È arrivata l’estate. Sono arrivati l’afa e il caldo torrido. I condizionatori sono accesi e la voglia di lavorare è pari allo zero. La stagione estiva è anche sinonimo di E3. La kermesse losangelina, giunta alla ventiquattresima edizione, si è tenuta dall’11 al 14 giugno, con un riscontro di pubblico pari a poco più di sessantaseimila visitatori. Come ogni anno tutti i più importanti distributori e sviluppatori erano presenti. Tutti tranne una: Sony. Il colosso giapponese ha preferito non partecipare all’edizione di quest’anno e tenere una nuova puntata del suo nuovo format State of Play giusto poche settimane prima dell’evento. Il protagonista è stato Death Stranding, di cui sono stati svelati sia otto nuovi minuti di gameplay sia la data di uscita, fissata per il prossimo 8 novembre.
Electronic Arts
Tornando in quel di Los Angeles, l’evento si è aperto sotto il cocente sole californiano con l’EA Play, il format che Electronic Arts ha pensato per quella che rimane la “fiera di casa”, giunto al quarto anno consecutivo. La star dell’evento è stato il nuovo titolo di Respawn Entertainment, che ha portato all’E3 quasi quindici minuti di gameplay di Star Wars Jedi: Fallen Order.
Ambientato dopo gli eventi dell’episodio 3 della saga sci-fi per antonomasia, il titolo sembra un mix tra gli action di qualche anno fa, come i vari Uncharted o Tomb Raider, con un sistema di combattimento simile a God of War ed una fase esplorativa da metroidvania. L’esperienza sarà solo single player e l’impressione generale è molto buona. Praticamente poi l’evento finisce così: dopo Star Wars Jedi: Fallen Order sono stati mostrati nuovi contenuti per Apex Legends e The Sims 4, nuove mappe per Battlefield V e le varie novità introdotte negli sportivi stagionali FIFA 20 e Madden 20, tra cui il ritorno del “calcio di strada” con la modalità Volta. Anche Anthem ha trovato il proprio spazio all’E3: sono stati annunciati diversi cambiamenti, bilanciamenti e un nuovo evento, chiamato Cataclysm, sebbene il vero cataclisma è stata la reazione del pubblico, nulla.
Microsoft
Tutti si aspettavano che Microsoft, data l’assenza della diretta concorrente, avrebbero tirato fuori per questo E3 l’artiglieria pesante per la fine di questa generazione e l’inizio della prossima. Invece è stato mostrato a fine conferenza solo un trailer sulla nuova consolle, nome in codice Scarlett e prevista sul mercato per la fine del 2020, con le varie specifiche. Inoltre, il titolo di lancio di fatto sarà Halo Infinite, anch’esso apparso solo in un trailer cinematografico, in cui si è mostrato il ritorno di Master Chief. Ci si aspettava di più: la conferenza in generale è stata godibile, ma l’impressione generale è che Microsoft abbia fallito un gol a porta vuota.
Il “grosso calibro” della conferenza è stato sicuramente Cyberpunk: 2077, che già l’anno scorso si era mostrato con più di quaranta minuti di gameplay. CD Projekt Red ha portato sul palco di Microsoft un nuovo trailer di poco più di quattro minuti che ha rivelato una grande sorpresa finale che ha fatto impazzire tutti in sala: Keanu Reeves. L’attore statunitense è infatti entrato a far parte del cast del gioco, impersonando Johnny Silverhand, una delle possibili scelte per il background di V, il protagonista, e che fungerà anche da personaggio non giocante da cui intraprendere nuove missioni. Lo sbalordimento generale ha raggiunto l’apice poco dopo, quando l’attore ha annunciato la data di uscita: il 16 aprile 2020.
Un’altra gradita novità per quanto riguarda il gaming su PC Windows è stata di certo la presentazione dell’Xbox Game Pass. Microsoft ha così lanciato il proprio servizio che permetterà a chiunque di giocare in abbonamento (9 euro al mese) a tutti i titoli presenti sul suo store digitale. Numerosi i titoli disponibili presentati in conferenza, tra cui i nuovi contenuti a base LEGO già disponibile per Forza Horizon 4, il roguelike “fumettoso” Void Bastards e il futuro titolo di Obsidian, The Outer Worlds. Un’ottima mossa di mercato da parte del colosso di Redmond, che per un modesto contributo permette a tutti di accedere a quasi un centinaio di giochi.
Per Gears of War 5 è stata presentata Escape, la nuova modalità cooperativa a tre giocatori: il team dovrà entrare nell’Alveare, piazzare delle bombe e uscire il più velocemente possibile, prima che tutto salti in aria, giocatori compresi. Quello che non è stato mostrato, è qualche spezzone della campagna a giocatore singolo. Oltre a quanto già elencato si sono susseguiti altri annunci: Blair Witch, un survival horror nel quale è stato mostrato il protagonista disperso in un bosco, dotato solo di un cellulare, ed i ritorni di Battletoads (già annunciato l’anno scorso) e di Flight Simulator, oltre a tantissimi titoli indie. È stato mostrato anche il primo trailer del nuovo progetto di From Software, frutto di una collaborazione tra Hidetaka Miyazaki e lo scrittore George R. R. Martin, Elden Ring. È stato definito dallo stesso Miyazaki come “il naturale successore di Dark Souls”. È un gioco di ruolo in terza persona con ambientazione fantasy e un combattimento simile a quello a cui ci ha abituato la fortunata saga action RPG fino ad oggi.
Bethesda
Nella nottata italiana tra il 9 e l’10 Giugno è toccato a Bethesda. Non bisogna mentire: tutti si aspettavano come la casa statunitense avrebbe gestito il post disastro senza precedenti né scusanti di Fallout 76. Non si sa con quale faccia tosta Todd Howard si sia fatto vedere a inizio conferenza, fatto sta che è stata annunciata anche una modalità battle royale, che riesce nell’arduo compito di essere persino peggiore del titolo originale, oltre a uscire fuori tempo massimo. Howard ha anche annunciato che gli sviluppi di Starfield e di The Elder Scrolls VI stanno andando avanti, ma ha preferito non mostrare nulla in merito per quest’anno.
Paradossalmente però la conferenza E3 di Bethesda è stata comunque godibile nel complesso, con qualche annuncio convincente, forse perché sono stati tutti titoli non prodotti ma solo distribuiti. Due nomi su tutti: Deathloop dei sempre meritevoli Arkane Studios e Ghostwire: Tokyo a cura della Tango Gameworks sotto la direzione di Shinji Mikami, il creatore di Resident Evil e The Evil Within. Nient’altro che trailer che rimandano all’anno prossimo, ma sembra che per entrambi i titoli ci sia tanta sostanza.
Sono stati mostrati inoltre il nuovo DLC di Rage 2, Rise of the Ghosts, e i nuovi arrivati nell’universo di Wolfenstein: il titolo per VR Cyberpilot ed il cooperativoYoungblood, annunciato per il 26 luglio. Il momento “IP storica rivangata come pretesto per un gioco per mobile di cui nessuno sentiva il bisogno” è arrivato purtroppo con Commander Keen: nulla a che vedere con la storica saga di platform che molti lì fuori hanno ancora sul proprio emulatore DOSBox, dato che si tratta di un freemium non dissimile da Fallout: Shelter o da Elder Scrolls: Blades, di cui è stato annunciato il porting (altrettanto inutile) per Nintendo Switch.
Dopo l’interessante annuncio di Orion, un software sviluppato in seno ad ID software finalizzato a ottimizzare lo streaming da remoto dei titoli della casa, approccio duale rispetto all’aumento delle risorse hardware verso quella che ormai è la nuova frontiera dell’industria videoludica, è arrivato il momento di Doom Eternal, annunciato per il prossimo 22 novembre. Dal gameplay mostrato a fine conferenza sembra che non sia stata apportata nessuna radicale modifica, ma sono stati fatti sottili cambiamenti alla formula che rimane pressoché invariata. Alla fine va benissimo così: Doom è e deve essere orde di demoni contro un solo uomo che li rispedirà all’inferno con la sua fidata doppietta! È stata anche annunciata un’inedita modalità multigiocatore per un’esperienza da Doom Slayer diversa ma che non dovrebbe tradire quella originale e indimenticabile di Doom II: Hell on Earth, di cui Doom Eternal è il remake spirituale.
Devolver Digital
Terzo anno di fila per la piccola vetrina di Devolver Digital, anche quest’anno trasmessa sul proprio canale Twitch e dall’ormai usuale taglio nonsense e parodistico: circa venti minuti di “spettacolo” nel quale, tra un’ironia sull’industria e un effetto speciale splatter, sono state annunciate alcune delle loro prossime uscite. Nell’ordine sono stati mostrati i trailer di Fall Guys: Ultimate Knockout (nel 2020 per PC e PS4), dal concept poco chiaro ma che sembrerebbe ispirarsi alle prove demenziali di Takeshi’s Castle – per chi se le ricorda! – e di Devolver Bootleg, una sarcastica collezione di cloni dei loro stessi giochi già disponibile su Steam. Sono stati presentanti poi i trailer di Carrion (nel 2020, multipiattaforma), definito “un’esperienza horror al contrario” con grafica 2D pixel art sullo stile di Broforce, una versione arcade con light-gun di Enter the Gungeon con più di un richiamo agli storici arcade The House of the Dead di Sega, il DLC gratuito The Picnic Panic per The Messenger. Infine è stata rivelata la data d’uscita di My Friend Pedro, il run’n’gun 2D presentato allo scorso E3, disponibile per PC e Nintendo Switch dal 20 giugno 2019.
PC Gaming Show
Nuova vetrina E3 annuale anche per PC Games ed il suo PC Gaming Show, quest’anno in collaborazione con Epic Games Store. Uno show imbottito di annunci (sebbene anche qui si siano visti pochissimi gameplay) e dal ritmo serrato, spezzato da qualche breve intervista dal vivo a vari sviluppatori, tra cui quella al direttore artistico di Borderlands 3 Paul Sage con domande proposte dal pubblico via Twitter e Twitch. Si può dire come quest’anno il PC Gaming Show sia stato lo show dei grandi ritorni, grazie ai trailer di nuovi capitoli di nomi che hanno fatto la storia del videogioco: Evil Genius 2, Vampire: the Masquerade Bloodlines 2 (nel primo quadrimestre del 2020), Shenmue III (il 19 novembre 2019 in esclusiva momentanea PC su Epic Games Store), Age of Wonders: Planetfall (il 6 agosto) e Baldur’s Gate 3, già annunciato durante la presentazione di Google per il lancio di Stadia. Sono stati annunciati anche i secondi capitoli di Chivarly (nel 2020), Warhammer: Vermintide e del roguelike Unexplored. Inoltre si sono rivisti titoli annunciati nelle conferenze E3 degli anni scorsi, come Maneater, Ancestors: The Humankind Odyssey e Griftlands (l’11 luglio), quest’ultimo con un gameplay completamente diverso rispetto a ciò che fu mostrato in passato, basato su un sistema a carte. Dopo molto tempo si è rivisto anche Terraria, con una nuova espansione il cui titolo, Journey’s End, fa presagire l’epilogo del sandbox 2D dopo quasi un decennio di continuo sviluppo.
Per quanto concerne le nuove IP dall’universo indipendente, lasciano buone impressioni iniziali il multiplayer cooperativo di acchiappafantasmi Midnight Ghost Hunt, Cris Tales (nel 2020, demo già disponibile su Steam, presentatosi come “una lettera d’amore ai classici RPG” artisticamente particolare), Songs of Conquest, dal cui trailer si notano chiaramente le ispirazioni a classici come Heroes of Might & Magic, Conan Chop-Chop (il 3 settembre), un hack-and-slash 2D roguelike di Funcom basato sull’idea di un vecchio pesce d’Aprile, l’action 2D fast-paced Valfaris, il gestionale spaziale Per Aspera (nel 2020) ed El Hijo, uno stealth game in isometrico a tema western ma con uno stile grafico che ricorda vagamente ICO. Non esaltano invece Remnant from the Ashes (il 20 agosto), praticamente Dark Souls con le armi da fuoco, né Zombie Army 4: Dead War. con il ritorno di zombie Hitler. Così come non sembra esaltare Telling Lies, il sequel spirituale di Her Story. In tema di gestionali, da segnalare infine l’uscita di Planet Zoo, l’ultima fatica della Frontier, annunciato per il 5 novembre 2019.
Ubisoft
Altra presenza ormai consolidata all’E3 è quella di Ubisoft, anche quest’anno con una conferenza dal vivo che nel complesso è stata molto scialba e povera di annunci degni di nota. Così come per lo show hollywoodiano di Electronic Arts, il contenuto della conferenza col senno del poi più interessante è stato il primo: un lungo e convincente gameplay di Watch Dogs: Legion, annunciato per il 6 marzo 2020 (per PC, Xbox One, PS4 e Stadia), nel quale si è potuto ammirare una meccanica di gioco sempre action con elementi stealth e con la possibilità di utilizzare varie attrezzature, ma con le novità dell’ambientazione. Teatro del gioco è infatti una Londra distopica nella quale un non precisato governo centrale reprime con la forza una resistenza di cui fa parte la DedSec. Una novità è rappresentata soprattutto dai personaggi giocabili: in Watch Dogs: Legion è possibile controllare un roster di vari adepti, arruolabili nel corso del gioco, in cui ognuno ha delle caratteristiche particolari. Molto divertente è stato lo spezzone di gameplay con protagonista una letale vecchina armata di pistola stealth e droni a forma di ragno, sulla quale sono già fioccati molti meme.
Per tutto il resto, poca cosa: molti contenuti nuovi per gli shooter tattici dell’universo di Tom Clancy, dall’espansione di stile Left 4 Dead di Rainbow Six Siege: Quarantine (a inizio 2020) a Ghost Recon Breakpoint (open beta disponibile dal 5 settembre 2019), passando per il terzo episodio di The Division 2 (a inizio 2020) e l’ormai tassativo gioco mobile buono solo per rivangare vecchie IP (tra cui un ormai abbandonato Splinter Cell), Tom Clancy’s Elite Squad. È stato annunciato anche un film prodotto da Netflix su The Division, con protagonista Rob McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia, nonché una cooperazione con Google per un pacchetto d’abbonamento combinato per Stadia e UPlay. Non sembra attecchire neanche Roller Champions, annunciato per la prima metà del 2020 ma già disponibile in versione open beta gratuita, uno sportivo competitivo a là Rocket League ma basato sul pattinaggio a rotelle. L’ultimo annuncio è stato per una nuova IP, Gods & Monsters (25 febbraio 2020), il cui trailer ha mostrato uno stile artistico simile a Rime e poco altro. Nessuna notizia ulteriore su Beyond Good & Evil 2, nessuna conferma ai rumor di un nuovo Rayman o del prequel di Child of Light, per una conferenza E3 da dimenticare (anche perché questa volta l’orso di Just Dance non ha dabbato sul palco).
Square Enix
C’era grande curiosità per la conferenza E3 di Square Enix, di nuovo dal vivo e nella stessa fascia oraria che fino all’anno scorso era di Sony. Nonostante qualche momento morto qua e là, la conferenza è stata molto godibile e soprattutto piena di annunci di titoli, destinati sia al mercato casalingo sia a quello globale. Non era mistero che, dopo anni di palesi difficoltà economiche ed artistiche, la casa nipponica puntasse molto su questa vetrina per cercare un rilancio con l’obiettivo di tornare a stupire per l’inizio della nuova generazione.
Come prevedibile, buona parte della vetrina è stata dedicata ai due maggiori progetti per l’anno prossimo, Final Fantasy VII Remake e Marvel Avengers, rispettivamente il primo e l’ultimo titolo presentato. Di Final Fantasy VII Remake (in uscita il 3 marzo 2020, esclusiva per PS4) è stato mostrato un lungo filmato di gameplay, in cui si è potuto ammirare il combat system ibrido, tra un action RPG e uno “classico” con ATB e menù di battaglia. Notevole la parte finale in cui si sono visti scorci del combattimento contro il primo boss del gioco, lo scorpione robotico. In sala, Yoshinori Kitase e Tetsuya Nomura (quest’ultimo in rivedibili bermuda) hanno dichiarato come questo remake non sarà una conversione uno a uno dell’originale del 1997, quanto piuttosto una reimmaginazione dell’universo e dei personaggi del classico Squaresoft. Final Fantasy VII Remake sarà suddiviso in parti, di cui la prima sarà ambientata all’interno di Midgar. Il gioco sarà distribuito in due dischi blu ray.
Di Marvel Avengers (15 maggio 2020 per PC, PS4, Xbox One e Stadia), il cui sviluppo è totalmente a carico di Crystal Dynamics, sono stati mostrati esclusivamente dei trailer cinematografici durante l’ultima parte della conferenza, nei quali tuttavia s’è potuta apprezzare la risicata fedeltà dei volti dei supereroi vendicatori tanto di moda in questo periodo. Difficile fare di meglio comunque in questo frangente, dato che sarebbe stato impossibile per costi e tempi ingaggiare il mastodontico cast dei recenti film per lunghe sessioni di motion capture. Marvel Avengers dovrebbe essere un action beat ‘em up molto cooperativo e probabilmente sarà votato maggiormente per il gioco online piuttosto che single player. Saranno presenti elementi cosmetici acquistabili separatamente: per fortuna niente lootbox o simili. Ma ciò che contava per Square Enix era mostrare il forte sodalizio con Disney maturato nell’arco di oltre un decennio e come ciò abbia portato ad avere in mano i diritti per la migliore macchina di incassi del momento, per giunta a domicilio dei “gaijin” americani.
Ma di annunci ne sono stati fatti tanti altri. Oltre al già conosciuto Dying Light 2 (primavera 2020), degni di nota sono stati gli annunci di Battalion 1944 Eastern Front (già disponibile su Steam), che punta al mercato degli FPS competitivi a tema seconda guerra mondiale, di Outsiders (estate 2020 per PC, PS4 e Xbox One), la nuova IP di People Can Fly e di Oninaki (22 agosto 2019 per Steam, PS4 e Switch), la nuova fatica dei sussidiari Tokyo RPG Factory. Mostrata anche la nuova espansione di Final Fantasy XIV, Shadowbringers (in uscita il 2 luglio), che espande ulteriormente la lore dell’universo del MMO di casa Square-Enix.
Già noti invece titoli di prossima uscita come Dragon Quest Builders 2 (12 luglio per PS4), della versione espansa di Dragon Quest XI per Switch (27 settembre), comprensiva anche di una modalità di gioco retrò parallela al gioco base, del DLC per Kingdom Hearts 3, Re:Mind (nell’inverno 2019) e del porting su PC di Octopath Traveler (già disponibile su Steam). Infine l’opera di “restaurazione” dei classici a cui Square-Enix ci ha abituato negli ultimi anni continua con gli annunci delle versioni rimasterizzate di Final Fantasy Crystal Chronicles (inverno 2020 per PS4, Switch, iOS e Android), The Last Remnant per Switch (già disponibile), Romancing SaGa 3 (entro il 2019 per varie piattaforme) insieme alla distribuzione fuori dal Giappone di SaGa: Scarlet Grace Ambitions (entro il 2019) e a sorpresa anche di Final Fantasy VIII (entro il 2019 per PC, PS4, Xbox e Switch).
Nintendo
L’ultima vetrina per l’E3 di quest’anno è stata ancora una volta quella di Nintendo, con l’ormai usuale puntata speciale del Nintendo Direct pieno zeppo di annunci, alcuni davvero inaspettati. Di Pokémon Spada e Pokémon Scudo (15 novembre) si è parlato ampiamente nel precedente Direct di un mese fa, quindi la scena è stata giustamente lasciata a tutto il resto della libreria futura per Switch (ormai il 3DS è a fine ciclo, sebbene da Nintendo dicano il contrario), che ormai si dimostra bilanciata tra i titoli di terze parti più di successo di questa generazione (c’è voluta qualche generazione, ma ci sono arrivati) e le varie esclusive, storico punto di forza della casa di Kyoto.
Trascurando il tanto scontato quanto imbarazzante siparietto iniziale con Doug Bowser, da qualche mese nuovo CEO di Nintendo of America, il Direct di circa quaranta minuti è stato nel complesso godibile d interessante. Se l’espansione della libreria di Switch con titoli di terze parti come The Witcher 3: Wild Hunt, la trilogia rimasterizzata di Spyro o gli ultimi capitoli di Resident Evil sanno di corsa ai ripari, tutt’altra sensazione lascia invece la controparte proprietaria. Ad esempio, lasciano più di una buona impressione Luigi’s Mansion 3 (annunciato entro la fine del 2019), con tante nuove features interessanti tra le quali la possibilità di controllare il doppelganger Gooigi, il remake di The Legend of Zelda: Link’s Awakening (il 20 settembre, che mantiene lo spirito allegro dell’originale capitolo per Game Boy con una scelta cromatica molto accesa e aggiunge inoltre un editor di dungeon componibili), e di Astral Chain (30 agosto), la nuova esclusiva IP di Platinum Games che combina gameplay da hack’n’slash e ambientazione futuristica. Da rivalutare il nuovo capitolo di Fire Emblem, Three Houses (26 luglio) e l’altra IP di seconda parte di questo Direct, Daemon X Machina (13 settembre) sviluppato da Marvelous. Sembrano di classico more of the same Marvel Ultimate Alliance 3: The Black Order (19 luglio), Animal Crossing New Horizons (20 marzo 2020) e l’edizione per le Olimpiadi di Tokyo 2020 di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici (novembre 2019).
Sono invece da accogliere con piacere gli annunci inaspettati di No More Heroes 3 (nel 2020), Trials of Mana (inizio 2020), remake del terzo capitolo canonico mai uscito ufficialmente dal Giappone della saga jRPG Seiken Densestu, conosciuta nel mondo come Mana. L’annuncio è stato accompagnato dalla collezione digitale dei tre titoli originali per l’eShop già disponibile e dal remake del grande classico SEGA Panzer Dragoon, annunciato per l’inverno. Curioso invece l’annuncio di Cadence of Hyrule (disponibile dal 13 giugno), crossover tra l’apprezzato indie Crypt of the Necrodancer e l’universo di The Legend of Zelda. Per quanto concerne invece Super Smash Bros. Ultimate, sono stati annunciati l’aggiunta nel roster dei vari eroi della saga Dragon Quest (estate 2019), evento contestuale all’arrivo della versione estesa di Dragon Quest XI S (27 settembre), e soprattutto di Banjo & Kazooie (autunno 2020), che ha mandato in visibilio tutto Internet. Infine, il “one more thing moment“, l’ormai classico annuncio finale a sorpresa: con un trailer di circa un minuto è stato annunciato che è in corso di sviluppo il nuovo capitolo di The Legend of Zelda, questa volta sequel diretto di Breath of the Wild, dai toni molto più cupi del predecessore e che sembrerebbe basato su un gameplay cooperativo tra Link e Zelda.
Articolo scritto in collaborazione con Marco Cherubini.