Oltre a essere una delle gare più affascinanti del circus della Formula 1, il GP di Monaco è uno degli appuntamenti più attesi del mondiale: un campionato che, nonostante sia iniziato da poco, è già stato acceso dalla sfida infuocata tra Vettel e Hamilton per il titolo piloti. L’appuntamento del Principato però ha fatto capire come quest’anno, oltre ai due contendenti, ci possa essere una variabile in più all’interno di questa sfida tra rosso Maranello e frecce d’argento. La Redbull, sebbene abbia dimostrato di non essere affidabilissima in seguito a un problema riguardante il motore, rimane pur sempre la terza forza di questo campionato più aperto che mai. L’edizione del Gran Prix de Monaco del mondiale di Formula 1 2018 è stata una contesa avvincente e ricca di colpi di scena in cui a trionfare è stata proprio la Redbull di Daniel Ricciardo. Il pilota australiano ha concluso un weekend perfetto, in cui ha sempre mantenuto la pole position dalla prima sessione di prove libere del giovedì. In questo tracciato, la monoposto del team di Helmut Marco è stata dominante a tal punto che Ricciardo ha ottenuto il record assoluto della pista – in qualifica – con un tempo di 1’10″810. Una vittoria importantissima, perché oltre a inserire di diritto il pilota australiano nella lotta al titolo, ha dimostrato a tutto il circus di essere capace di portare a casa i punti, sebbene a volte la vettura non lo permetta.
Infatti è proprio questo il caso. Al ventottesimo giro arriva il colpo di scena, con Ricciardo che in una comunicazione col suo box annuncia: «I’m losing power», problema rivelatosi essere della componente ibrida della sua vettura. A rimarcare l’importanza di questa impresa, l’australiano della Redbull è stato capace di mantenere la prima posizione davanti a un Sebastian Vettel che voleva approfittare di questo problema. Ricciardo ha dovuto continuare la sua gara per quasi quaranta giri con un motore che non forniva il 100% delle prestazioni: se a questo si aggiunge anche il deterioramento delle gomme, il tutto diventa quasi impossibile. Successivamente, un altro colpo di scena rivoluzionerà l’andamento della gara al giro settantadue, quando in uscita dal famoso tunnel del circuito, la monoposto del pilota di casa Charles Leclerc tampona la Toro Rosso di Brandon Hartley. In seguito a questo incidente, i commissari di gara sono stati costretti ad attuare il regime di Virtual Safety Car. La contesa si conclude quando il pilota doppiato Stoffel Vandoorne su McLaren, uscendo dal box, si piazza tra la Redbull di Ricciardo e la Ferrari di Vettel, chiudendo virtualmente la lotta per il primo posto. L’importanza di questa vittoria viene data anche dalle comunicazioni radio a fine gara tra il pilota australiano e il box. Un Ricciardo quasi incredulo parla di payback e redemption per come andò l’appuntamento monegasco due anni prima, quando per un errore dei meccanici durante il pit stop fu superato in prima posizione da Lewis Hamilton.
Inoltre gli ingegneri hanno paragonato questa vittoria sul circuito del Principato a un trionfo di Schumacher nel lontano 1995, quando il tedesco correva in Benetton-Renault. Ricciardo capisce di aver fatto qualcosa di sensazionale quando, appena fermata la macchina sulla griglia dei vincitori vicino al podio, scoppia in lacrime. Un pianto di gioia, questa che verrà festeggiata con lo shoey del pilota australiano, il consueto sorso dello Champagne della vittoria nella scarpa usata da Ricciardo. Questo trionfo monegasco per l’australiano Redbull però ha molto significato al di là dell’aver “vendicato” il GP di due anni prima. Infatti Ricciardo con la vittoria a Monaco ha trionfato per la seconda volta in questa stagione, prendendosi un posto nella lotta per il titolo piloti. In questo momento, il pilota australiano è al terzo posto con 72 punti, dietro Sebastian Vettel a 96 e Lewis Hamilton a quota 110. Tanta voglia dunque, da parte di Daniel Ricciardo, di farsi sentire, di far vedere al mondo della Formula 1 di saper competere per grandi traguardi.
Se al tutto si aggiunge una situazione contrattuale al momento incerta, si può dire che il pilota italo-australiano possa essere l’oggetto del desiderio da parte dei due top team del circus Formula 1. Ricciardo ha un contratto in scadenza al termine della stagione, e considerando che anche piloti come Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen sono nella stessa situazione, si inizia seriamente a ipotizzare un possibile ingaggio dell’australiano Redbull in Mercedes o in Ferrari. In Mercedes entrambi i piloti della scuderia sono in scadenza per la prossima stagione: mentre per Hamilton il discorso rinnovo – stando a Toto Wolff – sembra in dirittura d’arrivo, per Bottas invece il capitolo contratto è una questione ancora incerta. Il team manager delle frecce d’argento infatti parla di come ci sarà una decisione ufficiale sulla seconda guida solo a metà della prossima estate. Situazione analoga in quel di Maranello, dove l’unico certo di guidare la rossa del 2019 è Sebastian Vettel. Il contratto in scadenza di Kimi Raikkonen sarebbe un’occasione ideale per portare l’italo-australiano in Ferrari. Ricciardo infatti, oltre ad avere le origini italiane, ha un forte legame con il belpaese. In un’intervista ha dichiarato come la sua passione per la Formula 1 lo ha portato a essere un tifoso proprio della rossa di Maranello, lasciando aperta la porta a un suo passaggio in Ferrari.
Dal punto di vista Redbull, l’idea è cercare di tenere Ricciardo ancora in scuderia, nonostante il talento – un po’ da sgrezzare – di Max Verstappen sia un punto fermo per il futuro della Redbull che verrà. Si sta vivendo una situazione già vista nel box, come quando in Redbull correva l’attuale ferrarista Vettel e c’era la tendenza a favorire il più giovane a discapito del “più vecchio”. Al momento Ricciardo rappresenta la costanza all’interno del team. Se da una parte il pilota australiano ha vissuto un weekend fantastico, dall’altra il giovane olandese non ha potuto neanche partecipare alla sessione di qualifiche: in seguito all’incidente maturato nelle prove libere, la monoposto di Verstappen non è stata riparata in tempo per fissare il tempo di partenza in griglia. Sebbene la gara sia andata tutto sommato bene, il giovane olandese non è nuovo a questi errori dati dall’esuberanza di gioventù. Tornando a parlare di Ricciardo, il pilota dal canto suo però vuole prendersi tempo, e concentrarsi sulla stagione praticamente appena cominciata. Intanto il campionato prosegue e nel prossimo appuntamento si correrà in Canada, circuito in cui Lewis Hamilton ha vinto per ben tre edizioni consecutive, là dove sia Vettel che Ricciardo non vincono rispettivamente dal 2013 e 2014.
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