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theWise incontra: Educazione Cinica, il progetto che combatte i moralismi

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Claudio Agave

Il progetto Educazione Cinica è al centro del nuovo appuntamento con theWise incontra: video divertenti per far sorridere e riflettere sulla vita di tutti i giorni

Quante volte su internet – e sempre più spesso anche nella vita reale – abbiamo ascoltato qualcuno accusare una determinata persona, tacciandola come moralista o populista. Un concetto che soprattutto nella politica e nell’approccio esistenziale sta trovando terreno fertile, dopo essere nato e cresciuto nella culla della cultura social. In tal senso la nascita del progetto Educazione Cinica ha portato non solo una ventata d’aria fresca nel nostro Paese ma anche una grandissima dose di riflessione e risate, visti i temi toccati.

Influencer, situazioni quotidiane, bugie, categorie di persone: niente può sfuggire al potere dell’analisi ironica e penetrante di questo nuovo fenomeno del web. Un fenomeno del quale abbiamo parlato con Edoardo Scognamiglio, creatore di Educazione Cinica insieme alla video agency Combocut. Quindi, almeno in questo caso, theWise incontra tocca vette piuttosto alte di un umorismo non sempre ben accetto: siete avvisati, a vostro rischio e pericolo!

Cinismo e polemiche

Allora Edoardo, come nasce questo progetto semplice quanto geniale?

«Dietro al progetto “Educazione Cinica”, come ci siamo già detti, c’è una video agency di Milano di nome Combocut, nata nel 2011, che al suo interno ha autori e creativi, un team per la produzione e per la post produzione. Quando lavoriamo per i nostri clienti, ovviamente, dobbiamo muoverci entro certi limiti. Però, ad un certo punto, ci siamo resi conto di avere molte idee e di avere una parte ironica che abbiamo deciso di far uscire. Ci siamo chiesti: cosa vorremmo dire ogni giorno che invece siamo costretti a tenerci dentro per non fare polemica? È nata così la pagina Facebook di “Educazione Cinica” e la domanda principale alla quale vorremmo dare una risposta è: cosa succederebbe se ognuno di noi potesse esprimersi senza paletti?».

Vi siete presi spesso la briga di parodiare personaggi molto famosi (ad esempio, la coppia di influencer dei video più recenti potrebbe somigliare molto all’accoppiata Fedez&Ferragni). Quali sono le vostre altre ispirazioni per la creazione di video ma, soprattutto, qual è l’obiettivo reale?

«Tengo a sottolineare che il nostro intento non è certamente quello di prendere in giro Fedez e Ferragni. Più che altro chi li vuole imitare. Loro due sono bravissimi, chi vuole essere come loro, spesso, lo è molto meno. Abbiamo, infatti, percepito tra la gente questa necessità a tutti costi di essere “influencer”, di mostrarsi, un po’ come qualche tempo fa tutti sentivano il bisogno di fare il Grande Fratello. Si sono spostati degli interessi, quindi ci siamo divertiti a immaginare la vita di una coppia “normale” che prova a vivere come Fedez e Ferragni: il cliché base è fatto da lei che ci crede molto e da lui che, invece, ci crede un po’ meno. La nostra ispirazione si basa su molti fattori: la capacità di indagare sull’attualità, prima di tutto, perché “Educazione Cinica” è soprattutto una pagina per fare test, per capire la società e i suoi cambiamenti. Spesso ci concentriamo su argomenti meno inerenti alla stretta attualità ma che possono avere un impatto sul lungo termine, come per esempio le abitudini alimentari, il vegan style. Di base, noi partiamo da un’idea comica per poi indagare sui meccanismi tramite i quali si può far ridere. Lo stesso esperimento della coppia social l’abbiamo fatto anche con due amiche, quindi con un diverso meccanismo. Insomma, partiamo sempre da un contrasto, anche quando trattiamo di “categorie protette” che magari possono essere più particolari da toccare perché quando ci si scherza su, inevitabilmente, si genera una reazione».

Tocchiamo proprio questo punto: un progetto del genere rappresenta un mirino per populisti e moralisti, soprattutto in un Paese come il nostro. Avete vissuto qualche episodio spiacevole per via di qualcuno che non sa stare allo scherzo?

«Un paio di situazioni le abbiamo vissute. Ricordo per esempio quando lanciammo un video riguardante i vecchietti in coda al supermercato: ricevemmo una notifica da Facebook riguardo al fatto che il video era stato segnalato da un utente, come può capitare. Il video fu bloccato ma la motivazione fu incredibile: Forse la lettura fatta dal social network è stata un po’ troppo didascalica per via di alcune frasi presenti nella clip. Confesso che è stata molto complessa la trafila per far pubblicare nuovamente il video: abbiamo dovuto scrivere una mail al quartier generale di Facebook a Londra – ovviamente in inglese – per cercare di far comprendere il misunderstanding, con tanto di “prove” fornite a nostro vantaggio. Quello che ha generato più “movimento” invece è stato quello sui vegani: noi non volevamo prendere parti, la nostra idea di fondo è semplicemente fare ridere ma ogni video che si mette online per qualcuno diventa una questione politica. Quando allarghi un po’ l’audience trovi persone che vogliono dire la loro, anche se abbiamo persino riscontrato degli insulti alla nostra attrice Michela Giraud da qualche commentatore forse un po’ troppo integralista»..

Il logo di Educazione Cinica. Foto: pagina Facebook Educazione Cinica

Il tema è forse più serio di quanto si possa pensare.

«Sicuramente è un tema molto complesso. Io ho lavorato tanti anni in televisione, e per decenni la tv ha sempre proposto contenuti fruibili di ogni tipo. Le persone però non avevano la possibilità di esprimere un giudizio. Ovviamente adesso dire la propria opinione è possibile con internet e i social. Il dibattito su qualsiasi argomento è il minimo garantito. Ripeto: il nostro obiettivo è semplicemente trattare dei temi con la lente d’ingrandimento, per capire cosa può accadere quando si parla con cinismo».

Progetti per il futuro

Educazione Cinica sui social va benissimo, ma avete mai pensato di fare qualcosa a livello di serie tv o film?

«Viviamo questa cosa molto alla giornata, senza fare piani particolari a lungo termine. Per noi, prima di tutto, l’obiettivo è mantenerci allenati dal punto di vista creativo e di sperimentazione. Non ci sono nemmeno ragionamenti sulla monetizzazione. Sicuramente una proposta del genere sarebbe una bella cosa, però. Al momento abbiamo avuto qualche dialogo con un’emittente televisiva ma non si è concretizzato ancora nulla, soprattutto perché ogni canale ha difficoltà nel trovare la declinazione giusta per adattare alla tv un progetto composto da video di pochi minuti. Il passaggio non potrebbe essere immediato».

Al di là della piattaforma, quali sono i progetti futuri per Educazione Cinica?

«La prima idea è quella di essere più costanti. Il pubblico chiede tantissimo ma noi portiamo avanti questo progetto infilandolo nei ritagli tra i vari lavori. Ci stiamo organizzando per diventare più continui. Inoltre vorremmo provare a coinvolgere di più la community. Molti ci scrivono per dare punti di partenza che sono molto interessanti. E ancora: stiamo ragionando su dei “prodottini” targati Educazione Cinica, come gadget o cose simili. Abbiamo fatto un esperimento con dei biscotti a forma di dito medio, li abbiamo regalati e sono piaciuti, di conseguenza stiamo pensando ad altri prodotti dall’anima cinica che possano far sorridere da una parte ma persino aiutare nella vita quotidiana: d’altronde un biscotto a forma di dito medio può servire a chiunque!».

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