ANIMALI FANTASTICI: I CRIMINI DI GRINDELWALD – RECENSIONE – Esattamente due anni dopo il primo capitolo, la saga di Animali Fantastici continua con un film che sposta l’attenzione sul personaggio che abbiamo incontrato nel finale dell’episodio precedente, ovvero Gellert Grindelwald (Johnny Depp). Il film ha nettamente diviso pubblico e critica, suscitando reazioni decisamente più negative rispetto al suo predecessore. I motivi sono molteplici e in questo articolo cercheremo di analizzare il film, e le critiche ricevute, per comprendere cosa ha funzionato e cosa invece avrebbe potuto essere realizzato in maniera più adeguata.
L’assenza di un vero protagonista
Una delle critiche più ricorrenti nei confronti del film è che siano stati inseriti fin troppi personaggi e che questo abbia portato a non avere tempo sufficiente per poter analizzare meglio il loro carattere o la loro storia. Da una parte questo è sicuramente vero; è evidente che Newt Scamander (Eddie Redmayne) sia poco più di un co-protagonista, quando invece nel primo capitolo l’attenzione era rivolta quasi completamente a lui. Ma dall’altra parte sembra quasi che il film sia nato come una premessa per quello che vedremo nei capitoli successivi. Nel finale è chiaro che si siano creati due gruppi, i buoni contro i cattivi, e probabilmente un’analisi più approfondita dei nuovi personaggi è stata solo rimandata. Ed è questo il punto più critico dell’episodio. È come se fosse il primo capitolo, quello preparatorio, di una saga quando in realtà è già il secondo. Tuttavia i rimandi al primo episodio sono pochi, se non nulli, e anche i personaggi che prima erano protagonisti qui assumono un ruolo decisamente meno importante, creando confusione nel pubblico. Ci sono ben cinque nuove aggiunte nel cast, alcune delle quali totalmente inutili (come il fratello di Newt o la donna-serpente Nagini, con la speranza che il suo personaggio venga approfondito nei prossimi capitoli, poiché si ricollega alla saga di Harry Potter) mentre altre risultano fondamentali per gli sviluppi della trama ma poco coinvolgenti a livello emozionale. È il caso di Leta Lestrange (Zoë Kravitz) che sacrifica letteralmente la sua vita per salvare gli altri protagonisti da Grindelwald ma, essendo un personaggio mai visto prima e poco approfondito, la sua morte non riesce a smuovere più di tanto le emozioni dello spettatore. Colui che forse sarebbe dovuto essere il protagonista è Credence (Ezra Miller) ma di nuovo, visto le tempistiche e i tanti personaggi inseriti, non riesce a ritagliarsi un ruolo così di primo piano. Ciò che rimane di lui è la figura di un pazzo ossessionato dallo scoprire le sue radici, senza approfondire un personaggio che, già nel primo film, aveva dimostrato di essere probabilmente il più interessante a livello psicologico. Per quanto riguarda invece i due grandi nomi, ovvero Grindelwald e Silente (Jude Law), il non aver approfondito più di tanto i personaggi e soprattutto il loro rapporto è molto probabilmente dovuto al fatto che questo sarà riservato ai capitoli successivi della saga, nei quali vedremo il grande scontro finale tra i due. Nonostante questo bisogna dire che il cast è sicuramente ben centrato, con tutti gli attori che riescono nella parte che viene loro assegnata.
Altri personaggi che assumono un ruolo inferiore sono gli animali fantastici che danno il nome all’intera saga. In generale si respira un’aria decisamente più cupa, oscura ed anche meno magica rispetto al primo film. Gli unici momenti più colorati o divertenti sono quelli riguardanti appunto Newt e i suoi mostri, perfettamente realizzati e che rendono il film visivamente molto bello. Ma altrimenti i costumi, le scenografie e le luci tendono sempre al nero e al grigio, a scenari nei quali la nebbia o l’oscurità fanno da padrone. La sensazione è quella di essere di fronte a un film più adulto, che lascia da parte i vari mostri e i momenti più divertenti per addentrarsi nell’oscurità del mondo e dei personaggi. È quindi logico e normale che la fetta di pubblico più giovane abbia apprezzato meno questo film, parecchio lontano rispetto all’atmosfera respirata nel capitolo precedente. Ma le critiche sono arrivate anche dai fan di vecchia data, i cosiddetti potterheads, che non hanno apprezzato alcune scelte lontane, o del tutto diverse, rispetto ai libri della Rowling. È comprensibile che una saga così popolare come quella di Harry Potter abbia portato alla creazione di una fanbase appassionata e legata all’idea che si è fatto dell’universo magico plasmato dalla lettura dei vari libri. Tuttavia trarre un film da un’opera letteraria non significa riportarla sullo schermo in maniera identica. È un lavoro di adattamento che può portare a cambiamenti rispetto al libro, anche parecchio drastici. Non si può quindi giudicare un film sulla base di quanto è simile al libro da cui è tratto, poiché si parla di due mezzi e prodotti diversi. Il film è indirizzato a un pubblico che molto probabilmente non ha mai letto i libri e quindi la coerenza, cronologica e dei personaggi, va ricercata negli altri film direttamente legati alla saga, non nei libri da cui è tratta. È per questo che il tanto chiacchierato errore sulla professoressa McGranitt non è poi un vero errore. Nei libri viene detto che inizia a insegnare successivamente rispetto a quando la vediamo ne I crimini di Grindelwald; tuttavia nei vari film di Harry Potter non si accenna mai a questa notizia, quindi non è catalogabile come errore cronologico, in quanto dobbiamo attenerci alla cronologia e agli eventi raccontati nell’universo filmico, non in quello dei libri.
Per concludere l’analisi, si potrebbe quasi dire che il problema di questo sequel è proprio l’essere un sequel. Di base il film non è brutto, anzi per certi aspetti è anche superiore al suo predecessore. Tuttavia sembra un lavoro dissociato dal primo Animali Fantastici, tant’è che si potrebbe vedere questo film senza aver visto il precedente e riusciremmo comunque a comprendere a pieno la storia. Anche il fatto che tanti personaggi siano solo abbozzati, forse in attesa di un approfondimento successivo, fa sembrare questo film come l’inizio di una saga, di certo non come un secondo capitolo che dovrebbe essere probabilmente più avanti e già strutturato. Le potenzialità ci sono ma sembra che manchi ancora il tocco decisivo per conquistare a pieno il pubblico. Tocco che potrebbe arrivare nel terzo capitolo, sempre se ci sarà.
Il futuro di Animali Fantastici
Ad oggi la saga di Animali Fantastici è stata pensata come formata da cinque episodi in totale. Tuttavia, dopo l’accoglienza non proprio entusiasmante di questo capitolo, in molti si sono chiesti se sia ancora così; per alcuni addirittura nemmeno il terzo capitolo potrebbe vedere la luce. Cerchiamo di analizzare i dati in nostro possesso e vedere che futuro si potrebbe aprire in merito. La critica non ha accolto benissimo il film ma bisogna dire che non è stato nemmeno stroncato. Inoltre il giudizio della critica, per blockbuster come questo, conta relativamente poco. Ciò che conta è l’incasso finale e, quindi, il successo di pubblico che può ottenere. Fare previsioni ad oggi, dopo una sola settimana di uscita, è difficile, ma i primi dati non prospettano una situazione così negativa. È vero che il film ha incassato meno durante il primo weekend negli Stati Uniti rispetto al primo episodio della saga ($62.2 milioni contro $74.4 milioni) ma è anche vero che l’incasso estero è stato maggiore, tanto che nel totale il secondo capitolo ha incassato mondialmente $253 milioni riuscendo ad aumentare rispetto ai $220 milioni del primo capitolo. Bisogna considerare che la pubblicità negativa che sta ricevendo potrebbe portare a una drastica diminuzione di affluenza nei giorni successivi, ma è difficile che sia così importante da mettere a rischio un terzo capitolo. Un dato interessante è che il film ha avuto un grande successo in Cina e, vista la grande importanza che Hollywood sta riservando nei confronti del pubblico asiatico, questo potrebbe essere un altro indizio per la promozione di un terzo episodio. Molto probabilmente, a livello narrativo, tutto si incentrerà sullo scontro tra Silente e Grindelwald in modo da poter approfondire i loro personaggi e soprattutto il loro rapporto passato che fino ad ora è stato solamente accennato.