Banfi farà parte dell’Assemblea della Commissione Italiana per l’Unesco, che è composta da circa trenta persone. Non sarà quindi, come è stato erroneamente scritto, il “rappresentante dell’Italia all’Unesco”. Il compito principale dell’Assemblea infatti è quello di «fissare le strategie generali della Commissione identificate in relazione alle finalità dell’Unesco […] nei campi dell’educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione» (fonte). Lino Banfi vanta una carriera di oltre cinquant’anni nel mondo dell’intrattenimento: senza ironia, si può affermare come il suo contributo di uomo dello spettacolo di lungo corso possa essere utile per i lavori dell’Assemblea e che sicuramente la sua popolarità possa «diffondere, soprattutto fra i giovani, gli ideali dell’Unesco», una delle funzioni della Commissione. La nomina in questo ruolo è politica e per poter essere designati non sono richiesti requisiti: buonsenso vuole (vorrebbe) che vengano nominate persone con le competenze adeguate per poter svolgere il ruolo. Le nomine inadeguate sono altre: ci si sarebbe dovuti scandalizzare se Lino Banfi fosse stato nominato Direttore degli Uffizi, ma qui è chiamato a svolgere un incarico per il quale ha delle competenze reali da offrire.
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