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Frah Quintale, fuoriclasse della scena indie

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Daniele Mancini

Un passato da rapper underground, un presente da astro nascente della scena indipendente italiana e un futuro tutto da scoprire. Nell’autunno 2017 è in uscita il suo primo album, Regardez Moi, e noi siamo ansiosi di sentirlo, anche se in realtà un po’ già lo conosciamo.

Nato a Brescia nel 1989, Francesco Servidei in arte Frah Quintale è, tra i nuovi nomi della scena indie, uno dei più interessanti. Seppure non sia semplice catalogare con esattezza la sua musica, in giro comincia a prendere piede il neologismo “indie rap” che rende in modo calzante l’idea.

Frah Quintale comincia a fare musica nel 2006 con il collettivo hip hop Fratelli Quintale, insieme a Merio, vantando diverse featuring tra cui Bassi Maestro e Ensi, e in questo periodo entra in contatto con l’etichetta hip hop indipendente Undamento.

Fotogramma tratto dal video di Cratere.

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Carriera solista

Nel 2016 Frah si mette in proprio e con una sostanziale virata stilistica inizia il suo progetto solista, fatto di tanta presenza social, della collaborazione con il (non solo) produttore Ceri – autentico fuoriclasse della scuderia Undamento e collaboratore tra gli altri di Coez – ma soprattutto di canzoni belle, fresche e incredibilmente immediate.

Frah Quintale e la sua musica sono uno di quei rari casi in cui dopo il primo ascolto già canticchi il ritornello, senza sapere bene cosa stai blaterando. Vincente risulta anche essere la formula con cui si mescola la musica accattivante di Ceri con i testi malinconici del rapper bresciano, che creano un bel mix di leggerezza e contenuti. Raro intreccio che regala una longevità inaspettata a pezzi molto orecchiabili già dal primo ascolto.

Il singolo di lancio è Colpa Del Vino e il concetto è semplice, basi e testi graffianti con un alone di malinconia, senza mai rinunciare alla proverbiale leggerezza del progetto. Frah Quintale è a tutti gli effetti un cantautore 2.0, un Cosmo al rovescio, e si candida a essere la colonna sonora delle generazioni nate a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. La Fine Dei Vent’anni, direbbe Motta, titolo che parafrasato sarebbe calzato a pennello anche per il suo primo ep: 2004.

2004

L’ep 2004 è anticipato dall’uscita di uno dei più bei pezzi della sua produzione, Gravità: l’accento trascinato di Frah Quintale è talmente macchiettistico che o lo odi o lo ami, senza mezze misure. Come la sua produzione, senza mezze misure, perché uscire agli esordi di un nuovo progetto con un singolo come Gravità non è certo per chi si risparmia. Brano che da solo fa impallidire la maggior parte delle uscite indie pop dell’ultimo biennio.

Terapia è un altro gran pezzo, un passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo Frah, scelta saggia come prima traccia. Ma 2004 contiene tante altre cose: la title track ad esempio, che vede un Frah Quintale in veste ironico-nostalgica, che guarda indietro agli anni dell’adolescenza col faccione sorridente (attenzione spoiler) di chi l’ha vissuta, e se è triste che sia passata, è altresì bello riviverla cantando. Il tutto sempre brillantemente coadiuvato da CeriPallone, con una intro stile Ed Sheeran, scorre via veloce, forse meno avvincente degli altri brani, ma che tuttavia ci può stare nella tracklist. Tornado, infine, chiude in bellezza 2004: una ventata di freschezza, musica da pump up the volume e ritornello azzeccatissimo. E se da un lato il 2004 è ormai lontano, è altrettanto vero che “sta tornando il sole” e il bello, probabilmente, deve ancora arrivare per il cantante bresciano.

L’ep è esplosivo: centrato e maturo, nelle scelte come nella resa, cosa che gli permette di raccogliere recensioni positive in senso trasversale, dalle riviste indie ai portali hip hop.

Regardez Moi

La strada comincia a diventare luminosa, 2004 è ottimo, e anche il riscontro e la presenza social sono di quelle che in questi contesti fanno davvero la differenza. Manca solo l’album, e il duo Quintali-Ceri ne tira fuori una niente male: in barba alle logiche di mercato (per cui tolto il singolo di lancio non si può e non si deve far uscire niente che non sia al massimo un teaser dell’album), dalla pagina Facebook ufficiale del cantante bresciano il 6 giugno 2017 viene annunciata la pubblicazione di Lungolinea, una playlist Spotify che, aggiornata costantemente con note audio, provini e pezzi definitivi, diventerà infine il suo primo disco solista ufficiale, Regardez Moi. Il risultato? Ad oggi Frah Quintale vanta due brani annoverati nella Top 50 Viral Italia e qualche comparsa nelle playlist indie di tendenza, questo senza aver ancora pubblicato ufficialmente nulla. E ora, la trovata che sembrava sulla carta rischiosa si sta rivelando geniale. Ma il tutto è possibile solo grazie alla musica.

L’attuale Lungolinea (la playlist potrebbe ancora ricevere cambiamenti, per quanto ci è dato sapere) si apre con Fare Su, brano molto simile a Terapia per spunti e mood. Le idee sono chiare, a Frah piace cominciare cosi, e quest’ultima forse è addirittura più convincente della prima. La seconda traccia è Nei Treni La Notte, con un ispiratissimo Frah Quintale che dipinge su un sound essenziale il rapporto con la sua Brescia post-adolescenziale e “la strada” in senso più stretto, con il consueto taglio graffiante già inconfondibile. Per il pezzo successivo il discorso non cambia di molto, 8 Miliardi di Persone è uno di quei casi in cui se è la prima volta che ascolti il pezzo soffri per non conoscerne il testo: ricantare a perdifiato il ritornello è prassi. Colpa del vino, primo singolo uscito, rimasto fuori dall’ep, torna in auge e guadagna un posto nella playlist. A seguire c’è Visualizzato.02, parentesi di nonsense totale: una sequenza di messaggi audio completamente fuori contesto e fastidiosamente divertente, nella sua totale inutilità. Cratere meriterebbe uno spazio a parte, è l’apice della playlist, pezzo da hit perfetto: il manifesto musicale della scrittura, malinconica negli intenti e sfavillante nella realizzazione, nonché esordio in versione video del caratteristico faccione di cartapesta con le sembianze del cantante. Piccola e doverosa parentesi va aperta su video e grafiche del progetto, interamente ideate, prodotte e dirette da Frah. Dopo l’intermezzo musicale Consegnato.02, c’è Hai Visto Mai, brano che in mezzo a tanti pregevoli spunti finisce per passare più in sordina. Con l’occasione viene rispolverata, a ragione, la precedente Gravità. Sabato Nel Parco è la penultima traccia della playlist, rifacimento ispirato a Saturday in The Park dei Chicago, che funziona alla grande. Infine Lungolinea si chiude con Visualizzato.01, altro surreale mix di messaggi audio, scambiati tra Frah e i suoi amici.

Il dado è tratto, e il messaggio è forte e chiaro: Frah Quintale non ne sbaglia una, mostrandosi completamente a suo agio in questa nuova veste da cantante indie pop con la licenza del rap. Che sia questa o no la tracklist ufficiale, Regardez Moi lascerà il segno, e con lui Frah Quintale: se spiccherà il volo per noi non sarà una sorpresa, anzi ci scommettiamo. Stiamo a vedere?

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Daniele Mancini

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