Finalmente è arrivata. La prima puntata dell’ottava stagione della serie di Sky più amata in Italia, Il Trono di Spade, è andata in onda lunedì notte in Italia alle 03.00 su Sky Atlantic, in contemporanea con gli Stati Uniti. La lunga attesa dei fan è dunque finalmente finita: l’ultimo episodio della settima stagione era andato in onda il lontano 28 agosto 2017, quasi due anni fa. Tuttavia, la lunga assenza dalla scena non ha intaccato i numeri da record che la serie del Trono ha registrato in tutto il mondo. Vediamo dunque di spiegare meglio il suo impatto sul pubblico televisivo attraverso alcuni dati. Prima di leggere questo articolo, sappiate che sono presenti degli spoiler sull’ultima puntata.
Partiamo dal numero di spettatori. Se avete fatto le tre di notte per vedere il primo episodio della stagione non sentitevi soli: a guardarlo con voi c’erano trecentomila spettatori italiani. In Italia sia la diretta nel cuore della notte sia la replica delle 21.15 hanno ottenuto il 19% di share. Un grande successo per Sky Atlantic, un canale a pagamento che, nel 2015, nel nostro Paese ebbe una media annuale di share del 0.09%. Il fenomeno GOT non si è limitato ai confini nazionali: in Germania sono rimaste sveglie seicentomila persone per rivedere Jon Snow e compagni. Il record assoluto europeo lo detiene però l’Inghilterra, dove più di tre milioni di spettatori hanno seguito la puntata, diventata subito l’evento notturno più seguito nella storia delle pay TV. Infine, negli Stati Uniti sono aumentati i fan rispetto alla settima stagione. Se la prima puntata di questa portò 16.1 milioni di spettatori e l’ultima 16.9, domenica sera negli USA se ne sono raggiunti 17.4 milioni.
Prendiamoci un momento per renderci conto che quella andata in onda lunedì è l’ultima premier di Game of Thrones. Probabilmente, con questa serie finiranno gli eventi serali mondiali come quello di lunedì notte brevemente descritto sopra. Infatti, sempre meno serie TV sono ancora mandate in onda in televisione settimanalmente. Se escludiamo Il Trono di Spade, gli spettatori stanno prediligendo sempre di più le serie come quelle di Netflix o Amazon Prime, in cui tutti gli episodi vengono pubblicati in contemporanea e possono essere visti addirittura nel corso della stessa giornata. Forse lunedì notte è stata realmente la fine di un’era, perché Game of Thrones è probabilmente l’ultima fortezza della tv tradizionale.
Mentre attendiamo le nuove, più lunghe, puntate di Game of Thrones, il sito IMDb (Internet Movie Database) riporta alcuni dati sulle passate stagioni. Ecco alcuni dei numeri più interessanti:
«Ogni battaglia, ogni tradimento, ogni rischio, ogni lotta, ogni sacrificio, ogni morte. Tutto per il Trono»: così HBO ha scritto sul suo profilo Twitter per annunciare l’inizio della nuova stagione, scatenando la fantasia dei fan sui possibili futuri scenari. I sette regni sopravvivranno alle gelate mortifere dell’Inverno e i sovrani continueranno a fare i sovrani? Si vedrà: le possibilità sono illimitate e alcuni hanno perfino visto la serie concludersi con la nascita di una Repubblica.
Ciò che è certo è che non mancherà l’azione. I produttori di Game of Thrones hanno dichiarato che una battaglia (non si sa ancora quale) che avverrà in questa ultima stagione ha richiesto un mese per essere girata. Inoltre, gli ultimi quattro episodi dell’ottava stagione saranno ventidue minuti più lunghi rispetto alla media. Molte sono le coppie da tenere d’occhio oltre a quella formata da John e Daenerys. Ha fatto molto discutere lo sguardo avvenuto nell’ultima puntata tra Jamie e Bran, un richiamo alla prima puntata della prima stagione. Un altro interessante incontro è quello più affettuoso tra Arya e Gendry, una Stark e un Baratheon, le due famiglie che avrebbero dovuto unirsi per il Trono fin dall’inizio. Solo il tempo e le nuove puntate potranno svelare quale famiglia sarà vincente nella battaglia per il Trono.
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