Dopo più di quindici anni l’Inter ha deciso di cambiare il suo inno. La notissima Pazza Inter amala, sottofondo e urlo dei tifosi nel pre e nel post gara, viene ora sostituita in questi frangenti da C’è solo l’Inter, composta da Elio e Graziano Romani, e già inno ufficiale del club nerazzurro.
Alla base della scelta societaria pare esserci una netta voglia di diversità rispetto al passato e di un cambio di approccio: «Basta parlare di pazzia, l’Inter sarà regolare e forte». Con queste parole, in concerto con la dirigenza, il neotecnico Antonio Conte parlava della “sua” Inter durante la presentazione ai tifosi. Una scelta chiara che non ha però trovato consensi unanimi, visto l’affetto per l’inno Pazza Inter amala (fortemente voluto dall’allora patron Massimo Moratti).
A rendere ancora più particolare il brano sono i suoi interpreti: gli stessi giocatori dell’annata 2003/2004, che cantano l’inno e ne registrano il video.
Ma che fine hanno fatto quei giocatori che si intravedono nel video e che hanno avuto una carriera più o meno fortunata con i colori nerazzurri (a prescindere da quella stagione, che si chiuse con un discreto quarto posto)?
L’ex capitano nerazzurro, che ha vinto tutto e con alle spalle 860 gare ufficiali con la maglia dell’Inter, vanta anche una partecipazione da protagonista in Pazza Inter amala. La prima strofa, infatti, fu affidata proprio a Capitan Zanetti. Un amore troppo grande, quello tra l’argentino e l’Inter, per terminare con il ritiro dal calcio giocato: l’ex numero 4 nerazzurro è dal 2014 vicepresidente della società di Viale Liberazione.
Protagonista nel video, con la seconda strofa, e molto meno protagonista in campo nei due anni di permanenza in nerazzurro. La carriera da calciatore ricca di soddisfazioni di Cannavaro è comunque cosa nota: campione del mondo, Pallone d’Oro nel 2006 e due Liga di Spagna per lui. Nel 2011, dopo una stagione a Dubai nell’Al-Ahli, Cannavaro decide di ritirarsi e intraprendere la carriera di ambasciatore e consulente strategico proprio nel club degli Emirati Arabi. Dopo soli sei mesi dal ritiro, a gennaio 2012, annuncia però di voler intraprendere nuovamente la carriera da calciatore nella Premier League Indiana, tra le file del Bengal Tuskers. Il campionato indiano, però, non iniziò. L’ex numero 17 nerazzurro decide, così, di iniziare la carriera di allenatore, iscrivendosi al corso di Coverciano. Ottenuto il patentino, inizia un girovagare di panchine nell’Est asiatico tra (ancora) Emirati Arabi, Cina e Arabia Saudita. Il punto più alto è sicuramente la Supercoppa di Cina 2018 vinta alla guida del Guangzhou Evergrande. Nel 2019, per poco più di un mese, ha guidato la Nazionale di calcio della Cina, orfana del dimissionario Marcello Lippi.
Dopo il ruolo da protagonista nell’inno Pazza Inter amala, per l’attaccante barese è iniziato un girovagare che lo ha portato a Siena, al Crystal Palace, all’Atalanta (per la seconda volta in carriera) e infine a Novara. Trentotto reti in 186 presenze in Serie A per lui, di cui dieci in trentasette presenze con i nerazzurri. Dal 2011, anno del suo ritiro, è rimasto solo marginalmente nel mondo del calcio: dopo la carriera di opinionista per l’Abu Dhabi Media negli Emirati, lo scorso anno ha fatto parte della squadra degli inviati a bordo campo di Dazn.
Il Chino Recoba, il giocatore che Massimo Moratti, per sua stessa ammissione, amò più di tutti. Dopo una carriera spesa lungamente in Italia e dopo il ritorno in Uruguay con le maglie di Danubio e Nacional (le due squadre per cui giocò prima dell’arrivo in Italia), si è ritirato nel 2015. Attualmente il suo impegno nel mondo del pallone è solo marginale. Alvaro Recoba ha deciso di dedicare il suo tempo e la sua popolarità a vari progetti a sostegno del sociale. Tra i più importanti, Ecocinema: un programma sociale, culturale ed educativo che, in giro per i luoghi più reconditi dell’Uruguay, mira ad aiutare i bambini meno fortunati tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici che producono l’energia necessaria a svolgere tutte le attività cinematografiche (e non solo) promosse dal programma.
Alle voci principali nell’ex inno ufficioso dell’Inter si aggiungeva un coro formato dal resto della rosa. Tra gli altri, nel video si intravedono:
Per lui dodici anni in nerazzurro, tra cui quello del triplete. Dopo il ritiro, avvenuto nel 2012, altri due anni in nerazzurro come dirigente. Successivamente l’ex numero 2 interista ha fondato l’associazione Colombia te quiere ver, che si prende cura dei bambini disagiati del suo Paese natio. Nel 2015 ha aperto un’accademia per giovani calciatori, la IRC Sport, con l’obiettivo di investire e valorizzare giovani prospetti colombiani da lanciare nel mondo del calcio. Più recentemente, ha intrapreso la carriera di procuratore sportivo. Tra i suoi assistiti il connazionale ex Milan, Cristiàn Zapata.
Milan, Barcellona, Inter: sulla carta quella del terzino siciliano sembra una carriera folgorante e fatta di club di valore assoluto. Come ben sappiamo, la realtà è diversa: scandali legati al gossip e infortuni a inibirne la carriera, poi l’Isola dei Famosi e varie esperienze di vita all’estero. E adesso? A quarantadue anni e con tanta voglia di ripartire da zero e lasciarsi alle spalle le scomode etichette del passato, Francesco Coco ha aperto una scuola calcio, per insegnare ai bambini la cosa che, in fondo, ama ancora più di tutte: giocare a calcio.
Il bomber azzurro, all’apice della carriera con i meneghini, non manca nel videoclip di Pazza Inter amala. In nerazzurro numeri incredibili: 123 gol in 190 partite totali. E la vita extra-calcistica? A partire dal 2009, dopo aver attaccato le scarpette al chiodo, inizia una carriera televisiva con varie partecipazioni a programmi di vario genere: come concorrente a Ballando con le stelle, come conducente in Bobo&Marco – I Re del ballo (insieme all’ex compagno Marco Del Vecchio) e anche come opinionista per l’emittente beIN Sports in occasione dei mondiali di calcio 2014 e 2018 e degli Europei 2016. Nel suo curriculum anche una parentesi come dj e diversi spot pubblicitari. Attualmente, in seguito alla nascita della figlia Stella e al matrimonio con Costanza Caracciolo, prosegue la sua carriera da opinionista calcistico.
Quattro stagioni per lui all’Inter con 115 presenze e una Coppa Italia vinta. Il turco è tra i pochi giocatori che si vedono nel video ancora in attività. Dopo i nerazzurri (che l’avevano prelevato dal Galatasaray nel 2001), per lui esperienze in Premier League al Newcastle United e in Liga all’Atletico Madrid. In mezzo, una parentesi di due anni e mezzo al Fenerbahçe, sua attuale squadra, di cui è anche capitano.
A chiudere il nostro excursus, l’ex centrocampista argentino. Prima dell’Inter, e della partecipazione al video di Pazza Inter amala, gli esordi in patria col River Plate e l’approdo in Europa al Siviglia. Poi la fortunata esperienza italiana con le maglie di Lazio, Parma e, ovviamente, Inter (per lui uno scudetto, due Coppa Italia e una Coppa Uefa con i biancocelesti). Svincolatosi nel 2004, non riesce a trovare una sistemazione stabile e inizia un peregrinare che lo porta a vestire sei maglie in cinque anni. Chiude, infine, la carriera nel 2011 al River Plate, la squadra di cui era tifoso e che lo aveva lanciato. Inizia così la sua carriera da allenatore, proprio con gli amati Millonarios, che riporta subito in Primera División dopo una parentesi in seconda divisione. A seguito dell’esonero farà varie esperienze tra Sud e Centro America. Attualmente è alla guida tecnica dei San Jose Earthquakes, squadra californiana che milita nella Major League Soccer, la prima divisione statunitense.
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