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Il vento dell’Est: Celtics vs Cavaliers

Published by
Paolo Terrasi Borghesan

Analisi approfondita di come i Boston Celtics si siano guadagnati le prestazioni di Kyrie Irving e di come gli equilibri dei Cleveland Cavs cambino di conseguenza

Durante questa lunga e calda estate, molte stelle hanno cambiato squadra, come abbiamo già visto. Tuttavia, ci eravamo lasciati con un principale interrogativo: dove andrà a giocare Kyrie Irving? Dopo qualche tempo, la risposta è arrivata con i verdi trifogli dei Boston Celtics.

Boston riceve:

Kyrie Irving

L’annuncio ufficiale da parte dei Boston Celtics.

Il nativo australiano è uno di quei giocatori che non ha bisogno di presentazioni. All Star, ancora giovane (25 anni) ma comunque esperto (tre Finali giocate in sei anni di carriera), e con un ottimo contratto (in scadenza nel 2019, Player Option nel 2020 a cifre relativamente contenute), Irving sarebbe stato un upgrade per pressoché chiunque nella lega.

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Cleveland riceve:

Isaiah Thomas

Per una curiosa coincidenza, Thomas è stato ultima scelta allo stesso draft di Irving. Anche se si è consacrato solamente nella stagione appena conclusa, Isaiah ha dimostrato di essere un all star, altro che giocatore da secondo giro; il suo stile di gioco è molto simile a quello di Irving, rendendolo un fit perfetto per la franchigia dell’Ohio, in aggiunta ad una grandissima tenuta mentale (la sua partita giocata il giorno dopo il decesso di sua sorella è oramai un instant classic) e capacità di farsi amare dal pubblico. Tuttavia, le note dolenti risiedono nella sua età (seppur appartenente allo stesso draft, Thomas è più vecchio di tre anni), nel suo contratto in scadenza e nella sua condizione fisica, che potrebbe pregiudicare la trade.

Jae Crowder

Un buttafuori alla corte del Re
(Photo by Brian Babineau/NBAE via Getty Images)

Mentre Thomas è un leggero downgrade rispetto ad Irving, Crowder è un giocatore che serviva come il pane ai Cavaliers, specialmente in ottica Golden State. Un eccellente 3&D che potrà far rifiatare Lebron James dal gravoso compito di marcare i vari Durant, Leonard, e compagnia. A tutto ciò va aggiunto uno splendido contratto (7.3 milioni annui di media fino al 2020), che va ad aumentare i fattori che lo rendono una presa azzeccata da parte della franchigia dell’Ohio.

Ante Zicic

Ironia della sorte, Zizic è un pupillo di Blatt, ex allenatore dei Cavs. (© Boston Herald)

Giocatore abbastanza interessante pescato al draft da Boston; ha perso quotazioni dopo una pessima summer league, ma troverà spazio nelle rotazioni di coach Lue.

Scelta dei Brooklyn Nets al prossimo Draft

La ciliegina sulla torta che ha reso la trade irrinunciabile da parte di Cleveland. Non essendo protetta, la scelta ha altissime probabilità di cadere tra le prime cinque della prossimo draft; a meno di una improbabile qualificazione ai Playoff dei Nets (seppure non da escludere in un Est poco competitivo) la scelta è garantita per la Lottery. Può essere scambiata oppure spesa per un giocatore su cui rifondare in caso di addio del Re l’estate prossima.

Sembrerebbe quindi che tutti ci abbiano guadagnato: i Cavs rimangono competitivi nell’immediato garantendosi un futuro anche senza LeBron, mentre i Celtics ottengono un upgrade rispetto a Thomas, avendo assicurato un core (insieme ad Horford e Hayward) di ottimo livello e lontano dalla Free Agency per anni. Ma come cambiano nell’immediato le due franchigie, e come si presentano adesso?

Qui Boston

La parola chiave qui è “rinnovamento”: soltanto quattro giocatori sono rimasti rispetto alla passata stagione, e soltanto Smart era a roster nel 2015. Questi cambi però sono stati dovuti per provare a fare il passo avanti e vincere ad Est, per sfidare Golden State. Coach Stevens si troverà a dover plasmare da zero le rotazioni difensive ed i movimenti offensivi: mentre per queste ultime il potenziale in mano ai Celtics è immenso, con attaccanti fenomenali come Irving ed Hayward, passatori come Horford e Smart, è in difesa che sorgono i primi dubbi.

La perdita di cardini come Olynyk, Crowder, ma soprattutto Avery Bradley è un grave colpo per una delle difese migliori della lega. Molto passerà dalla crescita di Brown e Tatum, due diamanti grezzi: il primo fenomenale atleta, ma acerbo; il secondo un ottimo scorer, ma al primo anno in NBA. La loro crescita è garantita, ma è dalle tempistiche di queste che dipendono in buona parte le chance attuali e future di competitività. Riassumendo, Boston ha guadagnato molto star power, decisivo nei playoff, al costo di una difesa da scoprire ed una panchina più corta. Il gap con Cleveland si è sicuramente ridotto, ma è incerto se questo basti per detronizzare i Cavs dal trono dell’Est.

Qui Cleveland

Il castello del Re è salvo, al momento. Oltre alla polizza assicurativa fornita dalla scelta al draft (e forse anche da altre, a causa dei problemi fisici di Thomas), la competitività della squadra è garantita. Thomas offre opzioni offensive molto simili, se non migliori nel passaggio, di Kyrie Irving; la presenza di Crowder apre scenari molto interessanti, permettendo a LeBron di concedersi pause maggiori (di cui ha un disperato bisogno), Zizic allarga le rotazioni.

Team Opponent Difference
2017 Playoffs Table
Split Tm MP eFG% ORB% DRB% TRB% AST% STL% BLK% TOV% ORtg eFG% ORB% DRB% TRB% AST% STL% BLK% TOV% ORtg eFG% ORB% DRB% TRB% AST% STL% BLK% TOV% ORtg
On Court CLE 744 .584 25.1 76.2 51.9 53.9 8.3 8.6 13.2 124.0 .519 23.8 74.9 48.1 62.8 7.5 7.3 14.5 111.1 +.065 +1.3 +1.3 +3.8 +53.3 +8.2 +8.5 +13.1 +12.9
Off Court CLE 120 .544 13.8 74.5 46.0 53.8 4.4 6.7 16.0 104.1 .533 25.5 86.2 54.0 62.3 9.4 10.3 9.6 121.9 +.011 -11.6 -11.6 -8.0 +53.1 +4.3 +6.6 +15.9 -17.8
Provided by Basketball-Reference.com: View Original Table
Cleveland ai Playoff con e senza Lebron. da notare il crollo verticale sia nelle stats offensive che in quelle difensive.

Vi sono comunque degli interrogativi: Thomas ha dimostrato di avere un impatto minore, rispetto ad Irving, nei Playoff, laddove il fisico regna sovrano (e Thomas paga i suoi 1.70m); le lacune difensive di Isaiah sono critiche (non che Kyrie fosse molto meglio, ma l’australiano riusciva a difendere decentemente su Curry); Crowder ha buone percentuali da tre punti, ma non è una sentenza di morte.

In conclusione, Cleveland ha ottenuto un ottimo prezzo per la sua stella, migliore di tutti gli All Star scambiati quest’anno. Irving, dopo aver vinto un titolo da spalla, vuole prendersi maggiori responsabilità in una squadra competitiva ed affamata di vittorie che mancano in casa Celtics dal 2008. Purtroppo, la strada per il titolo passa dai mostri sulla baia: Golden State rimane superiore, e sarà durissima per entrambe batterla. Sono comunque stati fatte pregevoli mosse da entrambi i general manager: il verdetto finale rimane quello assegnato dal campo, e, come sappiamo, ball don’t lie.

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Paolo Terrasi Borghesan

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