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Cinque giocatori da consigliare durante Russia 2018

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Claudio Agave

RUSSIA 2018 – Il Mondiale è da sempre una vetrina perfetta per giocatori non solo arcinoti e già conosciuti (in attesa magari di una consacrazione totale o di un grande trofeo mancante), ma anche per tanti onesti mestieranti o futuri campioni che grazie a una manifestazione così nota e fondamentale come la Coppa del Mondo possono aspirare e ambire a una carriera in seguito colma di soddisfazioni, milioni e vittorie. Ovviamente Russia 2018 non è affatto esente da questa ricerca spasmodica di talenti, che a volte sono “reali” e altre volte risultano invece pompati proprio dall’esclusività e dal fattore sorprese del Mondiale di turno. Non sappiamo se i cinque giocatori protagonisti dei nostri consigli faranno parte della prima o della seconda categoria. Ne riconosciamo, però, il talento nell’immediato, nella speranza che possa farlo anche qualche operatore di mercato. Nello specifico, abbiamo scelto cinque giocatori non troppo in vista a livello generale e non protagonisti nei cinque principali campionati europei (ovvero Serie A, Premier League, Ligue 1, Liga e Bundesliga). Potenziali sorprese o incognite del futuro che, fino ad ora, hanno dimostrato di poter gestire senza troppi patemi questo tipo di palcoscenico.

I cinque giocatori da consigliare durante Russia 2018

Iniziamo con un portiere che, l’anno scorso, la FIFA ha addirittura inserito – alla posizione numero 9 – tra i migliori 10 del mondo. Parliamo di Alireza Beiranvand, estremo difensore dell’Iran che milita nel Persepolis, squadra di club di Teheran. Classe 1992, il portiere – che alla spalle ha un passato da nomade, senzatetto e pastore – sembra essere uno dei pezzi forti di un Iran molto gagliardo nel girone: è rimasto infatti imbattuto contro il Marocco per poi prendere una rete (anche abbastanza fortunosa) contro la Spagna e un’altra contro il Portogallo, grazie alla trivela di Quaresma. Nella partita contro i Campioni d’Europa, però, il ragazzo ha anche parato un rigore a Cristiano Ronaldo, entrando di diritto nella leggenda. Beiranvand vanta un’altezza assolutamente vantaggiosa per un portiere (196 cm) ma anche un più che discreto senso della posizione. Seppur senza uno stile chiaramente esotico o impressionante, ha saputo mostrare una certa solidità sia nella lettura dell’azione difensiva che nel piazzamento tra i pali. Inoltre, Beranvand è dotato di un ottimo rilancio con i piedi: le sue traiettorie, infatti, raggiungono con estrema facilità l’area di rigore avversaria. Alcune squadre hanno già iniziato a seguirlo, incoraggiate evidentemente anche dal basso valore di mercato: per adesso infatti (fonte Transfermarkt) il ragazzo si può muovere per 1,2 milioni di euro. Uno dei giocatori che invece ha stupito moltissimo nonostante la già matematica eliminazione della sua Nazionale (il Perù) dai Mondiali di Russia 2018 è stato Luis Advìncula, terzino destro del Lobos BUAP dotato di una velocità semplicemente devastante – pare sia il giocatore più veloce dei Mondiali – ma, al tempo stesso, di una discreta tecnica che gli consente di puntare l’uomo con qualità e di inserire nel mezzo cross più che buoni per gli attaccanti e i giocatori d’area di rigore. Prima delle buone prestazioni a Russia 2018, Advìncula si era segnalato a livello internazionale per una triste vicenda vissuta senza responsabilità dirette: il suo nome, infatti, fu segnalato tra le vittime di un sisma in Messico nel 2017, facendo prendere un enorme spavento alla sua famiglia e rendendo – più che giustamente – il giocatore iracondo. In chiave mercato, purtroppo per lui, il terzino peruviano potrebbe non generare grandi spunti a causa della sua età (28), abbastanza avanzata per un calciatore con pochissima esperienza europea (ha giocato con Hoffenheim e Bursarspor). Di conseguenza, le prospettive del giocatore potrebbero ricondursi esclusivamente a qualche offerta di club di medio-basso livello del Vecchio Continente (e chi lo vuole può acquistarlo per appena 1,5 milioni). In carriera, comunque, vanta anche un terzo posto con il Perù nella Copa America 2011. Dall’Australia invece il nome veramente interessante sembra essere quello di Daniel Arzani, esterno di centrocampo – ma all’occorrenza anche d’attacco – militante in patria nel Melbourne City. Di origini iraniane (nato e cresciuto lì), il centrocampista offensivo ha scelto di difendere i colori oceanici e a Russia 2018 si sono accorti di lui dopo le partite positive contro Francia e Danimarca. In particolare, il ragazzo ha evidenziato una buonissima qualità negli strappi sul breve e grande personalità durante le azioni offensive. Oltretutto, Arzani è un classe 1999 (nonché il più piccolo presente al Mondiale in questa edizione), dunque un calciatore molto giovane con potenzialmente tantissimo mercato dinanzi a sé nel corso dei prossimi anni. A prescindere, prenderlo adesso sarebbe un’occasione ghiottissima: il valore del suo cartellino, infatti, si aggira attualmente sui 500.000 mila euro, anche se ovviamente è destinato a salire viste le sue prestazioni durante la kermesse. Il nome di Guillermo Ochoa è invece sempre ricorrente nel corso dei Mondiali, per poi sparire durante le stagioni successive. Eppure parliamo di un portiere affidabile, con ottime esperienze in Europa e protagonista spesso di parate salva risultato per la Nazionale messicana. Tra i giocatori segnalati qui Ochoa fa la parte del vecchietto, poiché in grado di guardare tutti dall’alto dei suoi 32 anni. La sua carriera parla di esperienze in Francia e Spagna, mentre attualmente milita in Belgio allo Standard Liegi. Ochoa – non molto alto ma assolutamente agile e capace tra i pali, oltre che esperto – sarebbe un profilo decisamente meritevole di considerazione soprattutto per quelle squadre alla ricerca di un secondo portiere affidabile o di un profilo già pronto a medio-alti livelli (qualcuno ha detto Napoli?). Anche in questo caso, il costo non sarebbe certo esagerato: parliamo infatti di una spesa di circa 3 milioni di euro per un portiere che vanta 6 presenze Mondiali e 94 con il Messico. Last but not least, per chi cerca una punta in grado di fare grande lavoro sporco e di disturbare a sportellate i difensori avverarsi (con controindicazione parziale una minore precisione in zona gol) allora il profilo giusto è quello di Marcus Berg, attaccante della Svezia che dopo un grandissimo inizio con le selezioni giovanili sembra essersi un po’ perso per strada. Attualmente – dopo aver giocato, tra le altre, per PSV e Amburgo – milita addirittura negli Emirati Arabi Uniti, precisamente nell’Al-Ain. A 31 anni il grande treno è ormai passato ma Berg rappresenta potenzialmente un centravanti di riserva di grande costrutto e non dimentichiamoci che, a conti fatti, sta sostituendo nella Svezia un certo Zlatan Ibrahimovic. Anche grazie a lui e ai suoi gol gli svedesi sono riusciti ad arrivare agli spareggi Mondiali, per poi liberarsi della nostra Nazionale. E, in questo momento, la Svezia è finita tra le prime 8 del mondo. Per chi vuol farci un pensierino, il costo è di meno di 6 milioni.

Arzani con un mentore d’eccezione: Tim Cahill – FOTO: account ufficiale Twitter Australia

Riportiamolo a casa

Il nome bonus di questa classifica può essere sicuramente quello di Axel Witsel, talentuosissimo giocatore del Belgio che lo Zenit ha venduto a peso d’oro al Tianjin Quanjian qualche mese fa. Un vero peccato – con tutto il rispetto – pensare a un giocatore così forte (anche se non più così giovane, visti i 29 anni) lontano dai grandi palcoscenici europei. Altrettanto difficile, però, credere che Witsel possa resistere per sempre al richiamo delle big d’Europa. E magari sarà proprio Russia 2018 lo strumento che consentirà, a lui come a tutti gli altri, di coltivare sogni e speranze di carriera. Perché il Mondiale, in fondo, non è altro che una costellazione ricca di stelle da osservare e, magari, prendere al volo.

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Claudio Agave

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