A quasi un mese dall’inizio dei campionati più importanti in Europa, è finalmente ricominciata la stagione delle coppe europee. Archiviata l’annata 2016/17, stagione importante per i colori di Real Madrid e Manchester United, che rispettivamente hanno trionfato in Champions League ed Europa League, inizia una nuova storia ancora tutta da scrivere. Sia i blancos che i Red Devils giocheranno per il trofeo dalle grandi orecchie, ma nonostante ciò l’Europa League non mancherà ugualmente di prestigio: infatti due squadre di grandissima tradizione come Milan e Arsenal hanno preso parte alla competizione. Oltre a essere la stagione del ritorno in Europa di squadre come i rossoneri, questa edizione dell’Europa League è – da diversi anni a questa parte – la competizione degli esordi. Quest’anno, per la prima volta in assoluto, una squadra della Macedonia prenderà parte al torneo, il Vardar.
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Curiosa anche la vicenda che ha portato l’Ostersunds FK, una specie di enclave calcistica inglese in terra svedese, dalla quarta divisione fino alle competizioni continentali. La squadra allenata da Graham Potter è stata capace di eliminare formazioni con più esperienza in termini di Coppa UEFA/Europa League come il Galatasaray e il PAOK Salonicco, che spesso hanno giocato in questa competizione. In questa edizione della UEFA Europa League, inoltre, si ripropone lo scenario in cui una squadra di una serie inferiore riesce ad arrivare alla qualificazione al torneo vincendo la coppa nazionale: questa volta è il turno dello Zlin, formazione della seconda divisione ceca. In passato è successo ad altre squadre come il Lucerna e due squadre inglesi come il Birmingham e il Wigan Athletic. Se il Manchester United, con la vittoria nella finale di Stoccolma, ha guadagnato di diritto l’ingresso ai gironi di Champions League, l’Ajax, altra finalista del torneo, non prenderà parte a nessuna competizione europea. I lancieri di Amsterdam, qualificati ai preliminari di Champions League, sono stati eliminati dal Nizza al terzo turno, per poi fallire la qualificazione all’Europa League non riuscendo a eliminare il Rosenborg. Tra le tante storie che ci affascinano all’interno di questa competizione, non potevano che mancare le nostre tre rappresentanti della Serie A: Milan, Lazio e Atalanta.
I rossoneri arrivano al primo appuntamento dell’Europa League ottenendo una vittoria convincente dopo la sconfitta subita per 4-1 all’Olimpico contro la Lazio di Simone Inzaghi. Le paure e le insicurezze mostrate nell’ultima giornata di Serie A sono rimaste sul terreno dell’impianto capitolino: il Milan fin dal fischio d’inizio ha cercato di condurre la partita secondo i suoi tempi, affondando fin da subito attacchi nell’area avversaria. Già al 3′ del primo tempo i rossoneri sono andati vicino alla segnatura con Calhanoglu: da un cross partito dalla fascia destra il centrocampista della nazionale turca ha messo di poco fuori a lato del primo palo, con un tiro di destro potente che prende un rimbalzo velenoso. Il vantaggio non tarda ad arrivare però, infatti lo stesso Calhanoglu, attorno al 7′ di gioco, interviene sul difensore centrale avversario. Pallone rubato dal milanista, che si invola verso l’area dove scambia con Kalinic, che serve nuovamente il pallone al turco che si era defilato al vertice dei sedici metri. Il numero 10 rossonero controlla e con un tiro di mezzo esterno infila il pallone sotto il sette, imprendibile per Hadzikic.
Lo stesso marcatore del momentaneo 0-1 ha avuto una certa importanza nell’azione che ha portato al raddoppio del Milan in terra austriaca: su un contropiede avviato dalle retrovie, Calhanoglu va a recuperare palla e serve un assist ad Andrè Silva che da solo davanti al portiere non può sbagliare. Tiro di piatto destro e 0-2. Il terzo gol dei rossoneri parte sempre da un’iniziativa di Calhanoglu, che con un passaggio perfetto riesce a servire nuovamente Andrè Silva stranamente solo in mezzo alla difesa. Un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata: il portoghese, di fronte al portiere, ha tutto il tempo di prendere la mira e di battere a rete per lo 0-3. Il primo tempo si conclude con questo risultato, mentre la seconda frazione di gioco vede una reazione da parte dei padroni di casa, che mettono a segno una rete su colpo di testa da calcio d’angolo con Borkovic al 47′. Dopo il black-out momentaneo, il Milan si risveglia e ricomincia a dispensare lezioni di calcio ai suoi avversari: pochi minuti dopo la rete dell’Austria Vienna, un’azione offensiva partita da Franck Kessiè viene finalizzata nuovamente da Andrè Silva che conclude di sinistro al 56′. Nonostante il risultato chiaro a favore dei rossoneri, il Milan continua a macinare gioco e si ripresenta nella trequarti avversaria. Il pallone viene controllato da Andrè Silva, che scarica all’indietro per Suso, che si lascia ingolosire dall’idea di tentare una conclusione dalla distanza: parte un sinistro potente da parte dello spagnolo, che viene deviato dal tacco di uno dei due centrali avversari, rendendo la traiettoria imparabile per il portiere avversario. Una vittoria che era sicuramente aspettata, nonostante lo stop brusco per mano della Lazio, in una competizione dove il Milan può andare lontano. Alla fine è l’unico trofeo che manca in bacheca…
Così come per il Milan, l’Europa League della Lazio comincia in trasferta, sul campo difficile del Vitesse, formazione vincitrice della Coppa d’Olanda. I biancocelesti sono stati sorteggiati in un girone sì equilibrato, ma molto difficile: oltre alla squadra di Simone Inzaghi e gli olandesi, nel gruppo K sono presenti il Nizza e lo Zulte-Waregem, squadre di notevole caratura internazionale. Il tecnico biancoceleste decide di mischiare le carte fin da subito, lasciando in panchina Ciro Immobile, assoluto trascinatore della squadra, e mettendo in campo il nuovo acquisto Felipe Caicedo. Lo stesso attaccante si rende pericoloso già attorno il 7′ del primo tempo, scartando il portiere avversario, ma sparando a lato della rete da posizione molto defilata. Dopo questa fiammata iniziale da parte della Lazio, la squadra di casa prende confidenza con il proprio gioco e pian piano costruisce occasioni, aprendo la partita al 33′ del primo tempo con Tim Matavz, attaccante sloveno con un breve passato italiano nella maglia del Genoa. Il gol arriva da una percussione sulla fascia destra dell’esterno offensivo Rashica, che mette un cross pericoloso all’interno dell’area, facile per l’attaccante da spingere in rete.
Il primo tempo si conclude con il vantaggio dei padroni di casa: la sensazione generale è che serva una scossa in casa Lazio, tanto da poter riprendere la partita. Simone Inzaghi infatti gioca la carta Ciro Immobile, che va a sistemarsi in attacco al fianco di Felipe Caicedo. Già dal primo minuto della ripresa è la squadra biancoceleste a farsi avanti, colpendo la traversa con un destro potente di Luis Alberto. Qualche minuto più tardi arriva il primo tiro in porta del nuovo entrato Immobile, parato dal portiere. È il preludio a quello che è il pareggio della Lazio: la forte pressione offensiva della squadra di Inzaghi ha portato a un momento di tilt da parte della retroguardia del Vitesse. La difesa cerca di allontanare un pallone, che viene però intercettato da Luis Alberto: il laziale effettua un pallonetto che viene intercettato in qualche maniera dai suoi avversari. I difensori però non riescono a controllare e servono un pallone perfetto sui piedi di Marco Parolo, capitano biancoceleste, che batte a rete per il pareggio dell’1-1. Il Vitesse però non ci sta e continua a giocare a viso aperto contro la Lazio, sfiorando più volte il gol, che non tarda ad arrivare: la dinamica è la stessa della prima rete, cross pericoloso all’interno dell’area da parte di Rashica, non controllato dalla difesa biancoceleste, ed è facile appoggiare in rete per Linssen. Dopo il 2-1 per i padroni di casa il Vitesse può chiudere la partita al 63′, ma spreca un’occasione d’oro su un assist del solito Rashica. Alla luce di questo episodio, suona la sveglia in casa Lazio: tre minuti dopo, funziona l’asse Caicedo-Immobile, che porta l’attaccante azzurro al gol del pareggio, servito di tacco dal suo collega. La rimonta viene completata al 75′, quando su un passaggio male intercettato da un centrale del Vitesse Murgia approfitta dell’errore segnando il definitivo 2-3. Una vittoria importantissima, visto per come è arrivata, che rende ancora più chiaro come la Lazio sia una squadra che non si può mai dare per vinta.
L’Atalanta è sicuramente la squadra più attesa all’appuntamento europeo: oltre alla semplice curiosità di vedere una formazione capace di raggiungere il quarto posto in un campionato da outsider, c’è la volontà degli stessi atalantini di misurarsi con squadre più esperte in campo europeo. Per questo scopo, il temibile girone di cui fa parte la Dea vanta L’Olimpique-Lyonnais, semifinalista nella scorsa edizione di Europa League, e l’Everton di Ronald Koeman e Wayne Rooney. Il primo turno del gruppo E vede impegnata l’Atalanta proprio contro i toffees in una partita casalinga. In realtà il match è stato giocato nel Mapei Stadium di Reggio Emilia, casa del Sassuolo: stadio in un cui un anno prima esordivano i neroverdi contro l’Athletic Bilbao. La partita comincia con uno squillo da parte dell’Everton che affonda attorno al 12′ del primo tempo con Rooney, che tenta un pallonetto da fuori area, di poco alto sopra la traveresa. La prima grande azione bergamasca arriva attorno il 25′, con Petagna che controlla il pallone in area su passaggio di Gomez, smistando per Masiello che arriva a rimorchio e tira a colpo sicuro, trovando però la parata di Stekelenburg. Sul successivo calcio d’angolo arriva il vantaggio Atalanta, firmato dallo stesso Masiello, che ribadisce in rete un pallone rimasto vagante in area.
Dopo il vantaggio, i bergamaschi continuano a spingere sull’acceleratore e vanno nuovamente al tiro con Masiello, negato dal portiere avversario. La trama offensiva dell’Atalanta si trasforma in gol quando, su un cambio di gioco effettuato da Petagna, Gomez salta prima l’avversario di fronte a lui e poi piazza con il destro sotto il sette, facendo esplodere di gioia i tifosi venuti da Bergamo. Poco dopo il secondo gol dell’Atalanta i bergamaschi arrivano nuovamente al gol con Cristante, che piazza di destro a pochi minuti dalla fine del primo tempo. All’inizio della ripresa, la trama è sempre la stessa: l’Atalanta c’è, e gioca. Nonostante i tre gol di vantaggio, la squadra di Gasperini continua ad attaccare e va vicina al 4-0, prima con Gomez e poi con Freuler che scheggia la traversa. Curioso come l’Atalanta abbia giocato al Mapei Stadium là dove un anno prima il Sassuolo esordiva in Europa League vincendo per 3-0, proiettandosi in testa al girone in attesa di far visita al Parc Olimpique-Lyonnais, stadio dove peraltro si giocherà la finale. L’Atalanta si ritrova così in testa a un girone considerato proibitivo, in cui sicuramente non c’è nulla da perdere, ma solamente molto da dimostrare.
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