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La casa, un capolavoro horror a basso costo

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Claudio Agave

La casa – Quando nel 1981 Sam Raimi vide uscire il suo secondo lungometraggio, La casa, al cinema, mai avrebbe potuto immaginare (o forse sì, ma questo può saperlo solo lui) che sarebbe stato proprio quello il prodotto che lo avrebbe lanciato nell’atmosfera dei migliori registi americani, che hanno saputo lavorare al meglio sia con produzioni economicamente esagerate che con film indipendenti. Questo perché, come molti altri cult movies che tratteremo nella nostra rubrica, La casa al momento della sua uscita nelle sale non soltanto polarizzò la critica americana a causa dei contenuti giudicati controversi (e che, in parte, effettivamente lo erano) ma fu anche in grado di dividere il pubblico, non arrivando a raggiungere di certo incassi fantascientifici. In seguito però, come tutte le altre pellicole che possono essere annoverate in questa categoria, il film diventò un vero e proprio fenomeno culturale, non solo negli Stati Uniti ma anche all’estero. Basti pensare, per esempio, che proprio in Italia fu campione d’incassi nonostante fosse uscito ben tre anni dopo il rilascio americano, ovvero nel 1984.

Cult Movies: La casa di Sam Raimi

Qualcuno potrebbe non esserne a conoscenza ma l’idea base de La casa (in originale Evil Dead) fu sviluppata da Sam Raimi dopo il cortometraggio Within the woods, il quale rappresenta – a conti fatti – un vero e proprio prologo per il film. Come detto, La casa è un film da apprezzare soprattutto perché, a livello economico, fu realizzato con pochissimi fondi. La pellicola infatti fu tirata su solo con un budget di 350.000 dollari che, ovviamente, richiedeva l’utilizzo di mezzi contati ma soprattutto molta fantasia nella resa della sceneggiatura e delle scenografie. Nonostante l’oggettiva difficoltà nel realizzare un film con pochi soldi, Raimi (che quando inizio a girare aveva soltanto vent’anni) e i suoi collaboratori furono in grado di ovviare a questa problematica scegliendo un genere – quello dell’horror – facilmente plasmabile anche senza l’ausilio di mezzi tecnici incredibilmente sviluppati. Aguzzando l’ingegno, lo staff del film studiò alcune soluzioni che all’epoca ebbero parvenza geniale perché furono in grado di dare un senso estetico al film nonostante la carenza di materiale. Ad esempio, per creare il liquido che fuoriusciva da demoni dopo che venivano feriti, Raimi utilizzò latte diluito. Evitando il sangue inoltre fu in grado di alzare anche il rating del film, evitando eccessivi divieti per i minori. Peraltro il regista, in maniera molto intelligente, nell’anno e mezzo di lavorazione del film si servì di una steadycam adattata a un supporto mobile che gli consentì di regalare all’inquadratura – in alcune scene, come le soggettive – una sensazione di tremolio e di vibrazione. Ne La casa si possono poi ammirare anche animazioni in stop motion assolutamente valide, soprattutto considerando il già citato basso esborso monetario. Il vero merito del film, però, fu quello di lanciare in orbita il fenomeno degli horror a basso budget, che nei decenni seguenti spopoleranno grazie all’ormai rinomata combo pochi mezzi-grandi idee (un paio di citazioni meritate sono The Blair witch project e The witch). La casa, a tutti gli effetti, resta dunque un punto di riferimento non solo per gli appassionati di genere ma anche per gli addetti ai lavori, che ispirati da un prodotto casereccio quanto efficace furono in seguito capaci di prendere in prestito qualche intuizione e tramutarla in qualcosa di buono. Ovviamente, questo fu possibile anche grazie ad alcune scene cult, tra cui quella famosissima della “penetrazione” degli alberi infestati su una delle sfortunate protagoniste.

La saga di Ash

La casa ebbe anche due seguiti, se possibile ancora migliori del film originale. La casa 2, infatti, non tradì le aspettative mantenendo una vena horror di grande impatto a cui, però, Raimi aggiunse anche una certa comicità volontaria mista a nonsense (impossibile dimenticare le scene della lotta tra la mano e Ash, oppure quella della motosega, divenuta poi il tratto distintivo del personaggio). Il terzo capitolo, L’armata delle tenebre, si discostò invece molto dall’aspetto prettamente orrorifico dei primi due capitoli virando più su concetti e ambientazioni fantasy, risultando però anche il più divertente e “casinista” tra i titoli della saga (che poi proseguì, a livello di continuity, con una serie tv di nome Ash vs Evil Dead, trasmessa su Starz per tre anni). Come già accennato in precedenza, la carriera di Sam Raimi ebbe un’impennata notevole durante e dopo la saga de La casa, con il regista che divenne poi famosissimo soprattutto per la trilogia di Spider-Man, che lo tenne impegnato dal 2002 al 2007. In mezzo, Raimi fu capace di dirigere altri due film a budget relativamente basso e di stampo indipendente ma incredibilmente riusciti e apprezzati da pubblico e critica, come Darkman e The gift. Non solo la carriera di Raimi beneficiò della saga: anche Bruce Campbell, interprete del protagonista dei tre film Ash, si propose come una sorta di star dei film horror a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, per poi diventare attore feticcio di Raimi nei suoi progetti più importanti (lo si può osservare in svariati cameo nelle sue produzioni principali).

Una scena tratta da “La casa” di Sam Raimi.

Nello specifico, inoltre, La casa fu anche oggetto di realizzazione di un remake/sequel, distribuito dalla Sony in America e dalla Warner Bros in Italia e affidato al regista esordiente Fede Alvarez. Raimi, Campbell e Tapert (produttore dell’originale) furono legati al progetto come produttori, mostrando dunque entusiasmo per la nuova creatura e dando anche un senso di continuità e garanzia nei confronti dello spettatore. Il film presenta citazioni e incongruenze se rapportato alla prima pellicola e, in generale, finì per non colpire particolarmente né il pubblico né la critica, risultando un film horror discreto ma quasi condannato in partenza dal nome e dall’eredità che portava sulle spalle. Si era parlato anche di possibili seguiti per la pellicola ma, proprio a causa della freddezza mostrata nei confronti del rifacimento, l’idea sembra essere stata momentaneamente accantonata. Una notizia che sicuramente non farà strappare i capelli ai fan del film originale, pioniere del cinema horror a basso costo e capace di restare intatto nella storia nonostante l’avvento di nuove tecnologie in campo di produzione e attuazione filmica. La casa è infatti uno di quei film che resteranno sempre cult, da qualsiasi prospettiva possa essere ammirato.

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