Questo è il secondo articolo di “Sememeotica: perché il meme dominerà la politica”. Un viaggio nella storia dei meme, dalla rivoluzione comunicativa di Internet al loro impatto sulla politica e sulla nostra vita. L’autrice, Laura Valentini, è laureata in Scienze della Comunicazione – curriculum politico-istituzionale all’Università di Roma Tor Vergata. La presente serie prende spunto dalla sua tesi di laurea.
Gli articoli precedenti:
– Parte prima: la rivoluzione Internet
Il nostro viaggio nella storia dei meme continua con la timeline delle piattaforme dove è avvenuta la loro nascita e dove tutt’ora trovano terreno fertile per la loro propagazione virale. Se è vero che, come abbiamo detto nel capitolo precedente, Internet nasce e cresce con l’esigenza di facilitare la comunicazione tra le persone, non si può prescindere da una panoramica storica sulle piattaforme che mettono in pratica tale necessità. Ogni passo fatto nella sua storia corrisponde a nuovi algoritmi e protocolli di comunicazione, e ognuno di questi corrisponde a sua volta a un nuovo modo di interagire e socializzare. Anche per questo risulta imperativo tracciare una breve linea temporale delle varie piattaforme social che si sono succedute nel corso degli anni.
Nel 1971 Ray Tomlinson mette a punto il sistema di posta elettronica, rendendolo per la prima volta operante e accessibile agli utenti di Arpanet. La prima mail è circolata tra due pc posti l’uno accanto all’altro e consisteva in una semplice stringa di lettere (“qwertyuiop”). Le mail sono state la prima rivoluzione delle telecomunicazioni ma, come in ogni cosa, agli usi susseguono i conseguenti abusi. Solo sette anni dopo, infatti, nel network circolerà la prima mail di spam, inviata da tale Gary Thuerk e scritta rigorosamente in caps lock:
DIGITAL WILL BE GIVING A PRODUCT PRESENTATION OF THE NEWEST MEMBERS OF THE DECSYSTEM-20 FAMILY; THE DECSYSTEM-2020, 2020T, 2060, AND 2060T.
THE DECSYSTEM-20 FAMILY OF COMPUTERS HAS EVOLVED FROM THE TENEX OPERATING SYSTEM AND THE DECSYSTEM-10 <PDP-10> COMPUTER ARCHITECTURE. BOTH THE DECSYSTEM-2060T AND 2020T OFFER FULL ARPANET SUPPORT UNDER THE TOPS-20 OPERATING SYSTEM.
THE DECSYSTEM-2060 IS AN UPWARD EXTENSION OF THE CURRENT DECSYSTEM 2040 AND 2050 FAMILY. THE DECSYSTEM-2020 IS A NEW LOW END MEMBER OF THE DECSYSTEM-20 FAMILY AND FULLY SOFTWARE COMPATIBLE WITH ALL OF THE OTHER DECSYSTEM-20 MODELS.WE INVITE YOU TO COME SEE THE 2020 AND HEAR ABOUT THE DECSYSTEM-20 FAMILY AT THE TWO PRODUCT PRESENTATIONS WE WILL BE GIVING IN CALIFORNIA THIS MONTH. THE LOCATIONS WILL BE:
TUESDAY, MAY 9, 1978 – 2 PM
HYATT HOUSE (NEAR THE L.A. AIRPORT)
LOS ANGELES, CATHURSDAY, MAY 11, 1978 – 2 PM
DUNFEY’S ROYAL COACH
SAN MATEO, CA
(4 MILES SOUTH OF S.F. AIRPORT AT BAYSHORE, RT 101 AND RT 92)A 2020 WILL BE THERE FOR YOU TO VIEW. ALSO TERMINALS ON-LINE TO OTHER DECSYSTEM-20 SYSTEMS THROUGH THE ARPANET. IF YOU ARE UNABLE TO ATTEND, PLEASE FEEL FREE TO CONTACT THE NEAREST DEC OFFICE FOR MORE INFORMATION ABOUT THE EXCITING DECSYSTEM-20 FAMILY.
Creato nel 1973 da Doug Brown e David Woolley, Talkomatic è il primo sistema di chat multiutente nato sul Web. Esso offriva sei canali, ovvero raggruppamenti di utenti, che potevano ospitare fino a cinque utenti per sessione. Nello stesso anno nasce, per mano di Efrem Lipkin, Mark Szpakowski e Lee Felsenstein, Community Memory, primo Bulletin Board System. Questo è un sistema costituito da un computer che utilizza un software per permettere agli utenti di collegarsi a servizi di messaggistica e file sharing. Grazie ad esso si hanno i primi accenni di socialità nella Rete prima della rivoluzione del WWW.
Creato nel 1975 da Steve Walker, direttore del progetto ARPA, questo fu il primo gruppo di discussione basato su mailing list della storia. All’epoca esclusivamente destinato ai programmatori ed informatici coinvolti nel progetto, tale sistema si diffuse rapidamente, fino a diventare lo standard per le comunicazioni tra membri dei team aziendali, di fanbase e di gruppi di lavoro; almeno fin quando non entrarono in gioco i programmi di chat istantanea. Al giorno d’oggi viene usato nelle grandi aziende per le comunicazioni di stampo ufficiale.
Nel 1979 Kevin MacKenzie inventa le emoticon su MSGGROUP, con lo scopo di introdurre “un po’ di emozione” nei testi scritti. La questione dell’effettiva paternità delle emoticon rimane comunque controversa, in quanto viene attribuita anche all’informatico Scott Fahlman. Egli è stato il primo ad usare le emoticon “:-)” e “:-(”, in un messaggio inviato il 19 settembre 1982 nella bacheca elettronica della Carnegie Mellon University, in cui statuiva che queste espressioni dovessero essere usate come joke markers, ovvero per distinguere i messaggi seri dalle battute.
Nello stesso anno nascono i primi newsgroup, ovvero gruppi di discussione accessibili tramite un client apposito, chiamato newsreader. I messaggi inviati ai news server vengono duplicati e trasferiti in tutti gli altri server tramite il protocollo NNTP – Network News Transfer Protocol – e vengono scaricati nei terminali client per essere leggibili anche in modalità offline, per ovviare al problema dei costi e della lentezza della connessione dial-up. Ogni newsgroup ha un manifesto che indica l’argomento principale su cui si basano le discussioni: di norma vengono permessi anche post off-topic, ma senza esagerazioni. Solitamente è consigliato seguire per un certo periodo un newsgroup senza inviare articoli (in breve, lurkare) per farsi meglio un’idea di come è strutturato il gruppo.
Nel 1980 CompuServe rilascia il primo servizio di chat online disponibile al pubblico, CB Simulator, sviluppato da Alexander “Sandy” Trevor. Piccolo fun fact: CB Simulator è stato il primo programma ad ospitare un matrimonio online fra due utenti, avvenuto nei primi anni Ottanta.
Nello stesso anno Tom Truscott e Jim Ellis rilasciano i meccanismi dell’architettura Usenet, tramite cui gli utenti connessi possono visualizzare gli stessi contenuti organizzati nelle stesse gerarchie anche tramite server diversi. Generalmente l’accesso a Usenet veniva incluso nel contratto di abbonamento con l’ISP.
Nel 1983 viene lanciato Delphi, forum text-based noto per essere il primo sbarcato nella Rete, tutt’ora attivo e accessibile senza l’uso di client particolari. Ogni forum presenta una struttura gerarchica ed è diviso in aree tematiche, a loro volta suddivise in singoli threads. L’argomento del thread è stabilito dal primo post, che prende il nome di topic. È in questi ambienti che si definiscono le prime figure stereotipiche della Rete, presenti in ogni community online anche dei giorni nostri:
A queste si affiancano altre figure più folkloristiche, quali i troll, gli spammer, i newbie (detti anche niubbi o n00bs) e tanti altri figuri. Tali forum si evolveranno poi in web-based nel 1994.
Nel 1988 nasce Internet Relay Chat per mano di Jakko Oikarinen, protocollo applicativo di IM – instant messaging – più usato. Una sessione in un client che implementa IRC è suddivisa in canali creati automaticamente con il primo ingresso di un singolo utente, il quale acquisisce il privilegio di channel operator, detto anche OP (da non confondersi con l’IRC operator o IRCop, che si occupa di far rispettare le regole del network intero): egli si occupa di moderare le discussioni all’interno del canale, bannando gli utenti indesiderati o trasgressori. I più famosi client IRC contano nomi quali ChatZilla, mIRC e HexChat.
Nel 1991 viene rilasciata Speak Freely, prima applicazione basata sul protocollo VoIP, per esteso Voice over IP. Diretta evoluzione dell’NVP – Network Voice Protocol – testato in Arpanet nel 1974, permette di comunicare vocalmente in tempo reale attraverso la rete Internet, trasformando le conversazioni telefoniche in datagrammi IP. È il protocollo più diffuso tra le applicazioni che implementano la funzione di chiamata e videochiamata, quali Skype, Facebook Messenger e, più recentemente, WhatsApp.
Il primo motore di ricerca che conobbe una diffusione di massa – appunto, Yahoo! – ha i suoi natali nel 1994, per mano di David Filo e Jerry Yang. Contrariamente a quanto si possa pensare, il suo nome non indica un grido di giubilo, ma è l’acronimo per Yet Another Hierarchical Officious Oracle. Rimase nelle homepage dei primi browser per moltissimi anni, almeno finché Google, molto più accurato nell’indicizzazione dei risultati, non cominciò a sottrargli utenti. Si compone anche di altri servizi web, come e-mail, news e messaggistica istantanea. Attualmente è parte di Oath, società controllata da Verizon.
Questi tre servizi web furono fondati nel 1995. TheGlobe.com, aperto da Stephen Paternot e Todd Krizelman, è considerato il primo social network della storia del web. Fu il primo sito che avesse come obiettivo quello di racchiudere un insieme di utenti registrati e metterli in contatto in base ai loro interessi comuni, dando loro anche la possibilità di pubblicare contenuti. La compagnia che gestiva il sito fu duramente colpita dallo scoppio della bolla speculativa delle dot-com avvenuto nel 2000, fino a morire definitivamente nel 2003. Nello stesso anno, insieme al sistema operativo Windows 95, debuttano MSN (Microsoft Network), provider di servizi online targato Microsoft, e Classmates.com, sito originariamente pensato per aiutare a ritrovare vecchi compagni di scuola, stesso scopo per cui Mark Zuckerberg ha concepito Facebook nel 2004.
Nel 1997 nasce AOL Instant Messenger, client di IM rilasciato dall’ISP America Online in competizione con Yahoo! Messenger, rilasciato nell’anno successivo. La sua dismissione è avvenuta il 15 dicembre 2017. Nello stesso anno Andrew Weinreich lancia SixDegrees.com, primo sito web effettivamente brevettato come social network. Tuttavia, a parere dell’autrice, tale attribuzione è dubbia, in quanto Classmates incorporava funzionalità tipiche dei social (quali la ricerca di amici da aggiungere e la possibilità di avviare conversazioni private) ancora prima della fondazione del sito di Andrew Weinreich.
La mission del sito era basata sulla teoria dei sei gradi di separazione di Stanley Milgram, la quale asserisce che tutti gli uomini sulla terra sono collegati tra loro attraverso una catena di conoscenze con non più di cinque intermediari. SixDegrees permetteva la creazione di cerchie di utenti, i quali potevano vedere le informazioni e le bacheche delle persone presenti nella stessa cerchia. Le funzionalità di SixDegrees sono tutte gratuite, mentre Classmates prevedeva un pagamento per poter usufruire del servizio di messaggistica privata. Il sito cadde progressivamente in disuso, fino a chiudere definitivamente alla fine del 2000.
Il motore di ricerca più popolare al mondo fu aperto al pubblico nel 1998 da Sergey Brin e Larry Page, ma il suo sviluppo iniziò a partire dal 1995 sotto il nome di “BackRub“.
A differenza degli altri motori di ricerca, che si focalizzavano su quante volte apparisse il termine richiesto in una singola pagina web, Google basa il suo algoritmo di posizionamento (chiamato PageRank) sulle relazioni esistenti tra i siti, mostrando per primo quello più rilevante all’interno della serie determinata dal termine immesso, fattore che diede impulso a Google fino a renderlo a oggi l’homepage predefinita di quasi qualsiasi dispositivo elettronico in circolazione.
Google, oltre all’indicizzazione delle pagine web, offre una quantità innumerevole di servizi, dalle applicazioni (Chrome, Maps, Earth, Play Store) ai sistemi operativi (Chrome OS e Android), fino ad avviare delle proprie linee di ricerca – come quella sull’intelligenza artificiale e le Google Driverless Car – e il progetto Stadia, dedicato al cloud-gaming. La sua sede è a Mountain View, nel Googleplex, ed è considerata una delle migliori aziende per cui lavorare.
Scott Jarkoff, Angelo Sotira e Matt Stephens fondano DeviantArt nel 2000. Sito tutt’ora attivo, è una delle più grandi piattaforme di condivisione di immagini, in cui gli utenti possono caricare i loro disegni – e più recentemente anche le opere letterarie – e ricevere riscontri da altri utenti. Eventualmente, gli artisti hanno la possibilità di vendere le loro opere, attraverso la sezione Marketplace integrata nel sito. Ai giorni d’oggi è la comunità online più grande dedicata all’arte.
Contemporaneamente la Sulake, azienda finlandese, lancia Habbo, community virtuale in cui gli utenti, che impersonano un avatar in stile personaggio dei videogiochi a 8-bit, possono interagire con altre persone ed entrare in stanze private o aree pubbliche. Fu molto popolare durante i primi anni Duemila: il sito localizzato in Italia è stato aperto nel 2003. Nel 2006 il sito è stato oggetto di una campagna degli Anonymous, dopo che avevano letto su 4chan.org che alcuni moderatori di Habbo tendevano a bloccare gli avatar di colore. Il 6 luglio di quell’anno, un gruppo di utenti chiamati /b/lockers bloccò in massa l’entrata alle aree più popolari della community, dando vita a Pool’s closed, uno dei memes più famosi del tempo (si rimanda ai prossimi capitoli per gli argomenti memes e 4chan).
Lanciata da Jimmy Wales e Larry Sanger nel 2001, Wikipedia è un’enciclopedia online a cui chiunque può partecipare liberamente, aggiungendo e modificando voci. Il sito è basato su software wiki, il quale permette di sviluppare e aggiornare contenuti in maniera collaborativa con gli altri utenti. Gli utenti hanno inoltre la possibilità di scambiarsi informazioni e impressioni in un’area dedicata alla discussione. Nel 2003 nasce la Wikimedia Foundation che, oltre a Wikipedia, raccoglie altri progetti tra i quali Wikiversità, Wikiquote, Wikisource e Wikibooks. La Wikimedia Foundation è una fondazione senza scopo di lucro, che ha come fine ultimo quello di garantire un sapere libero, fornendo gratuitamente i suoi contenuti agli utenti di tutto il mondo. Tale associazione si sostiene grazie alle donazioni dei fruitori abituali e delle fondazioni estimatrici del progetto.
Nel 2003 nascono in contemporanea tre social network e un client di IM famoso per essere il primo VoIP a diffusione massiva.
LinkedIn, fondato da Reid Hoffman e acquistato da Microsoft nel 2016, è un sito in cui gli utenti possono caricare il proprio curriculum vitae, aggiornare il profilo con le proprie esperienze lavorative e costruire reti professionali, consentendo così alle aziende di verificare la competenza e l’affidabilità di un possibile lavoratore.
MySpace, social fondato da Tom Anderson e Chris DeWolfe, offre ai suoi iscritti, oltre alla gestione di un blog e di un profilo personale, la possibilità di caricare contenuti multimediali come musica e video. Grazie a tali peculiarità, il sito si è rivelato un trampolino di lancio per artisti come Mika, Adele e gli Arctic Monkeys, consacrandoli al pubblico ancora prima di firmare contratti discografici milionari.
Second Life è una piattaforma virtuale in cui l’utente può creare il proprio avatar tridimensionale, muoversi in grandi ambienti, socializzare con altri utenti e scambiare beni e servizi con la valuta del gioco, i Linden Dollars, dando liberamente sfogo alla propria creatività. Gli utenti sono inoltre liberi di formare dei gruppi, in cui ricreare mondi passati (come l’antica Roma) o generarne di nuovi, e con questi determinare nuovi modi di vita per gli avatar. Le numerose sottoculture nate in Second Life sono a tutt’ora oggetto delle discipline di stampo sociologico e sono rimaste in larga parte influenzate dai fenomeni di Internet, che gli avatar replicano nella loro gestualità.
Infine Skype, creato da Ahti Heinla, Priit Kasesalu e Jaan Tallinn, è un software freemium che offre la possibilità di chiamare gratuitamente gli utenti registrati e di acquistare crediti per chiamare qualsiasi numero fisso o di cellulare di ogni parte del mondo, anche di persone che non possiedono un account Skype. La società fondatrice venne assorbita dalla Microsoft nel 2011; quest’ultima decise di includerlo nella famiglia di software preinstallati nei computer con sistema operativo Windows.
Il 2004 è stato anche l’anno della rivoluzione nel mondo dei social network. Facebook, sito fondato da Mark Zuckerberg, causò un terremoto nel Web, facendo da spartiacque tra la vecchia e la nuova generazione di social media. Ma andiamo con ordine. Il sito obbliga gli utenti ad inserire i propri veri dati anagrafici e soprattutto la data di nascita, per rendere il tutto più autentico possibile, anche se il fake rimane sempre dietro l’angolo: del resto, su Internet non ci vuole molto per fingere di essere altre persone.
Subito dopo l’iscrizione si viene introdotti nel proprio profilo, modificabile con pochi passi ed in maniera intuitiva. La ricerca di amici da aggiungere alla propria rete è facilitata dalle informazioni visibili nei profili, quali città di provenienza, scuole frequentate ed amici in comune. Su Facebook ogni genere di contenuti trova il proprio spazio, e nella homepage chiunque può rispondere alle informazioni condivise dagli amici. Inoltre, possiamo portare con noi le nostre reti dove vogliamo, grazie all’applicazione compatibile con ogni genere di dispositivo mobile.
Con delle premesse del genere, è ovvio statuire che ci troviamo davanti ad uno strumento rivoluzionario, capace di facilitare l’interazione tra le persone e gli scambi di idee attraverso il pianeta. In pochissimo tempo Facebook sette soppiantato qualsiasi altro social network esistente, arrivando ad avere attualmente oltre due miliardi di iscritti.
Nel 2005 nascono YouTube negli Stati Uniti e Dailymotion in Francia.
La prima piattaforma è stata fondata da Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim. Inizialmente fu pensata come un sito di incontri, in cui gli utenti registrati potessero caricare una video-presentazione destinata alle eventuali anime gemelle. L’insuccesso dell’idea spinse in seguito i tre fondatori ad aprire il sito a qualsiasi tipo di contenuto. Nel giro di un anno YouTube registrò un boom di iscrizioni, fino ad essere acquistato nel 2006 da Google per la modica cifra di 1.6 miliardi di dollari. Ogni utente registrato ha la possibilità di caricare, condividere, votare e commentare video. Per i content creators esiste inoltre la possibilità di guadagnare grazie all’attività di youtuber: associando il proprio account con Google AdSense, i creatori possono monetizzare i click sulle pubblicità che appaiono prima o durante il video.
Dailymotion ha un margine di utenza inferiore, ma risulta un riparo sicuro per i creatori che hanno avuto problemi con il sistema di copyright di YouTube. Non è raro infatti vedere famosi youtubers migrare in questa o altre piattaforme di condivisione video dopo aver subìto i famigerati tre strike (ovvero, notifiche di avvenuta violazione del copyright). Inoltre, la sua interfaccia risulta molto più intuitiva da usare per gli utenti alle prime armi.
Sempre nel 2005, Steve Huffman e Alexis Ohanian concepiscono Reddit, il sito di social news più popolare degli ultimi tempi. In questa piattaforma, divisa in aree di interesse chiamate subreddits, le persone possono pubblicare post in forma di testi o collegamenti ipertestuali e attribuire delle valutazioni agli altri in forma di “su” (upvote) o “giù” (downvote). Tali valutazioni determineranno la visibilità del singolo post all’interno del subreddit.
Contemporaneamente, viene lanciata la famiglia di servizi Windows Live, la quale includeva servizi e-mail (con Windows Live Hotmail, oggi Outlook), file hosting (con Windows Azure, poi Windows Live SkyDrive e oggi OneDrive), instant messaging (con Windows Live Messenger, client scaricabile evoluto da MSN Messenger e sostituito da Skype dal 2012), blogging (con Windows Live Spaces: alla chiusura del servizio nel 2011, i creatori potevano scegliere se chiudere il proprio Space o di migrarlo su WordPress) e infine video editing con Windows Live Movie Maker, papà delle prime YouTube Poop, ancora presente sui terminali Windows con il nome di Movie Maker).
Nel 2012 la suite fu discontinuata e convertita nella famiglia di servizi collegati all’account Microsoft, integrata direttamente nei suoi sistemi operativi.
Nel 2006, per mano di Jack Dorsey, nasce Twitter, social network dedicato al microblogging. La sua peculiarità risiede nel fatto che gli utenti possono aggiornare il proprio profilo attraverso dei messaggi di testo di massimo 280 caratteri spazi inclusi (inizialmente, solo 140), contrassegnabili tramite gli hashtags.
Nello stesso anno i fratelli Nikolai e Pavel Durov lanciano VKontakte, la maggiore rete social in Russia e, secondo Alexa Internet, attualmente uno dei diciannove siti più popolari al mondo. VKontakte si pone come rivale diretto di Facebook in una cyber-guerra fredda svolta a colpi di account registrati. La sua interfaccia intuitiva lo ha reso l’alternativa più popolare al gigante dei social network, anche in seguito ai poco graditi cambiamenti dell’interfaccia introdotti da Zuckerberg, con la timeline nel 2011.
Nel 2007 David Karp fonda Tumblr, piattaforma di microblogging che si distingue per la possibilità di includere contenuti multimediali nei post, rendendoli il fulcro dell’attività all’interno del sito. Gli utenti registrati possono definire grafica e argomento del proprio blog nella dashboard e possono includere contenuti provenienti da altri utenti tramite il pulsante reblog.
Contemporaneamente, dal Googleplex viene lanciato Google+: oltre alle fuzioni peculiari dei social media, offre la possibilità di effettuare chiamate VoIP con i propri amici. Il gradimento dei contenuti viene espresso con il tasto +1. Dapprima accessibile solo su invito, la piattaforma fu accolta con relativa indifferenza dagli utenti, diventando oggetto di controversia all’interno della community internazionale di YouTube nel 2013. La società madre decise infatti di integrare gli account registrati sulla piattaforma di videosharing in Google+, forzando in tal modo gli youtubers a utilizzare il nuovo servizio e complicando ulteriormente le cose. Il 2 aprile 2019 la società madre ha deciso di chiudere il sito al pubblico, per integrarlo successivamente nella nuova famiglia di servizi business a pagamento G Suite.
Nel 2009 Brian Acton e Jan Koum lanciano WhatsApp Messenger, applicazione di IM per dispositivi mobile e, dal 2015, accessibile da browser e su desktop. Nata come applicazione che permetteva solo chat testuali con condivisione di immagini, video e file audio, in seguito WhatsApp integra anche funzioni di chiamate e videochiamate VoIP, condivisione di documenti e, soprattutto, la possibilità di effettuare conversazioni criptate end-to-end (caratteristica introdotta nel 2016 in seguito alla crescente popolarità del client rivale Telegram). La società proprietaria dell’applicazione venne assorbita da Facebook nel 2014, al prezzo di 19.3 miliardi di dollari. In seguito, l’azienda madre vi implementerà le Stories, tipiche di Instagram, un altro social network di sua proprietà.
Nel 2010 Kevin Systrom e Mike Krieger lanciano Instagram. Inizialmente disponibile solo per dispositivi Apple, tale social network oggi è accessibile persino da browser ed è tra i primi venti siti più visitati in assoluto. La sua caratteristica è quella di basarsi principalmente sulla condivisione di fotografie, modificabili attraverso i filtri messi a disposizione dall’app e contrassegnabili con degli hashtags. Il sito presenta delle funzioni peculiari, quali le Instagram Stories, fotografie visualizzabili solo nell’arco di ventiquattro ore dalla loro condivisione, e i Boomerang, mini-video convertiti in GIF. Facebook nel 2012 ha assorbito l’applicazione nella sua famiglia di servizi per un miliardo di dollari.
Snapchat, applicazione a metà tra un social network e un client di IM, nasce nel 2011. Gli iscritti al servizio possono scegliere di seguire i propri amici già registrati o le persone di cui possiede il codice utente, permettendo l’invio di messaggi audio o testuali, di foto e video visualizzabili nell’arco di ventiquattro ore dalla loro condivisione. Passato questo termine il server provvede a cancellare ogni singola conversazione avvenuta, come se non fosse mai esistita. Snapchat attualmente conta 166 milioni di utenti attivi giornalmente.
Contemporaneamente nascono Twitch.tv, piattaforma di proprietà di Amazon.it dedicata allo streaming video on demand in tempo reale, molto popolare tra gli estimatori del gaming, e WeChat, applicazione di IM di proprietà della società cinese Tencent. È famosa per essere l’alternativa orientale a WhatsApp, essendo quest’ultima sottoposta a limitazioni (o addirittura resa non disponibile) in alcuni Paesi asiatici.
Nel 2013 i fratelli Durov, già noti fondatori di VKontakte, lanciano Telegram, applicazione gratuita di IM basata su cloud. Telegram è stata la prima applicazione ad implementare la crittografia end-to-end, sia per le chat testuali che per le chiamate vocali. I gruppi in essa costituibili possono ospitare fino a duecento membri e, soprattutto, l’applicazione offre agli utenti la possibilità di programmare e sperimentare dei bot, essendo basata su software open source. Telegram è il vero rivale di WhatsApp e non sono pochi gli utenti che hanno deciso di migrare in questa applicazione.
Contemporaneamente, Dom Hofmann, Rus Yusupov e Colin Kroll fondano Vine, piattaforma a metà tra il videosharing ed il social network. Gli utenti iscritti comunicano tra loro mediante video cortissimi (sei secondi massimi di durata) chiamati vines, riprodotti in loop e condivisibili anche su altre piattaforme social. Twitter acquistò Vine pochi mesi dopo il suo lancio e in poco tempo il sito raggiunse il suo apice di popolarità, fino ad arrivare ai duecento milioni di utenti attivi nel 2015. All’inizio del 2017 Twitter ha annunciato la chiusura del servizio, disabilitando la funzione di upload ma mantenendo caricati i vines ancora presenti. Attualmente i nuovi social media, come musical.ly e TikTok, hanno contribuito a riportare in auge la meccanica dei vines, dando inizio a una nuova generazione di influencers.
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