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Cuoricino, alienazione da social network: il successo di Branding Love

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Francesco Stati

Cuoricino fake o realtà? Uno dei creatori di Branding Love fa chiarezza sul caso dell’ultima settimana.

Branding Love, la web serie di cui abbiamo già parlato qualche mese fa, è finalmente uscita (la cadenza è di due episodi a settimana, il martedì e il venerdì) e sta riscuotendo un successo tanto ampio quanto inaspettato per le modalità con le quali questo progetto, in collaborazione con l’Università La Sapienza, è salito alla ribalta. Il video di presentazione di Cuoricino, uno dei personaggi protagonisti, ha ottenuto un numero considerevole di visualizzazioni [176.000 per l’esattezza, N.d.R.], dovute anche alla condivisione di una nota pagina “trash” (Darwinite), ma il video è stato anche ricaricato su altre pagine affini, rendendo il conteggio totale delle visualizzazioni difficile da rintracciare. Per capirci di più, siamo andati di nuovo a intervistare Valerio Chicca, sceneggiatore della web serie.


Allora, cosa è successo?

«Flickmates Studio ha creato la serie Branding Love, un progetto innovativo dove a ogni personaggio è stato associato il rispettivo profilo social, come fosse realmente esistente. Per lanciarli abbiamo messo in rete dei video selfie di presentazione e uno di questi, quello di Cuoricino, ha fatto scalpore, forse per l’attualità del personaggio e per i demoni che il pubblico vede al suo interno. Siamo riusciti a creare due video virali in una settimana, convertendo alcuni di questi in spettatori e utenti sulle diverse pagine del mondo Branding Love: questo non solo ha portato visibilità alla serie a costo zero, ma ha esteso lo spettacolo al di là della serie! Oltretutto, grazie al talento di Maristella Burchietti [l’attrice che interpreta Cuoricino, N.d.R.] siamo riusciti a costruire una star partendo dall’interno del progetto: dopo qualche mese dalla pubblicazione della clip, risalente a maggio 2017, in particolare dopo la condivisione da parte della pagina ufficiale de La Sapienza, nella sezione commenti gli utenti si sono scagliati contro l’ateneo per il tipo di sponsorizzazione scelto dall’università [la ragazza indossa una felpa del merchandising ufficiale, N.d.R.] senza capire, nonostante fosse espressamente menzionato nella didascalia del video, che la ragazza era in realtà una attrice; tra l’altro nel video le frasi sono volutamente esagerate, sconclusionate e antipatiche proprio perché il personaggio di Cuoricino è stato volutamente scritto così, e la sua comicità risiede proprio nel contraddittorio e nel paradosso. Il tutto ha scatenato un flame amaramente divertente, portando peraltro una buona visibilità al nostro progetto. Beh, diciamo che Branding Love ha un marketing invidiabile!»

Alcuni dei commenti denigratori nei confronti di Cuoricino

Invidiabile? Nonostante tutte le critiche al video?

«Esattamente: sono state fatte delle critiche alla persona scambiandola per il personaggio, pensando addirittura che il suo nome all’anagrafe fosse davvero Cuoricino, è un risultato notevole! La cosa interessante è il diverso tenore dei commenti sui social: se sulle pagine trash sono stati riscontrabili commenti di odio, prevedibili in quanto in quel contesto spesso si scatena il gioco del “chi fa l’insulto più cattivo”, a fare l’offesa più arzigogolata, pesante, misogina e inopportuna, nei messaggi privati è scoppiata la “Cuoricino-Mania”, con migliaia di fan ai suoi piedi. Maristella mi ha detto di aver ricevuto ricevuto «tutto ciò che l’immaginazione suggerisce che possa essere stato mandato a una ragazza su internet», alludendo tra le altre cose a commenti pesanti e foto particolarmente osé. In sostanza è bastato che dicesse di essere la ragazza più desiderata dell’università per diventarlo veramente: il web è un mondo meraviglioso [ride, N.d.R.]!».

Altri commenti dello stesso tenore, ma c’è anche chi ha capito

Secondo te, cosa ci insegna questa vicenda sul rapporto delle persone con i social media?

«Beh, che la frustrazione nella vita di tutti i giorni carica le persone di odio al punto tale che la comprensione delle cose sul web è offuscata, non si ha la minima voglia di fare un passo in più per capire se i contenuti siano frutto della finzione o reali, e questi diventano quindi canali di sfogo. Dal punto di vista del marketing, di contro, la nostra operazione è stata un successo! I mi piace alla pagina sono aumentati e le interazioni su Instagram (like alle foto, visualizzazioni alle storie, messaggi privati) sono cresciuti in modo esponenziale, e addirittura le storie hanno più visualizzazioni di quanti fan abbia Cuoricino sul social, e questo evidenzia come le persone la cerchino perché “di tendenza”. Le impression [le interazioni+visualizzazioni totali, N.d.R.] nell’ultima settimana sono state elevatissime e la maggior parte degli utenti che interagiscono con la ragazza vengono da Roma, a riprova del successo della nostra campagna: addirittura molti ragazzi, molti dei quali fuori sede, scrivono a Cuoricino per avere consigli sull’università La Sapienza, chiedendole se questa sia un buon ateneo e una buona scelta per il proprio futuro, e ovviamente Cuoricino, da buon personaggio, risponde che La Sapienza è la migliore università del mondo, del resto chi ha una serie cool come Branding Love? Il video ha anche fatto conoscere a tantissime persone l’esistenza di un merchandising ufficiale dell’Ateneo, ed è quindi stato un successo di marketing anche per La Sapienza, che spero sappia cogliere le potenzialità dell’operazione».

Il profilo Instagram di Cuoricino, con quasi 4.000 seguaci

Questa vicenda dai connotati “particolari”, con molti punti in comune con il caso Martina Dell’Ombra, evidenzia tristemente come nell’epoca della supremazia di internet il mancato discernimento della realtà dalla finzione non sia una prerogativa di chi è entrato nella rete in tarda età, ma anche dei “nativi digitali” che invece dovrebbero essere molto più avvezzi alle intricate modalità di comunicazione sui social, che si ammodernano di giorno in giorno. Nell’era di Facebook e dell’informazione continua, dove ogni contenuto ha pochissima vita utile, si tende a privilegiare la superficialità, l’immediatezza del messaggio, senza dare valore all’approfondimento, che spesso evidenzia la reale natura delle cose. In questo contesto, l’innovativo (per il nostro Paese) metodo di marketing di Branding Love ha, senza ombra di dubbio, lasciato il segno.

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Francesco Stati

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