La storia, si sa, tende a ripetersi, spesso sotto altre forme e in un modo che è molto difficile da prevedere. Il racconto di oggi parte da una regione francese, la Vandea, nota nei libri di storia per essere quella zona in cui, alla fine del XVIII secolo, si concentrarono le più strenue forze di opposizione alla Rivoluzione Francese, che, da Parigi, era destinata a far sentire la propria energia dirompente nel resto dell’Europa e del mondo. Alcuni secoli e molte generazioni dopo, a guidare un’anacronistica resistenza contro la rivoluzione capitalistica del calcio – che in Francia è incarnata dal Paris Saint-Germain – è una piccola squadra della Vandea, il Vendée Les Herbiers FC. La battaglia campale si è svolta l’8 maggio sul campo neutro dello Stade de France, a Saint-Denis, nel contesto della Coupe de France, e ha visto i parigini imporsi per 2-0 sui semiprofessionisti vandeani: la Rivoluzione ha vinto di nuovo, ma i controrivoluzionari, ancora una volta, hanno combattuto fino all’ultimo.
Les Herbiers è una cittadina appartenente alla regione amministrativa dei Pays de la Loire, fra i castelli che rendono questa zona della Francia occidentale una meta turistica molto ambita. Il tessuto economico-sociale della cittadina vandeana rende questa piccola comunità una delle più attive del Paese transalpino. Qui hanno sede i cantieri navali Jeanneau, leader mondiali per la costruzione di navi a motore, gli uffici di grandi marche dell’abbigliamento di lusso, come Hugo Boss o Timberland, e tutta un’altra serie di attività che rendono la piccola città una fra gli agglomerati urbani con il tasso di occupazione più alto di Francia. Questo si ripercuote sul numero di abitanti che, mantenutosi costante e sempre al di sotto delle 5000 unità fino agli anni Settanta, ha conosciuto nei decenni successivi un incremento notevole, che l’ha portato agli oltre 16.000 attuali. Ma, se dal lato economico Les Herbiers è una realtà molto dinamica, da quello sportivo si può ritrovare una condizione storicamente piuttosto deficitaria.
La squadra locale non ha mai avuto l’occasione di partecipare ai principali campionati nazionali ed è solo nella stagione 2015/16 che il Les Herbiers si è affacciato alla terza serie del calcio francese, il Championnat National, l’ultima categoria a girone unico della piramide della federazione calcistica francese. Sono dunque poche le soddisfazioni sportive per questa squadra fondata nel 1919, con il nome di Alouette Sportives, (le allodole sportive) e che l’anno prossimo si appresta a festeggiare il ragguardevole anniversario dei cento anni dalla sua fondazione. Anche i cammini nella Coppa di Francia degli anni passati non erano stati così esaltanti: i risultati migliori sono due sedicesimi di finale, che risalgono al 1999/00, perso contro lo Stade Rennais per 0-4, e al 2016/17, con la sconfitta ai tempi supplementari contro l’En Avant de Guingamp. Quest’anno, il miracolo: approfittando del particolare regolamento della competizione, basata sul sorteggio integrale a ogni turno, il Les Herbiers è riuscito a non incontrare mai una squadra di Ligue 1 e ha sconfitto tutte le avversarie nello scontro a eliminazione diretta. L’entusiasmo creatosi attorno alla piccola squadra vandeana era altissimo: per sopperire alle piccole dimensioni del proprio stadio, il Massabielle, di soli 5000 posti, nei turni finali della Coupe de France il Les Herbiers ha giocato nello stadio del Nantes, che ha registrato, nella semifinale vinta contro lo Chambly, il record di presenze stagionali. Ma il record si è avuto in occasione della finale, che ha visto i semiprofessionisti essere sostenuti da 15.000 persone. 15.000 biglietti staccati per una squadra che rappresenta una cittadina di 16.000 anime: se non è record questo, poco ci manca.
La squadra, con le sue divise rossonere, ha avuto bisogno di tutto il sostegno possibile per sostenere una tale impresa, anche perché la stagione appena conclusa, finale di Coppa a parte, è stata tutto fuorché positiva. A gennaio, infatti, la squadra si è ritrovata senza guida tecnica, sostituita dall’allenatore in seconda, il francese di origini italiane Stéphane Masala e ha dovuto lottare tutta la stagione per la permanenza in National 1, fallendo: la quindicesima posizione in campionato non è bastata per salvarsi l’anno prossimo si ritroverà dunque a giocare il campionato di National 2, la quarta serie del calcio francese. La cocente delusione della retrocessione non deve però cancellare le emozioni di quell’otto maggio, quando un gruppo di uomini, armati solo di coraggio e incoscienza, hanno provato a fermare la Rivoluzione.
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