Con l’ultimo appuntamento del YAS Marina Circuit si è chiuso il mondiale di Formula 1. Si è disputata così l’ultima manche di un campionato che ha già emesso i suoi verdetti con due gare di anticipo rispetto alla conclusione della stagione. A farla da padrona è stata ancora una volta la Mercedes, che ha conquistato nuovamente i primi due posti del podio. Un convincente Valtteri Bottas si è piazzato in testa alla gara – dopo aver conquistato anche la pole position nelle qualifiche – seguito da Lewis Hamilton, vincitore del mondiale piloti già dalla gara corsa in Messico. Il pilota di Stevenage, con il titolo conquistato nel 2017, diventa così il primo britannico di sempre a vincere per quattro volte il campionato mondiale di Formula 1, nessuno prima di lui ci era mai riuscito. Condivideva il record britannico di tre titoli vinti con Jackie Stewart, entrando difatti nella storia del motorsport. Sempre in questa stagione fantastica per Hamilton e i colori Mercedes, Lewis è diventato il pilota ad aver ottenuto più pole position nella storia della Formula 1, superando in classifica due miti del motorsport come Michael Schumacher e il leggendario Ayrton Senna.
Al di là di quelle che sono state le celebrazioni in casa Mercedes, a tenere banco in questo ultimo weekend di Formula 1 è stato il “poco divertimento“. I piloti si sono ampiamente lamentati a fine gara di aver corso una gara piuttosto noiosa. Non sono mancati i commenti infatti da parte degli addetti ai lavori come Kimi Raikkonen: «La mia Ferrari era a posto ma non potevo spingere perché dovevo risparmiare carburante, frenavo duecento metri prima del previsto e Verstappen, che pure mi era vicino, era così costretto a fare lo stesso. Siamo in Formula 1, non sono gare di durata!». Oltre a iceman, a commentare la noia del GP di Abu Dhabi c’è stato anche Max Verstappen. Il giovane pilota RedBull ha infatti detto: «Se avessi avuto un cuscino avrei fatto un pisolino». La soluzione proposta dai team per ovviare a questo problema sarebbe semplicemente spostare l’ultima gara – che spesso decide veramente un mondiale, sia costruttori sia piloti – in una pista vera come lo è il circuito di Interlagos, ad esempio.
Formula 1 2017, storia di un duello avvincente
Questo campionato di Formula 1 che si è appena concluso è stato sicuramente uno dei più avvincenti degli ultimi anni. Il confronto accesissimo tra Ferrari e Mercedes ha riportato un po’ di spettacolo in un motorsport dove spesso quello che succede in pista va in secondo piano, tra rumors di possibili trasferimenti, di nuovi circuiti e nuove componenti delle monoposto. Oltre a tutto ciò, in questa stagione ormai passata si è parlato perlopiù di una concreta possibilità di vedere una squadra capace di contrastare un dominio assoluto Mercedes che dura fin dal 2014. Come già analizzato in precedenza, dopo il GP d’Italia la situazione vedeva Sebastian Vettel scalzato dal primo posto iridato proprio da Lewis Hamilton. Dopo Monza iniziava un lungo confronto a distanza Ferrari-Mercedes che avrebbe portato veramente la sfida all’ultima curva disponibile. Se l’appuntamento dell’Autodromo di Monza aveva portato Lewis Hamilton in testa alla classifica iridata, il Gran Premio di Singapore ha certamente fatto da spartiacque. Tra le tante piste considerate favorevoli alla Ferrari, c’era proprio il circuito cittadino di Marina Bay, in cui Vettel peraltro aveva conquistato il primo posto sulla griglia di partenza. La gara però non solo vide i piloti della Ferrari coinvolti in un contatto con la monoposto di Max Verstappen, ma è stata costretta a ritirare entrambe le vetture mentre Lewis Hamilton, 58 giri dopo, portava a casa il bottino pieno. Da quel momento in poi è partita la crisi Ferrari, che non è più riuscita a vincere un appuntamento del mondiale fino alla gara di Interlagos.
Formula 1: si lavora già al 2018
Gli appuntamenti successivi a quelli del Messico sono stati considerati quasi come “test aggiuntivi” della stagione 2018. Stagione che porterà delle novità importanti all’interno del motorsport più famoso al mondo. Il Gran Premio di Abu Dhabi è stato l’ultimo di Felipe Massa, dopo una lunghissima carriera in Formula 1 che durava da quindici anni. L’ex-pilota Ferrari, infatti ha annunciato tramite il suo account Twitter: «Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno sempre sostenuto con grande affetto, famiglia tifosi e sponsor. Continuate a seguirmi e sostenermi, in altre categorie, in altri campionati». La Williams sembrerebbe aver individuato il nuovo compagno del giovane canadese Lance Stroll nella figura di Robert Kubica. Il pilota polacco ritorna così al volante di una Formula 1, dopo l’ultima apparizione sulla monoposto del team Renault nel 2010. In tutti questi anni, inoltre, Robert Kubica ha fatto parlare di sé per un gravissimo incidente che l’aveva coinvolto mentre correva un rally nel savonese. Dopo quasi un anno da questo evento, Robert è tornato a gareggiare sempre nelle classi rally, arrivando a correre anche alcune tappe del campionato WRC e WRC-2. Dal 2015 si può dire che Kubica si è pienamente ripreso dal suo incidente e ha corso stabilmente con il team Ford nel World Rally Championship. Addirittura, il pilota polacco è tornato a guidare una monoposto da Formula 1 durante i test estivi al Hungaroring, a bordo della vettura del Team Renault Sport, registrando il quarto tempo assoluto durante le prove.
Sebbene nei test percorsi ad Abu Dhabi Robert Kubica sia salito sì a bordo della Williams, la sua permanenza nella scuderia di Sir Frank Williams non è ancora del tutto confermata, in quanto la possibilità di ingaggiare il russo Sirotkin potrebbe portare al team delle sponsorizazzioni importanti, di circa quindici milioni di euro. Oltre a questo, Felipe Massa dopo aver dato l’addio al circus della Formula 1 – stando ad alcuni rumors – sentirebbe già la mancanza della sua monoposto. Infatti si vocifera di come l’agente del brasiliano si sia messo apparentemente in contatto con il patron della scuderia per proporre nuovamente un contratto annuale. Tra le varie certezze per il prossimo anno nel circus della Formula 1, c’è sicuramente un cambio di look: la federazione ha cambiato il suo logo storico e ne ha presentato uno nuovo proprio alla fine della stagione 2017, dando appuntamento a quello che sarà il mondiale 2018.
After an amazing season – a new #F1 era awaits
Our greatest races are ahead of us
#Unleash2018 pic.twitter.com/1g0KSjeVhj— Formula 1 (@F1) November 26, 2017
Oltre al nuovo simbolo che caratterizzerà il campionato, vi è una grandissima novità. Per i più romantici e nostalgici delle corse, sicuramente il ritorno nella Formula 1 della Alfa Romeo è certamente la notizia più entusiasmante. La voce che aveva cominciato a girare è effettivamente diventata realtà: la casa automobilistica del biscione è tornata. Questa operazione di marketing è stata portata a termine da Sergio Marchionne, che ha fiutato l’occasione di un Team Sauber in difficoltà economica, alla ricerca di un motore per il 2018. L’accordo infatti è questo: il team svizzero diverrebbe così una sorta di “scuderia satellite” della casa di Maranello, motorizzata Ferrari però con marchio Alfa Romeo, un po’ come la Toro Rosso lo è per la RedBull. La monoposto è già stata presentata: il 2 dicembre, nel museo dell’Alfa ad Arese è stata svelata la livrea di quella che sarà certamente una delle vetture più attese nel nuovo mondiale di Formula 1. Sebbene non siano ancora confermati – perlomeno nei ruoli – i due piloti a rappresentare il nuovo Alfa Romeo Sauber F1 Team saranno lo svedese Marcus Ericcson e il monegasco Charles Leclerc, con l’italiano Antonio Giovinazzi come terzo pilota collaudatore. Non è solo la Sauber a cambiare motorizzazione. Infatti, oltre alla McLaren – che aveva annunciato da diversi mesi la volontà di cambiare motore – anche la Toro Rosso non avrà più la stessa alimentazione. La squadra principale di Mateschitz sarà motorizzata Aston Martin, chiudendo definitivamente i rapporti tra Redbull e Renault, arrivati ormai ai ferri corti: per lo stesso motivo, la scuderia Toro Rosso passerà da Renault a Honda.