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Le 20 finali vinte da Roger Federer, re degli Slam

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Claudio Agave

Roger Federer ha vinto pochi giorni fa il suo ventesimo torneo dello Slam: ogni Finale in cui ha trionfato ha raccontato una storia diversa, con lo stesso epilogo

Soltanto un paio di anni fa Roger Federer, forse il più grande tennista nella Storia, sembrava avviarsi mestamente verso la strada del tramonto. Un rendimento incostante, spesso insufficiente, misto a problemi fisici di varia natura (e forse a una motivazione calante) aveva reso un giocatore spettacolare agli occhi di tutti un uomo in difficoltà, travolto negativamente dalla sua passione e appesantito da un talento che forse non andava più di pari passo con l’età. Dio solo sa quanto si sia sbagliato nel considerare Federer finito: lo svizzero ha reagito sul campo e nella vita da vero fuoriclasse, zittendo ogni critica e tornando a far splendere il sole nei circuiti ATP. L’ultimo capolavoro – quello che probabilmente ne certifica l’assoluta superiorità su ogni avversario presente o passato (e potenzialmente futuro) – è la vittoria del secondo Australian Open di fila, il primo degli Slam della stagione tennistica.

Il trionfo è simbolico: si tratta del ventesimo torneo di questo tipo vinto dallo svizzero. Un risultato mai raggiunto da nessun altro tennista al mondo e che difficilmente verrà anche solo eguagliato in futuro. Ogni trionfo rappresenta in qualche maniera un Federer diverso da quello precedente e le 20 finali vinte negli Slam raccontano una storia sempre differente, la quale però prevede solo un imperativo finale: quello della gloria.

I primi trionfi

Il primo Slam di King Roger è datato 2003 e non poteva che trattarsi di Wimbledon, il torneo preferito di Federer su una delle sue superfici predilette. Il rapporto dello svizzero con lo Slam inglese farebbe estasiare anche uno spettatore passivo: 8 vittorie totali, 5 consecutive dal 2003 al 2007. La prima impresa ha la data ormai storica del 7 luglio 2003: Federer batte in Finale l’australiano Mark Philippoussis per 7-6, 6-2, 7-6, diventando il primo tennista di nazionalità elvetica a vincere questo torneo. Nell’arco intero della competizione concesse soltanto un set ai suoi avversari (in particolare all’americano Fish nei quarti di finale) e in semifinale eliminò Andy Roddick, uno dei suoi rivali principali in quegli anni.

Il secondo trionfo di Federer in uno Slam arriva l’anno successivo: nell’edizione 2004 dell’Australian Open lo svizzero batte in tre set il russo Marat Safin 7-6, 6-4, 6-2: dopo quella Finale Federer diventa per la prima volta numero 1 delle classifiche ATP. Pochi mesi dopo ecco il terzo Slam e il secondo Wimbledon: in una Finale stavolta più combattuta Federer ha di nuovo ragione di un volitivo Roddick, sconfitto 4-6, 7-5, 7-6, 6-4. Il 2004 si conferma un anno incredibile per lo svizzero che vince anche lo US Open battendo in Finale l’australiano Hewitt, sfiorando così di un soffio il Grand Slam (ovvero la vittoria di tutti gli Slam in un solo anno solare). Peraltro, Roger Federer divenne il primo giocatore della storia a vincere 4 finali Slam su 4 disputate.

Dopo un anno indimenticabile – nel quale oltre alla vittorie citate non fu mai battuto da nessun tennista facente parte della Top 10 e vinse ogni finale disputata in un torneo – Federer non perde il vizio del trionfo. Come una sentenza arriva il terzo trofeo a Wimbledon, ancora una volta ai danni dell’americano Roddick. Successivamente ecco il nuovo trofeo vinto nell’Open americano, stavolta dopo aver battuto in 4 set la leggenda locale (e mondiale) André Agassi. Il 2005 resta un anno importantissimo per Federer anche per via della clamorosa continuità in classifica: lo svizzero non cederà mai ad altri il primo posto ATP nel corso dell’ennesima annata da dominatore.

Roger Federer – FOTO: account ufficiale Facebook Australian Open.

Doppia cifra

Il 2006 è forse uno degli anni migliori del Federer tennista e non può che aprirsi con la vittoria dell’Australian Open: stavolta l’avversario in Finale, un po’ a sorpresa, è il cipriota Marcos Baghdatis. L’outsider vince anche il primo set ma poi deve arrendersi allo strapotere di Federer, che vince così il suo settimo titolo Slam. Per l’ottavo bisogna aspettare poco: Wimbledon si conferma terreno di conquista per King Roger che in quest’occasione batte lo spagnolo Rafael Nadal, grande rivale contemporaneo e spesso indigesto sulla terra rossa (lo aveva battuto, ad esempio, nella finale del Roland Garros). Per la seconda volta in carriera Federer sfiora il Grand Slam vincendo anche l’US Open, ancora una volta battendo in Finale il malcapitato Andy Roddick.

Nel 2007 arriva l’ennesimo Australian Open ma, soprattutto, il decimo trofeo Slam della carriera. L’ultimo atto lo vede trionfare contro il cileno Fernando Gonzàlez e lo svizzero si prende il lusso di vincere il torneo senza concedere nemmeno un set agli avversari, primo giocatore a cogliere quest’impresa dall’exploit di Borg al Roland Garros del 1980. Dopo la seconda finale di fila persa nel torneo francese contro Nadal, Federer si riscatta nuovamente a Wimbledon: ancora contro Nadal, ancora vittorioso sull’erba. Con il suo quinto Wimbledon di fila Federer eguaglia il record sempre di Borg, un record che supererà successivamente. Alla fine della stagione arriva ancora una volta a sfiorare il Grand Slam con la vittoria in America, un’affermazione che gli consentirà di vincere il suo 12° Slam dopo la prima Finale giocata contro Djokovic in carriera.

La crisi e la rinascita

Nel 2008 Federer vive un primo momento di grande crisi. Debilitato dalla mononucleosi e da condizioni fisiche non perfette (soprattutto riguardanti la schiena), lo svizzero dovrà aspettare l’US Open per tornare a vincere uno Slam, dopo aver perso peraltro Finale e imbattibilità a Wimbledon contro Nadal, il quale lo batterà anche agli Australian Open dell’anno successivo.

Come tutti i grandi campioni, però, Federer supera il momento difficile e lo fa vincendo nel 2009 l’unico torneo dello Slam che gli mancava: il Roland Garros. Lo svizzero batte Robin Soderling 6-1, 7-6, 6-4 e raggiunge il record di vittorie assolute di tornei dello Slam appartenente a Pete Sampras (14). Un record, quello dell’americano, destinato a essere spazzato via. E il palcoscenico migliore per farlo non poteva che essere Wimbledon: ancora una Finale vinta contro Roddick per Roger Federer e quindicesimo Slam della carriera per lo svizzero, che diventa dunque il tennista in tal senso più titolato della Storia.

Il 2010 è un anno non felicissimo: Federer vince sì l’Australian Open contro Andy Murray, ma viene eliminato sempre prima dell’ultimo atto in ogni altro Slam successivo. Federer entra in un altro momento di crisi, forse uno dei più negativi della sua carriera. Basti pensare, ad esempio, che nel 2011 – per la prima volta dal 2003 – termina la stagione senza vincere nemmeno uno Slam. Dopo quest’annata qualcuno comincia a mormorare: gli acciacchi fisici non lo abbandonano, l’età avanza e nuovi giocatori solidi dal punto di vista tecnico e tattico sfidano la sua leadership. Il Re, forse, sta per cedere definitivamente la corona. O forse no.

Roger Federer in posa con la coppa dell’Australian Open – FOTO: profilo ufficiale Facebook Roger Federe

Infinito

Dopo più di due anni di digiuno Roger Federer torna a ruggire nel suo Slam preferito: Wimbledon lo incorona nuovamente come il migliore di tutti dopo l’ultimo atto giocato contro il padrone di casa britannico Andy Murray. Con questa vittoria Federer va a quota 17 per quanto riguarda gli Slam conquistati complessivamente e si riappropria della posizione numero 1 nella classifica mondiale. Purtroppo per lui questa vittoria si rivelerà un barlume di luce in mezzo a un periodo nerissimo: nel 2013 subisce vari infortuni alla schiena ed esce sempre sconfitto prematuramente nei tornei Slam. In particolar maniera fece molto scalpore la sua eliminazione al secondo turno di Wimbledon contro il semisconosciuto tennista ucraino Stakhovsky.

La leggenda di Federer sembra spegnersi: arrivano Finali perse contro avversari più o meno noti, la condizione fisica è sempre più precaria, i cambi di allenatore e staff tecnico sembrano non funzionare. Il 2016 in particolare è l’anno peggiore nella carriera di Federer e prima della fine della stagione lo stesso svizzero annuncerà un momentaneo addio al tennis per poter curare sia la forma fisica che l’aspetto mentale, evidentemente decisivo a livello motivazionale. Il Re sembra essere morto, ma nel 2017, come una Fenice, risorge dalle sue stesse ceneri: un Federer ormai ristabilito si presenta agli Australian Open senza i favori del pronostico, arriva in Finale e batte l’eterno rivale Rafa Nadal dopo 5 set, vincendo dunque il diciottesimo Slam della carriera.

Nello stesso anno King Roger si riappropria anche del “suo” trofeo, quello di Wimbledon: l’erba inglese è teatro del diciannovesimo trionfo in uno Slam, una vittoria che arriva contro Marin Cilic. Il croato è entrato nella storia pochi giorni fa, indirettamente: è stato di nuovo lui a perdere contro Federer in una Finale Slam, di nuovo all’Australian Open. Una vittoria clamorosa per lo svizzero, che così si porta a quota 20 Slam in carriera, diventando il primo tennista a vincerne così tanti. A 36 anni Roger Federer non ha ancora smesso di stupire. E chissà se nei prossimi mesi – magari a Wimbledon – nella sua bacheca potrà trovare spazio un altro trofeo dello Slam, l’ennesimo di uno degli sportivi più forti e vincenti di sempre.

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