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Marotta: dove andrà dopo la Juventus?

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Arnaldo Figoni

La notizia che vede Beppe Marotta fuori dal consiglio d’amministrazione bianconero è stata tanto clamorosa quanto inaspettata. Una storia che durava fin dall’estate del lontano 2010, quando l’allora AD della Sampdoria annunciò le sue dimissioni proprio per approdare in bianconero. Marotta arrivò infatti alla Juventus per lavorare fianco a fianco con il neo-presidente Andrea Agnelli, portando con sé il tecnico Luigi Del Neri, con cui aveva conquistato una qualificazione ai preliminari di Champions League con i blucerchiati. Dall’insediamento della presidenza bianconera attuale infatti, Il sodalizio tra Beppe Marotta e il DS Fabio Paratici ha dato enormi frutti: spesso infatti dietro i grandi colpi della Juventus – ma anche della Samp, basti vedere il ritorno di Cassano in Italia – ci sono proprio i loro de nomi, capaci di trovare accordi vantaggiosi che hanno portato giocatori spesso determinanti tra le fila della squadra.

Fabio Paratici e Beppe Marotta, il duo che ha rivoluzionato la Juventus. Foto: Getty.

La Juventus e Beppe Marotta, un affare dietro l’altro

Sebbene i primi due anni della Juventus targata Agnelli non siano stati memorabili – due volte piazzata al settimo posto della Serie A – hanno visto diversi colpi importanti che gettarono le basi per la corazzata che è diventata la squadra bianconera. Nella prima stagione ci furono tre acquisti importantissimi che si sono resi fondamentali negli anni successivi: Simone Pepe, Marco Storari e Leonardo Bonucci. Il vero genio del duo Marotta-Paratici viene fuori però nel primo anno di Antonio Conte sulla panchina bianconera. Il vero grande fiore all’occhiello della loro gestione è l’ingaggio di Andrea Pirlo a parametro zero. L’ex-numero 21 del Milan infatti aveva trovato poco spazio nelle gerarchie di Massimiliano Allegri, decidendo pertanto di lasciare il club rossonero per proseguire la sua carriera con la maglia della Juventus.

Andrea Pirlo e Beppe Marotta si strigono la mano durante la presentazione del nuovo numero 21 bianconero. Foto: juventus.com

Una trattativa importantissima che svetta su altre grandi intuizioni sempre di quella sessione di calciomercato, come l’arrivo di Arturo Vidal dal Bayer Leverkusen per un compenso di circa dieci milioni di euro. Questi due giocatori sono stati la spina dorsale di quella che è stata la Juventus di Antonio Conte nei tre di sette scudetti consecutivi vinti dai bianconeri. Anche se il grande vero affare della coppia Marotta-Paratici è stato l’acquisto di Pogba dal Manchester United. Il talentino francese, allora neanche ventenne, arrivò a Torino come una grande promessa, per poi confermare le attese riguardo il suo enorme genio sul campo da calcio. Sarà proprio lo United, dopo gli Europei del 2016, a bussare alla porta di Agnelli per riportare a casa Paul: per portare via Il polpo Paul da Torino ci vorranno quasi cento milioni di euro. Altre grandi intuizioni della Juventus sono state Carlos Tevez e Fernando Llorente, che hanno portato la Vecchia Signora fino in semifinale di Europa League e successivamente alla finale di Champions nel 2015: ai due attaccanti si aggiunse anche Alvaro Morata, autentico trascinatore della Juve in quell’edizione del torneo e, ovviamente, idea di Marotta e Paratici. Poi si passa per Mario Mandzukic, Paulo Dybala, Gonzalo Higuaìn, e si arriva a quello che è stato considerato il colpo del secolo: l’arrivo di Cristiano Ronaldo a Torino. Il trasferimento del fenomeno portoghese scavalca di gran lunga quello che era stato il miglior colpo della Juventus dell’epoca Andrea Agnelli, Paul Pogba.

Beppe Marotta e la dirigenza bianconera durante la presentazione di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Foto: twitter.com/juventusfc.

… Ma anche qualche intoppo

Ovviamente nessuno nasce imparato, e Beppe Marotta non fa eccezione. Sebbene il prossimo ex-amministratore delegato bianconero venga ricordato per i grandi colpi di mercato portati a segno, alle volte questo cecchino del parametro zero e degli acquisti low-cost ha clamorosamente toppato. Uno dei grandi flop della gestione Marotta e Paratici è stato Jorge Martinez. El Malaka è stato un giocatore che è pesato sulle casse di Corso Galileo Ferraris per ben sei anni, fino a quando non è stato svincolato dopo la fine naturale del contratto in essere. Tante volte il fiuto di ritrovare dei giocatori sottotono ha portato atleti come Nicklas Bendtner e Nicolas Anelka in bianconero, senza però incidere granché. Arrivarono entrambi al secondo anno di Conte, e anche loro sollevarono il trofeo di Campioni d’Italia.

Nicolas Anelka e Nicklas Bendtner, campioni d’Italia con la Juventus nella stagione 2012/13. Foto: AP

Tornando indietro alla stagione del primo scudetto, fece discutere parecchio l’ingaggio del terzino sinistro ex-Sampdoria Reto Ziegler. Il laterale svizzero venne sì acquistato, ma non esordì mai in partita ufficiale con la maglia bianconera indosso. Venne girato al Fenerbahce per poi essere acquistato la stagione successiva proprio dalla squadra turca. Un’altra meteora del calciomercato juventino targata Marotta è stata Lùcio. L’ex-difensore dell’Inter del triplete arrivò a Torino per andare a infoltire un reparto dove la concorrenza era molto alta e parecchio agguerrita: rescisse il contratto dopo qualche mese dal suo arrivo. Fece discutere parecchio anche Mauricio Isla, esterno destro e centrocampista cileno che fece molto bene col bianconero dell’Udinese, ma che con quello di Torino non rese secondo le aspettative. Il suo arrivo alla Juve era parte della trattativa che portò Kwadwo Asamoah nel capoluogo piemontese, giocatore che rese parecchio rispetto all’altro compagno di squadra. Tutte piccole tappe che hanno costruito una storia – più che altro positiva – di un dirigente che è entrato nella Hall of fame del calcio italiano.

Mauricio Isla e Kwadwo Asamoah, due destini assolutamente diversi con la Juventus. Foto: LaPresse.

Marotta via dalla Juventus. Dove andrà?

Il contratto di Giuseppe Marotta alla Juventus scadrà il 25 ottobre, quando ci sarà il nuovo consiglio d’amministrazione della società Exor, che detiene la proprietà della Juventus FC. Tra i vari membri che facevano parte del consiglio vi era proprio Marotta, che non farà più parte dello staff. Non ci sarà un vero e proprio sostituto della figura dell’amministratore delegato uscente, nessun nuovo ingresso nello staff dirigenziale della società. Questo addio da parte di Marotta apre possibili scenari che vedono il dirigente della Juventus presso un altro club. Una ipotesi che è stata smentita dal diretto interessato è quella che accostava Marotta alla presidenza della FIGC, depennando di fatto il suo nome dai candidati. Dallo scorso weekend si susseguono infatti voci insistenti che vedono Marotta come nuovo dirigente di diverse squadre: tra le ipotesi che più hanno preso piede c’è l’Inter. Il profilo di Marotta piace molto a Suning che valuta l’ex-amministratore delegato bianconero come successore di Piero Ausilio. Allo stesso tempo si vocifera di un’offerta da 3,5 milioni l’anno dell’Arsenal per mettere Marotta al posto di Ivan Gazidis, che andrebbe a ricoprire il ruolo di AD nel nuovo Milan targato Elliott, sebbene l’ex-juve abbia manifestato di voler restare in un club italiano. Da non escludere inoltre l’offerta proposta da Gravina che vorrebbe Beppe Marotta come dirigente del club Italia: un ruolo che darebbe all’ex-Juventus di poter avere completo controllo della parte sportiva della FIGC, arrivando però a percepire un ingaggio minore rispetto a quelli di un club professionistico.

Beppe Marotta è al centro di un intrigo di mercato che lo vede tra la FIGC, l’Inter e l’Inghilterra. Foto: ANSA.
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Arnaldo Figoni

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