Audero si è presentato alla Sampdoria quest’estate, dopo che Jandrei della Chapecoense aveva deciso di rimanere in Brasile. Alle spalle una sola presenza in Serie A ma anche un’ottima esperienza col Venezia in Serie B, dove era stato un titolare indiscusso. Nel clima incerto che accompagna ogni acquisto giovane e poco conosciuto, Emil aveva optato per un ingresso in punta di piedi. «Quest’anno non mi invento niente, cercherò di affermarmi anche in questa categoria, e so che non sarà facile», aveva detto ai giornalisti nel giorno del suo arrivo.
Pur conservando nell’aspetto e nel secondo cognome (Mulyadi) le radici indonesiane ereditate dal padre, Emil è a tutti gli effetti italiano. Nato a Mataram, dove è rimasto per appena un anno, è cresciuto a Cumiana, il paese della madre, a poca distanza da Torino. A undici anni entra nelle giovanili della Juventus, dove si mette in mostra per le sue ottime caratteristiche anche in tenera età. Nel 2012 conquista la Nazionale Under 15 e da allora ha indossato la maglia azzurra ininterrottamente fino a diventare titolare della Nazionale Under 21, in cui gioca attualmente. Nonostante la chiamata dell’Indonesia, per lui non ci sono mai stati dubbi: «Ho solo il passaporto italiano, quindi il problema non si pone!», scherza Emil. Cuore juventino, ha spesso dichiarato di ispirarsi a Buffon, di cui è un grande ammiratore. Ma anche a Donnarumma per la sua importanza nel club e nella Nazionale, per quanto giovanissimo.
Da terzo portiere della Juventus, vince una Coppa Italia e uno Scudetto, ma esordisce soltanto all’ultima di campionato contro il Bologna, due anni fa, contribuendo alla vittoria per 1-2. Certo, il palmarès è invidiabile per un ’97 a inizio carriera. Ma a consacrarlo tra i professionisti è il passaggio in prestito al Venezia. Qui, con Mister Inzaghi stabilisce subito un ottimo rapporto. Gli viene immediatamente data fiducia e rimarrà portiere titolare per tutto il campionato, fino alle semifinali dei playoff, dai quali il Venezia viene eliminato dal Palermo. Nonostante l’iniziale, comprensibile scetticismo, la tifoseria veneziana se ne innamora in poco tempo. Il ragazzo è educato, posato fuori dal campo, ma in partita trasmette enorme tranquillità a tutti i compagni e difende i pali con un carattere e una maturità inusuali per un portiere tanto giovane.
Con simili premesse, l’arrivo nel campionato maggiore era solo questione di tempo. Appena un anno in Serie B è bastato per attirare l’interesse della Sampdoria, che ne ha ottenuto il prestito dalla Juventus. I bianconeri, forti del diritto di controriscatto, hanno ben pensato di lanciarlo in A per testarne le capacità. Fin qui, definire il rendimento di Audero sorprendente sarebbe non rendergli giustizia. Tra i pali blucerchiati, Emil sta guidando la migliore difesa doriana negli ultimi sessantuno anni. Appena quattro i gol subiti nelle prime nove giornate, con ben cinque clean sheets che hanno reso quella della Sampdoria la miglior difesa di tutto il campionato, superando persino Juventus e Inter. Il fisico importante (a ventun’anni Audero misura già 190 centimetri d’altezza), i riflessi pronti e la forte personalità fanno di Emil una pedina davvero fondamentale nelle logiche non solo difensive ma di tutta la squadra.
Al termine dell’ultima gara, uno 0-0 al Ferraris contro il Sassuolo, è stato proprio lui a presentarsi ai microfoni. Ai complimenti che gli sono stati rivolti, a sottolineare le sue ottime prestazioni, ha risposto con una lucidità straordinaria per un ragazzo tanto giovane: «Quando, leggendo la partita, ci si accorge che non si riesce a segnare, è importante concentrarsi per riuscire a non prendere gol e incassare il punto». E tanta è la maturità dimostrata anche in ottica di classifica: con questo pareggio, la Samp raggiunge i quindici punti e il quinto posto. Ma la testa è già al Milan, conferma proseguendo, contro cui presumibilmente non sarà facile per la rabbia con cui i rossoneri vorranno riprendersi dalla doccia fredda del derby. «Loro avranno le loro motivazioni, noi le nostre» commenta, a sottolineare l’assenza di timore reverenziale verso i grandi club.
Tutto, dalle ottime prestazioni alla stessa formula del suo contratto, porterebbe a pensare a un plausibile ritorno in bianconero di Emil, se non al termine di questa stagione quantomeno in un futuro prossimo. Sono davvero pochi i giovani talenti che la Juve si è fatta sfuggire dopo averli creati nelle proprie giovanili. Al suo arrivo a Genova, Audero dichiarò che il suo obiettivo – stimolato dalla tradizione di ottimi portieri in maglia doriana – era quello di far bene e di rimanere il più a lungo possibile.
Un buon piazzamento della compagine blucerchiata, che sotto Giampaolo (molto apprezzato da Audero stesso) sta mostrando di essere in grado di disputare un campionato anche al di sopra delle aspettative, potrebbe favorire una permanenza di un giovane tanto talentuoso. Ma se le prestazioni di Audero dovessero mantenersi a questi livelli, potrebbe subentrare l’interesse di grandi squadre pronte a lanciarlo magari anche su palcoscenici più importanti. D’altronde, giornata dopo giornata il suo valore sembra crescere sempre di più. Di pari passo con la sua affidabilità.
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