Gathering. Questo tuttavia non è abbastanza: i Fireside Gathering sono ancora pochi, e i giocatori interagiscono quasi esclusivamente appoggiandosi a siti esterni come Reddit.

Infine, il bilanciamento: sebbene la situazione sia migliorata molto rispetto ad un anno fa e al dominio dello Sciamano, Hearthstone non è ancora perfettamente bilanciato, con una classe, lo Stregone, scomparsa dalla scena competitiva, e altre, come il Mago o il Paladino, che offrono una maggiore rosa di mazzi utilizzabili con successo nella modalità classificata o nei tornei. Blizzard, comunque, è sulla buona strada, con una varietà di mazzi e classi giocabili ad alto livello molto maggiore rispetto ai periodi prima della modalità Standard.

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