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Dieci protagonisti (forse) di Russia 2018

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Gianmarco Cenci

Si è ormai nel pieno del periodo dei Mondiali di calcio, la competizione per Nazionali più importante e attesa dagli appassionati, che, com’è noto, quest’anno si disputerà in Russia. Oltre al rammarico di non poter vedere gli Azzurri giocare in questo torneo, i tifosi italiani potranno comunque approfittare di questa manifestazione sportiva, trasmessa interamente in chiaro sui canali Mediaset, per godersi match che ci si augura essere spettacolari e divertenti. Sarà anche l’occasione per conoscere nuovi giocatori, alla loro prima volta su questo genere di palcoscenico e alla ricerca di un vero e proprio upgrade per la propria carriera, che solo una prestigiosa vetrina come il Mondiale può garantire. Fra i 736 calciatori convocati dalle rispettive selezioni, dieci potrebbero rivelarsi inattesi protagonisti di questo torneo. Chi sono – o meglio, potrebbero essere – i dieci protagonisti del Mondiale di Russia 2018 e le prossime next big things del calcio internazionale?

I (possibili) magnifici dieci di Russia 2018

GONÇALO GUEDES

Il Portogallo si presenterà a questo appuntamento da campione d’Europa e con una squadra ricca di elementi interessanti. Due anni fa, la stellina della Nazionale lusitana era Renato Sanches, che era stato appena acquistato dal Bayern Monaco per 50 milioni di euro (il Benfica, sentitamente, ringraziò) e che sembrava destinato ad ascendere verso una luminosa carriera. Il ragazzo è ancora molto giovane, ma, a due anni di distanza, non sembra avere rispettato le promesse: in prestito allo Swansea, dopo un anno negativo in Baviera, è retrocesso in Championship. Si augura di non fare la stessa fine Gonçalo Guedes. Acquistato dal Paris Saint-Germain nel gennaio del 2017 per 30 milioni di euro, dalla sempre carissima bottega del Benfica, ha trascorso l’ultima stagione al Valencia dove ha mostrato di saperci fare con il pallone in mezzo ai piedi. Ala sinistra, il suo piede destro ha pennellato ben 11 assist in Liga, intervallati da 5 reti, rendendolo, con i suoi quasi 22 anni uno dei prospetti più interessanti del calcio internazionale e futura colonna della Nazionale portoghese.

Gonçalo Guedes (sulla destra) in allenamento. FOTO: Pagina Facebook ufficiale Gonçalo Guedes.

ALEKSANDR GOLOVIN

Da qualche tempo il suo nome rimbalza fra i siti dei ben informati del calciomercato: il suo profilo viene accostato alla Juventus e al Chelsea, ma il Mondiale di Russia 2018 potrebbe scombinare le carte. Aleksandr Golovin è un centrocampista centrale del CSKA Mosca, con qualche saltuaria puntata sulla trequarti, che quest’anno ha firmato 5 gol e 4 assist in campionato, oltre a 2 reti in Europa League. C’è chi lo paragona a Pjanic: le partite del girone A diranno se questo confronto è azzeccato. Quel che importa ai tifosi russi è che l’hype creatosi attorno a questo giocatore (e alla sua Nazionale) non si riveli una bolla, come capitò agli Europei del 2008, quando gli occhi di tutto il mondo videro in Andrej Arshavin la nuova stella del calcio internazionale. La sua luce brillò il tempo che servì all’Arsenal per acquistarlo. Da lì, il suo splendore fu molto intermittente.

TIMO WERNER

Non è un vero e proprio sconosciuto, ma quello di Russia 2018 è pur sempre il primo Mondiale della sua carriera e, con le voci che lo danno insistentemente al Bayern Monaco, questo torneo è il suo banco di prova: Timo Werner è finalmente maturo? Il giovane attaccante del RB Lipsia avrà sulle spalle il peso dell’attacco tedesco, che, storicamente, soffre una certa carenza di prime punte: si consideri che l’altra punta è il veterano Mario Gomez, in fase calante da anni, e, prima che fosse tagliato, fra i preconvocati figurava Nils Petersen, attaccante del quasi retrocesso Friburgo. Nella prima competizione senza uno fra Klose e Podolski dal 2002, la Germania avrà trovato finalmente la sua prima punta? I numeri, al momento, non fanno che confermarlo: nell’ultima stagione, Timo ha segnato ben 21 gol, di cui 13 in campionato, 3 in Champions, 4 in Europa League e 1 in Coppa – senza dimenticare gli 8 assist in Bundesliga. L’età, inoltre, è dalla sua parte, essendo nato nel 1996.

Timo Werner in allenamento. FOTO: Pagina Facebook ufficiale Timo Werner.

FRANCO ARMANI

All’Argentina vanno dati tanti meriti, ma non quello di avere una grande tradizione di portieri. L’infortunio di Romero, portiere titolare della Selecciòn, sembra inoltre aggiungere anche una certa sfortuna della Nazionale albiceleste. Eppure, al Mondiale di Russia 2018, il destino della porta argentina non sembra poi essere in così pessime mani. Se Willy Caballero sembra avvantaggiato a indossare la numero 1, per la sua esperienza e affidabilità, Franco Armani può giocarsi le sue chance. Accostato negli ultimi tempi a qualche squadra italiana, è titolare al River Plate. Il portiere di chiare origini italiane si affaccia ormai trentaduenne alla massima competizione mondiale: può essere la sua occasione? Deciderà Sampaoli.

ACHRAF HAKIMI

Se un ragazzo del 1999 viene già ritenuto degno di indossare la prestigiosa e pesantissima camiseta blanca della prima squadra di Madrid, significa che, con ogni probabilità, ci si trova davanti a un predestinato del calcio. Accostato al Napoli negli scorsi giorni, Achraf Hakimi sembra avere tutto il potenziale per sfondare. Giovane terzino destro (anche sinistro, all’occorrenza), ma con la sicurezza che gli deriva dal condividere i propri allenamenti al Real Madrid con mostri sacri del ruolo come Marcelo e Carvajal, Hakimi è uno dei prospetti più interessanti sul panorama mondiale. A soli 19 anni ha già collezionato nella Liga di quest’anno ben 9 presenze, condite da 2 reti. Sotto l’esperta guida di Medhi Benatia, capitano del Marocco, Hakimi andrà a comporre la difesa più forte del continente africano: nessuna rete subita nel girone di qualificazione al mondiale di Russia 2018.

HIRVING LOZANO

Si sa, in Olanda hanno un occhio particolare per i giovani talenti, sia quelli di casa propria, che quelli stranieri. Il PSV Eindhoven – la stessa squadra che diede il benvenuto in Europa a Ronaldo il Fenomeno – ha da qualche tempo in rosa un giovane parecchio interessante. Il suo nome è Hirving Lozano ed è un Nazionale messicano. È un’ala offensiva, preferibilmente destra, ma non disdegna qualche incursione a sinistra. Quest’anno, ha messo a segno 17 reti e 11 assist in 21 partite di campionato. Sono anni che il Messico sforna giovani che sembrano predestinati al grande salto ma che poi, per un motivo o per l’altro, non riescono a sfondare: da Carlos Vela a Giovanni dos Santos. Che sia la volta buona? Lozano (e i tifosi messicani) si augurano di sì: garantisce il PSV Eindhoven.

Hirving Lozano con la maglia del Messico. FOTO: Pagina Facebook ufficiale Hirving Lozano.

PRESNEL KIMPEMBÉ

Per utilizzare un paragone “industriale”, possiamo dire che l’indice di produttività di talenti dei Bleus ha superato negli ultimi anni quello dell’organizzatissima e agguerritissima corazzata tedesca. Mbappé, Lemar, Sidibé, per citarne alcuni usciti negli ultimi anni – e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Fra questi, Presnel Kimpembé è forse il meno pubblicizzato, ma non per questo meno interessante. Con i suoi 183 centimetri non è ciò che si definirebbe un gigante, ma svolge con sicurezza il ruolo di difensore centrale e non disdegna qualche apparizione sulla fascia sinistra, nel ruolo di terzino. Condivide ogni giorno dell’anno il campo con Thiago Silva e Marquinhos e, in Nazionale, studia da vicino i compagni Varane e Umtiti. Ha 22 anni, ma quest’anno ha messo a segno ben 38 presenze fra tutte le competizioni con la maglia del Paris Saint-Germain. Probabilmente non partirà titolare, ma chissà che Umtiti, con le sue solite amnesie difensive, non faccia cambiare idea a Deschamps.

WILFRED NDIDI

Da quando il Leicester ha tirato fuori gli assi con N’golo Kanté e Rihad Mahrez, tutti sono sempre molto attenti alle mosse di mercato delle Foxes. Potrebbe capitare di nuovo che la dirigenza riesca a cogliere un altro giocatore semisconosciuto e a renderlo il prossimo pezzo pregiato del mercato. Wilfred Ndidi potrebbe essere uno di questi. Ricopre il ruolo che ha reso Kanté uno dei principali artefici del successo del Leicester di Ranieri; le sue spiccate doti difensive, unita a un’invidiabile rapidità di gestione del pallone gli sono valse la convocazione per i Mondiali di Russia 2018, che giocherà con la maglia della Nigeria. Anch’egli giovanissimo, essendo nato nel 1996, può già vantare una stagione da titolare in Premier League, dove ha collezionato 33 presenze e 4 assist. Sembra proprio che le Foxes abbiano trovato il loro nuovo Kanté: gli osservatori delle grandi squadre stanno già iniziando a frugarsi in tasca per suggerire l’acquisto finché i prezzi rimangono ancora relativamente bassi.

JUAN QUINTERO

Chi si ricorda di Juan Quintero? Era arrivato in Italia con i gradi di stellina del calcio colombiano, tanto che in patria veniva presentato insieme a un altro trequartista, quel James Rodriguez di cui si sarebbe sentito parlare molto negli anni successivi. E le prime partite con la maglia del Pescara sembravano confermare questa previsione, tanto che arrivò anche il gol su punizione. Da lì il nulla, o quasi. Oggi, Quintero è un giocatore del Porto, ma con la maglia dei Dragoes ha giocato molto poco, tanto che ha girovagato in prestito per qualche tempo. Gioca nel River Plate e le prestazioni con la maglia dei Millionarios gli sono valse la convocazione con la Colombia. Ha 25 anni e si appresta a entrare nel pieno della maturità calcistica. Riuscirà la maglia dei Cafeteros a dargli l’energia necessaria ad arrivare ai livelli che sembravano appartenergli nei primi anni di carriera?

Juan Quintero con la maglia della Colombia. FOTO: Pagina Facebook ufficiale Juan Quintero.

GIORGIAN DE ARRASCAETA

Chi era costui? Molti tifosi si saranno posti questa domanda alla don Abbondio quando hanno letto il suo nome nella lista dei convocati dell’Uruguay diramata dal CT Oscar Tabarez. Eppure Giorgian De Arrascaeta sarà importantissimo per coordinare le manovre d’attacco della Celeste: sarà il trequartista che agirà alle spalle di Cavani e Suarez. Sulle proprie spalle graverà quindi l’importantissima responsabilità di fornire palloni giocabili all’esiziale coppia d’attacco. Di origini italiane, De Arrascaeta ha 24 anni ed è al suo primo Mondiale. Gioca in Brasile, nel Cruzeiro, e questa manifestazione sarà un’importantissima vetrina per lui. Chissà che, complice anche il suo doppio passaporto, non lo si vedrà presto calcare le scene della Serie A.

Dieci storie per Russia 2018

È difficile vivere il Mondiale di Russia 2018 senza Italia e più il clima si fa calcisticamente rovente, più si fa forte il dispiacere di non vedere gli Azzurri competere per la Coppa più ambita. Tutto questo, però, non toglie il fascino di questo torneo, massima espressione di quello che è e rimarrà il gioco più popolare del mondo. Può essere l’occasione di vedere i propri beniamini difendere i colori della propria terra, di assistere a una nuova pagina di storia del calcio e di conoscerne i suoi protagonisti. Anche quelli che, fino a poco fa, conoscevamo appena.

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