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Detective Gallo: un’avventura tutta italiana

Published by
Filippo Tiberi

Quando si parla di videogiochi solitamente si immagina un mondo quasi esclusivamente dominato dagli sviluppatori americani e giapponesi. Sebbene questa supposizione sia in parte vera, esistono eccezioni provenienti da altri paesi che sono riuscite a ritagliarsi il proprio spazio in questo settore. In Italia per esempio, abbiamo la Milestone, che dall’ormai lontano 1994 sviluppa videogiochi di corsa di ogni tipo, diventando un’eccellenza del settore. Ma siamo in grado solo di sviluppare questo genere? Fortunatamente negli ultimi anni stanno emergendo delle software house indipendenti desiderose di mettersi alla prova anche su altri generi videoludici. Una di queste è la Footprints, che molto gentilmente ci ha donato una key per la versione PS4 del loro primo videogioco in assoluto, Detective Gallo.

Noir colorato

Detective Gallo è un’avventura grafica punta e clicca ambientata in una non meglio definita città abitata esclusivamente da pennuti di ogni tipo. Il protagonista è appunto Gallo, un investigatore privato scontroso, dai modi bruschi ma desideroso di proteggere la sua città dal crimine. Fin dai primi istanti di gioco si può notare la voluta contrapposizione tra atteggiamento da film noir del protagonista e le ambientazioni super colorate, dall’aspetto fumettistico. I modelli dei personaggi sono ben fatti e ben caratterizzati, anche quelli delle semplici “comparse”, rendendo possibile capire il loro carattere e il loro atteggiamento verso Gallo a prima vista. Le aree di gioco sono in tutto undici, quasi tutte collegate tra di loro. Sebbene a un primo sguardo alcune di esse sembrino piuttosto spoglie, il numero di elementi con cui è possibile interagire è piuttosto consistente, costringendo il giocatore a prestare parecchia attenzione all’ambiente di gioco.

L’ ufficio di gallo, in tutto il suo “splendore”.

Il canto del Gallo

Oltre ad uno stile grafico molto gradevole, Detective Gallo possiede anche un comparto sonoro di buon livello. Ogni area di gioco ha il proprio tema, tutti ben realizzati e mai invadenti, risultando perfetti come accompagnamento mentre risolviamo gli enigmi del gioco. Anche sul doppiaggio dei personaggi è stato fatto un buon lavoro, che va a ricollegarsi a quanto detto riguardo l’aspetto dei protagonisti di questa avventura. Il carattere di ogni personaggio può essere intuito dal loro aspetto, e la loro voce sarà coerente con tutto questo. Per esempio Candy Bop, la proprietaria del chiosco di dolci situato di fianco all’ufficio di Gallo, ha una voce affettuosa e melensa, come si può intuire dal suo aspetto. Oppure il proprietario del negozio “Tutto per tutti”, con la sua voce subdola che ben si sposa al suo aspetto da commerciante senza scrupoli.

La vita professionale di Gallo è regolata da una serie infinita di regole.

Enigmi non da polli

In una sera come tante, Gallo riceve la visita di Phil Cloro, milionario appassionato di botanica, che vuole ingaggiare il nostro detective per risolvere un caso che lo riguarda. Le sue preziosissime piante sono state “uccise”, e ha bisogno di Gallo per smascherare il colpevole. Insieme a Spina, il suo fidato assistente cactus, Gallo dovrà risolvere non pochi enigmi per arrivare in fondo al caso. Per chi non è avvezzo alle avventure grafiche, alcune sezioni di gioco risulteranno decisamente ostiche, dato che alcuni enigmi hanno soluzioni decisamente fantasiose, che costringeranno il giocatore a ragionare fuori dagli schemi, a volte troppo. Per fortuna, il gioco ci svela che il nostro detective possiede un’abilità che si rivelerà molto utile durante la nostra indagine: il Senso di Gallo. Tramite il senso di Gallo potremo evidenziare tutti gli elementi interagibili di un’area di gioco, dandoci un ottimo punto di partenza per le nostre indagini.

Il Senso di Gallo si rivelerà un aiuto prezioso per la nostra avventura.

Polli non per tutti

Alcune ambientazioni sono decisamente particolari.

Quello delle avventure grafiche è un genere ormai di nicchia, per molto tempo sparito e vivo solo nei ricordi dei videogiocatori più anziani, che hanno potuto godere di vere pietre miliari del genere come la serie di Monkey Island, Broken Sword, Blade Runner e Grim Fandango, che tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta hanno fatto appassionare tantissime persone. Detective Gallo si inserisce perfettamente nella descrizione di “gioco di nicchia”, non solo per il genere in sé ma anche per alcune scelte di gameplay che a molti possono risultare indigeste. Si tratta comunque del primo lavoro assoluto di questa piccola software house nostrana, e Detective Gallo è un ottimo punto di partenza per ritagliarsi uno spazio nell’industria. Non vediamo l’ora di vedere i loro prossimi lavori.

 

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Filippo Tiberi

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