La Pasqua del 2019 ha visto lo svolgersi di una giornata drammatica per lo Sri Lanka, con otto esplosioni che hanno segnato varie città della nazione insulare: Colombo, Negombo, Batticaloa, Dehiwala e Dematagoda. Un commando, più tardi ricondotto al gruppo National Thowheeth Jamaath, ha portato avanti gli attacchi le cui vittime sono giunte a un conto provvisorio di 253 morti e oltre quattrocento feriti. Gli attentati hanno preso di mira tre chiese cristiane presso Colombo, Batticaloa e Negombo, tre hotel della capitale (lo Shangri-La, il Cinnamon Grand e il Kingsbury), un altro hotel presso Dehiwala (il Tropical Inn) e un complesso residenziale a Dematagoda. Le esplosioni degli attentati di Pasqua sono state generate dagli ordigni che gli attentatori portavano con loro: si tratta pertanto di attentati suicidi.
La rivendicazione ufficiale degli attentati di Pasqua da parte del gruppo National Thowheeth Jamath (NTJ) è arrivata solo due giorni dopo gli attentati ed è stata affidata all’agenzia di stampa dello Stato Islamico (Amaq). Tale circostanza ha portato alla luce l’affiliazione e il giuramento di lealtà che NTJ ha operato nei confronti dell’ISIS, diventandone quindi la filiale cingalese. Parte dei commentatori internazionali ha ricondotto questa strage a una sorta di vendetta per quanto accaduto a Christchurch (dove un terrorista di estrema destra ha ucciso cinquanta persone che pregavano in due differenti moschee della città), ma tale collegamento non ha fondamenta solide se si pensa che un’operazione su vasta scala di questo tipo può richiedere mesi per la sua preparazione e quindi questo pone la data d’inizio in un periodo antecedente ai fatti della Nuova Zelanda.
I colpevoli si cercano non solo tra le formazioni islamiste ma anche all’interno dell’apparato statuale cingalese: le forze di protezione di Colombo avevano ricevuto l’imbeccata dai servizi segreti indiani che un possibile attentato era in fase di preparazione e che Pasqua sarebbe stata una data sensibile. Nonostante tale avvertimento, i necessari controlli e contromisure non sono scattati, evidenziando delle falle negli apparati di sicurezza di Colombo. Tali apparati di sicurezza sono ulteriormente ostacolati dall’instabilità del Paese, che nello scorso ottobre ha registrato un tentativo di colpo di stato durante il quale il ministro della difesa Maithripala Sirisena ha cercato di rimuovere il premier Ranil Wickremesinghe. Il colpo di stato si è concluso in un nulla di fatto, ma ha lasciato il segno sulla stabilità interna del Paese, reduce da una guerra civile pluridecennale contro la minoranza Tamil conclusasi nel 2009.
National Thoweeth Jamaath nasce da una costola di Sri Lanka Thoweeth Jamaath, da cui si è separata nel 2016. Nel corso del tempo si è resa protagonista di diverse azioni contro i buddhisti, soprattutto in risposta alle rivolte antimusulmane degli ultimi due anni. Il progettista degli attentati di Pasqua è Zoulvi Zahran Hashim, un imam legato allo Stato Islamico da diverso tempo, come si nota dai video del 2017 in cui predica la distruzione dei crociati e concetti cari all’organizzazione di Al Baghdadi.
Sul campo, al contrario, gli attentatori presentano un profilo abbastanza usuale. Uomini e donne di giovane età, tutti appartenenti al medesimo clan e di estrazione borghese. Il clan Ibrahim annovera tra le proprie file imprenditori e notabili di rilievo nel Paese. Uno di questi è Mohamed Ibrahim, imprenditore e padre di cinque figli, due dei quali sono morti facendosi esplodere rispettivamente all’hotel Shangri-La e al Cinnamon hotel. Un terzo figlio dell’imprenditore è ad oggi ricercato dalla polizia. Il padre e un altro figlio sono stati arrestati nel corso della scorsa settimana e sono stati interrogati nella speranza di ottenere ulteriori informazioni riguardanti le frequentazioni dei due kamikaze. Uno di questi ultimi ha lasciato all’hotel il proprio indirizzo di casa, guidando così gli inquirenti sul posto. Dopo l’ingresso delle forze di polizia nella casa la moglie di questi, Fatima, si è fatta saltare in aria uccidendo i suoi due figli e due poliziotti. Nei giorni seguenti altri covi usati dai terroristi sono stati scoperti dalla polizia: alcuni di questi sono stati espugnati solo dopo violenti scontri a fuoco. In uno di questi, presso Dematagoda, i ricercati si sono trovati accerchiati e si sono lasciati esplodere.
Gli attentati di Pasqua in Sri Lanka lasciano con diversi interrogativi quei commentatori internazionali che davano per spacciato lo Stato Islamico dopo che questo aveva perso la Siria. ISIS è ancora vivo e vegeto grazie ad una struttura fatta a rete, come quella di Al Qaeda (che similmente non è sparita quando l’Afghanistan è stato strappato dalle mani dei talebani), che permette do ricostruire una leadership in altri punti del network nel caso in cui un ganglio sia posto sotto pressione. L’instabilità politica sembra un ambiente in cui questo tipo di organizzazioni può prosperare e agire senza troppi disturbi.