La Warner Bros, quasi cinquant’anni fa, decise di acquisire una casa editrice di fumetti, per poterne produrre film e serie tv. Quella casa editrice, come si può notare dai titoli di testa di tutti i film prodotti da allora, è la DC Comics, che a breve tornerà nei cinema con il crossover Justice League, riportando sul grande schermo Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill in quelli di Superman, Gal Gadot in quelli di Wonder Woman e, tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo di Aquaman, già conosciuto dai più per il ruolo di Khal Drogo nella serie tv della HBO Il Trono di Spade. Un binomio decisamente inseparabile, quello WB – DC, imitato nel 2009 dall’acquisizione della Marvel da parte della Disney, che si occupa con la divisione cinematografica preposta, i Marvel Studios, della produzione e distribuzione dei film con gli Avengers e soci.
Ma ora la Disney e la Warner Bros non sono più sole, perché a inizio mese si è avuta notizia dell’acquisizione da parte di Netflix della Millarworld, la casa editrice fondata dall’omonimo Mark Millar, autore scozzese noto per la saga di Superman: Red Son, il crossover Marvel Civil War e Old Man Logan, oltre ad aver creato con la propria linea a fumetti Kick-Ass e The Secret Service, trasposti entrambi sul grande schermo con il titolo omonimo il primo e Kingsman – Secret Service il secondo, che vedrà il seguito uscire in Italia a fine settembre con il titolo Kingsman – The Golden Circle. L’acquisizione è stata accolta con grande soddisfazione da Mark Millar, come testimonia il post su Twitter
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E questo lungo post di ringraziamenti, in cui ringrazia la moglie Lucy per il supporto datogli e dove spiega che due dei fumetti della Millarworld, The Secret Service e Kick-Ass non sono inclusi nell’accordo perché già opzionati per il grande schermo.
Mark Millar (Coatbridge, 24 dicembre 1969) inizia la sua carriera come fumettista scrivendo una miniserie a fumetti per la fu Trident Comics, “Saviour”, basata sul ritorno di Gesù come un supereroe, chiamato The Saviour, iniziando in seguito a questo lavoro una proficua collaborazione con Grant Morrison, che portò entrambi a scrivere e disegnare per la DC Comics Swamp Thing. Nonostante il successo di critica, il basso numero di vendite convinse la casa editrice a chiudere la serie a fumetti, lasciando Mark Millar a lavorare su altre serie a fumetti come JLA e Flash, facendosi apprezzare oltre che dalla critica anche dal pubblico per il proprio stile umoristico e trasgressivo. Il matrimonio con la DC Comics non sarebbe durato troppo a lungo, poiché in seguito ad alcune divergenze Millar decise di abbandonare la casa editrice di Batman in favore della Marvel, dove si farà valere su più testate. Tra le tante, Ultimate X-Men, la serie a fumetti di Wolverine scrivendo la già citata saga di Old Man Logan, Ultimates, una versione politicamente scorretta degli Avengers, 1985, una miniserie che nei progetti originali doveva essere un fotoromanzo per poi passare fortunatamente ai disegni dell’ottimo Tommy Lee Edwards e in ultimo, ma non meno importante, il crossover più famoso degli anni 2000, Civil War.
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Durante il periodo passato alla Marvel si fece sempre più concreta l’idea di creare una propria casa editrice, seguendo le orme tracciate da Liefeld e McFarlane con la loro Image Comics, desiderosi di avere il controllo totale sulle opere e sui ricavati derivanti da esse. E nel 2003 avvenne il debutto editoriale della Millarworld con Wanted, di cui seguirà una trasposizione cinematografica nel 2008. Wanted riscuote un discreto successo di pubblico, a differenza degli altri tre titoli annunciati in seguito, “American Jesus: Chosen”, “The Unfunnies” e “Run”; l’ultimo della lista non vedrà la luce per mai chiariti problemi legati alla pubblicazione, riciclando le idee dell’albo per alcuni lavori successivi. Partendo dal successo avuto con Wanted Mark Millar nel 2006 si rivolge a uno dei disegnatori di punta della Marvel, John Romita Jr, per una miniserie totalmente autoprodotta, tanto da dover pagare di tasca loro l’inchiostratore e il colorista della serie composta da 6 numeri. Kick-Ass. Un rischio che verrà completamente ripagato grazie all’enorme successo avuto che porterà alla scrittura di altre due miniserie più uno spin-off. Grazie ai successi e alla sicurezza economica ottenuti dalla Millarworld per Mark Millar si apre una nuova fase per la sua linea a fumetti, dedicandosi esclusivamente ad essa come autore e dando l’opportunità a diversi disegnatori aspiranti tali o già affermati per lavorare su storie che possano attirare facilemente l’interesse di Hollywood come già avvenuto per Wanted e Kick-Ass. The Secret Service, che vedrà a inizio settembre il seguito The Golden Circle nei cinema italiani, è stato scritto in collaborazione con Matthew Vaughn, regista della versione cinematografica di Kick-Ass, e disegnato da uno degli artisti più importanti del fumetto americano: Dave Gibbons, la “matita” di una delle graphic novel più importanti di sempre, Watchmen. La crescita della Millarworld ha permesso al suo fondatore di pensare sempre più in grande, generando un vero e proprio universo (il Millarworld Universe) in cui tutte le storie sono collegate idealmente tra di loro, creando due terre parallele sulla falsariga dei multiversi tanto utilizzati dalla DC Comics e dalla Marvel. Una terra, più realistica, è quella di Kick-Ass, dove vi convivono inoltre i personaggi delle miniserie Nemesis e MPH, mentre l’altra dimensione parallela, patria delle serie Jupiter’s Legacy e Supercrooks è più simile a quelle DC Comics e Marvel dove i supereroi sono elementi quotidiani.
Gli sforzi di Mark Millar hanno ricevuto la giusta ricompensa il 7 agosto 2017, quando Netflix, la piattaforma di distribuzione via streaming di serie tv, documentari e film come To the Bone, ha annunciato l’acquisizione della Millarworld, con un progetto ben chiaro: creare contenuti in esclusiva e originali basati sui personaggi e sulle storie create negli ultimi 14 anni, ad eccezione per Kick-Ass e The Secret Service, già opzionate per la produzione di film cinematografici. La notizia arriva proprio negli stessi giorni in cui la Disney ha annunciato il “divorzio” da Netflix negli Stati Uniti a partire dal 2018, in favore di una propria piattaforma di streaming. Per il momento la decisione riguarderà soltanto i film di animazione, mentre per le serie tv delle case produttrici controllate dalla Disney, come Daredevil per la Marvel e The Clone Wars per la Lucasfilm, non si hanno ancora notizie in merito. L’acquisizione della Millarworld da parte di Netflix in ogni caso potrà regalare una ventata di freschezza nel mondo dell’intrattenimento, magari con la trasposizione sul piccolo schermo di American Jesus, definito da Mark Millar stesso il seguito della Bibbia, Chrononauts, in cui un dinamico duo viaggia attraverso il tempo, o di Superior, dove il giovane protagonista, affetto dalla sclerosi multipla, può diventare un supereroe grazie ai poteri donati da un misterioso individuo. Le idee non mancano, e Mark Millar, così come Netflix, sono sicuramente pronti a fare ciò che sanno fare meglio: intrattenere il pubblico con delle belle storie.
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