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Il Real Madrid di Zidane: fortuna o cura dei dettagli?

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Eugenio Guido

I Mondiali di Russia 2018 in corso di svolgimento stanno sicuramente monopolizzando l’attenzione del pubblico calcistico. Per gli appassionati, però, l’addio di Zinedine Zidane dalla panchina del Real Madrid è ancora da metabolizzare a pieno. Come lo è per la dirigenza del Real, che infatti ha annunciato come suo successore sulla panchina dei blancos quel Julen Lopetegui, già entrato nella storia come l’allenatore esonerato alla vigilia dell’esordio mondiale, proprio per l’annuncio dell’accordo con la squadra di Florentino Perez.

Fonte: Getty Images

I numeri di Zidane

L’allenatore dei record con tre Champion’s League vinte consecutivamente, unico nella storia a riuscire nell’impresa (senza dimenticare che era anche nello staff di Ancelotti nella stagione 2013/2014, quello della decima).

Nei tre anni da allenatore, oltre ai già citati trionfi europei, l’allenatore francese ha messo in bacheca una Liga, una Supercoppa spagnola, due Campionati Mondiali per club e due Supercoppe Europee. Nelle 149 partite da allenatore del Real Madrid ha ottenuto 105 vittorie, 28 pareggi e 16 sconfitte, con 398 gol fatti (2,67 a partita) e 163 subiti (in pratica uno ogni 2,5 partite); in termini statistici questo equivale al 70,4% di partite vinte con una media di 2,30 punti conquistati a partita.

Oltre i numeri

Vista la squadra , composta da giocatori stellari, ci si chiede quanto pesino la bravura e la caratura del tecnico su questi numeri e questi trofei, in rapporto all’incredibile rosa a disposizione. Quanti sono i meriti del tecnico capace di vincere tutte le Champion’s League cui ha partecipato e quanto è merito semplicemente della fortuna e di essersi trovato semplicemente al posto giusto al momento giusto?

La formazione tipo dell’ultimo Real di Zidane – Fonte: Goal.com

In fondo, l’ossatura rispetto alla squadra allenata da Zidane non è diversa rispetto a quella di Benitez (sostituito nel gennaio del 2016 dal francese) o quella di Ancelotti (capace di portare a Madrid la tanto agognata decima): tra gli altri Ramos, Marcelo, Modric, Cristiano Ronaldo, Benzema. Ciò che con Zidane cambia è l’impostazione di gioco e la consapevolezza dei singoli come interpreti corali. Dalle veloci ripartenze predilette dai suoi predecessori, che puntavano (molto) sulla velocità e l’inventiva di Bale e Cristiano Ronaldo, con Zidane il protagonista diventa il centrocampo: a custodirne le chiavi è Isco, classe ’92 che esplode proprio con e grazie all’allenatore transalpino nel 4-3-1-2 disegnato da Zizou. Per costruire il gioco fondamentale è la presenza di Kroos e Modric, che ben si completano con Isco e gli consentono di svariare su tutto il fronte, inventando e smistando palloni sulla linea mediana. Il merito probabilmente più riconosciuto è l’intuizione Casemiro, polmone importantissimo per gli equilibri dei blancos, forse l’unico giocatore di cui si sente la mancanza in caso di assenza per la sua capacità di asfissiare il gioco avversario.

Zidane e Casemiro – Fonte: Marca

La forza di Zidane è la cura dei dettagli e il riuscire a non fossilizzarsi su preconcetti, anche sfruttando a pieno la lunga panchina a disposizione. Ne sono esempio Lucas Vazquez, titolare senza rimpianti contro il Bayern Monaco nella semifinale di quest’anno al posto di Benzema, oppure Asensio, dodicesimo uomo capace di spostare gli equilibri (e risolvere le partite) a gara in corso, ma anche gli ingressi nella ripresa di Bale, meno centrale nel progetto rispetto al passato, ma indovinatissimo nel ruolo di spaccapartita, quando Zidane decide di sacrificare proprio Isco per passare al più classico dei 4-3-3 e approfittare delle scorribande del gallese.

Il merito di Zidane è saper adattare il gioco agli interpreti in campo, valorizzandone al massimo il rendimento visto l’altissimo tasso tecnico che necessitava solo di essere calibrato e non certo plasmato dal nulla.

È in questo modo che nelle partite che contano (e quindi in Champion’s League sopratutto) Zidane ha potuto attingere alle tantissime armi a disposizione. È così che abbiamo visto alcuni giocatori rendere al massimo del proprio potenziale (e forse anche oltre): da Marcelo, instacabile motorino sulla fascia sinistra, quella completata da Kroos e Cristiano Ronaldo, forse la più completa e forte del panorama calcistico, tornando a Isco, la cui anarchia tattica è diventata duttilità e libertà di gioco al servizio della squadra, passando per Casemiro, che con la fiducia ottenuta dal Mister è diventato tra i migliori interpreti del suo ruolo, riuscendo a migliorare anche dal punto di vista tecnico. Proprio il brasiliano ha dichiarato senza esitazioni l’importanza del tecnico fin dalla sua prima stagione al Real, quella con Ancelotti allenatore e Zidane suo vice: «Zidane ha sempre avuto grande fiducia in me. Quando era l’assistente di Ancelotti mi è stato di grande aiuto. Una delle cose più importanti da quando sono a Madrid è sentire costantemente la sua vicinanza». Zizou non può prescindere da una fase difensiva spesso impeccabile, espressa al meglio dalla coppia di centrali, Sergio Ramos e sopratutto Varane, diventato sì titolare con Ancelotti, ma consacrato definitivamente con Zidane, che ha avuto il merito di credere nel suo connazionale, abile e pronto ad approfittarne fino a permettere al tecnico di plasmare una coppia di centrali esplosiva formata da due giocatori capaci di completarsi e migliorarsi l’un l’altro.

Zidane e il numero 22 del Real, Isco. Fonte: Marca

Fortuna?

In un mondo fatto di primedonne, Zidane ha avuto il merito di fare la cosa più difficile: fidarsi dei giocatori (comunque fortissimi) e portarli al massimo del proprio potenziale. E la fortuna? Di fortuna il suo Real Madrid ne ha avuta sicuramente, ma ha avuto anche la forza e la bravura di trovarsi al momento e al posto giusto in cui approfittare degli aiuti della Dea Bendata o, se preferiamo, del Dio del Calcio, troppo ammaliato da questa macchina perfetta per togliersi (e toglierci) la possibilità di vederne gli interpreti orchestrare ancora e ancora.

Fonte statistiche: transfermarkt.it

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Eugenio Guido

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