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Le goleade indimenticabili nel mondo del calcio

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Eugenio Guido

L’incubo di ogni difesa che la subisce, il sogno di ogni tifoso che la vede realizzata dalla propria squadra: la goleada. Ad alti livelli trovarsi di fronte a risultati ben più che rotondi non è cosa comune, ma nelle ultime settimane, tra i dye campionati più importanti d’Europa ne abbiamo visto altrettanti.

Le due goleade recenti

La prima è l’imbarcata subita dal Southampton a domicilio il 25 ottobre: 0-9 lo score finale che premia il Leicester di Brendan Rodgers. Certo, la gara è iniziata male per i Saints, sotto di un gol e di un uomo dopo soli dodici minuti. L’espulsione di Bertrand (durissimo il suo intervento sull’avversario) non può, però, essere una giustificazione per quello che si è visto nei settantotto minuti successivi sotto il diluvio che si abbatteva sul St. Mary’s Stadium: pioggia di gol e doppia cifra solo sfiorata per le Foxes.

Leggi anche: Leicester, dal sogno alla tragedia

Sul tabellino dei marcatori finiscono Chilwell, Tielemans e Maddison con una rete e Vardy e Pèrez con una tripletta a testa. Il Leicester, grazie a questa larghissima vittoria, infrange il record di reti segnate in trasferta in Premier League: dal 1888, anno in cui si giocò il primo campionato inglese, nessuna squadra aveva segnato così tanti gol in una sola partita giocata fuori casa. Il Southampton, come annunciato su Twitter, per scusarsi con i tifosi devolverà un giorno di stipendio di calciatori e staff tecnico alla Saints Foundation, associazione benefica del club.

Ancora più recente è l’altra goleada a cui abbiamo assistito in Serie A: l’incontro tra Atalanta e Udinese è terminato con il risultato di 7-1 per i bergamaschi. Record di reti segnate in una partita dai nerazzurri eguagliato (finì sempre 7-1 un Atalanta-Triestina della stagione 1951/1952) e primato assoluto di gol messi a segno nelle prime nove giornate di Serie A: ventotto.

Numeri impressionanti di una squadra che colpisce, e non solo a livello offensivo. Udinese vittima inerme dei marcatori avversari e, anche qui, di un cartellino rosso. Opoku è stato espulso, infatti, al minuto trentadue per doppio giallo. Dal fallo l’Atalanta ha guadagnato il rigore con cui è riuscita a ribaltare lo svantaggio iniziale (gol di Okaka per i bianconeri), per poi dilagare. In rete Ilicic (doppietta), Muriel (tripletta), Pašalić e il giovanissimo Traorè (all’esordio in Serie A).

Le goleade più famose

Di partite con risultati finiti in goleada ce ne sono state diverse. Alcune, per ciò che si portano dietro oppure per il blasone delle squadre coinvolte, restano impresse più di altre.

Juventus-Inter 9-1

Goleada insolita per un derby d’Italia, eppure storica. Si trattava di un Juve-Inter intriso di polemiche, in quanto ripetizione della partita assegnata, in un primo momento, a tavolino ai nerazzurri a causa dell’ingiocabilità della gara (lo stadio bianconero non poteva contenere tutti gli spettatori accorsi, che si riversarono anche ai lati del terreno di gioco). In seguito alla scelta di rigiocare la partita, capovolgendo la prima decisione presa della Lega, il patron Moratti, supportato dal Mister Helenio Herrera, decise di mandare in campo la primavera dell’epoca. Bianconeri senza remore contro dei ragazzi di nemmeno vent’anni, con un Sivori sugli scudi (per lui sei gol) e goleada storica che resterà negli annali. Altro fatto legato alla partita da segnalare: l’esordio con gol (su rigore) di Sandro Mazzola in Serie A.

Sandro Mazzola, all’esordio con l’Inter proprio nel 9-1 tra bianconeri e nerazzurri. Foto: Wikipedia

Inter-Milan 0-6

 

11 maggio 2001. Questa volta il derby è tutto milanese, anche se è un derby un po’ atipico e non solo per il punteggio finale. Entrambe le squadre, infatti, non godono di ottima salute:  Marco Tardelli ha da poco sostituito Lippi sulla panchina nerazzurra, così come Cesare Maldini si è seduto su quella rossonera per sostituire l’esonerato Zaccheroni. In lotta per un posto in Europa (alla fine andranno entrambe in Coppa Uefa), ma in campo si vede una sola squadra. Il tennistico 0-6 finale è frutto della doppiette di Gianni Comandini (unici due gol in rossonero in Serie A) e Andriy Shevchenko e dei gol di Giunti e Serginho.

Comandini, bomber per un giorno. Solo 9 reti in Serie A per lui, di cui 2 in questa partita nell’unica stagione col Milan. Foto: foxsports.it

I 7-1 subiti dalla Roma

Non può sfuggirci, visto il tris di goleade patito, una delle squadre al vertice del nostro campionato degli ultimi anni. Nella mente dei giocatori e dei tifosi della Roma sicuramente resta impresso la cosa che accomuna queste tre partite, ossia lo stesso punteggio finale: 7-1. Il più recente in ordine di tempo, risalente alla fine di gennaio di quest’anno, è quello subito Coppa Italia da parte della Fiorentina di Pioli. Chiesa è stato il viola più accanito contro i giallorossi, con una tripletta. Il risultato costa alla Roma l’eliminazione dalla Coppa.

Ben più pesanti gli altri due 7-1 che i capitolini hanno dovuto incassare, rispettivamente con il Manchester United nel 2006/2007 e contro il Bayern Monaco (unico 7-1 subito a Roma) nella stagione 2014/2015. Due formazioni di altissimo livello, ma anche la competizione era ben diversa: si giocava in entrambi i casi per la Champions League.

All’Old Trafford la squadra di Spalletti subì un tracollo impensabile nel ritorno dei quarti di finale, dopo un positivo 2-1 casalingo a favore. Francesco Totti commentò laconico il risultato, per lui impensabile: «La sera più triste della mia carriera, sette gol in Champions non li avevo mai presi. Vorrei rigiocare questa partita, sono convinto che non finirebbe mai così».

L’impietoso tabellone dell’Old Trafford a pochi minuti dalla fine. Foto: LaPresse

1-7 fu il risultato di Roma-Bayern Monaco, questa volta nella fase a gironi della massima competizione europea. Garcia contro Guardiola: non ci fu partita. Il Bayern vinse e convinse: messo meglio tatticamente in campo, cinico e pronto a colpire alla minima disattenzione avversaria. In rete, tra gli altri, due volte Robben e una Ribery,  che affronterà nuovamente i giallorossi il 22 dicembre, in serie A con la “sua” Fiorentina.

Mineirazo: goleada ai mondiali

Per la prima volta un Mondiale giocato in un paese sudamericano non viene vinto da una nazione sudamericana, ma non è per questo record che verrà ricordata l’edizione del Campionato Mondiale di Calcio 2014, disputatosi in Brasile. Emblema di quell’edizione, più della stessa finale, fu la semifinale che vedeva contro i padroni di casa del Brasile, favoritissimi, e la Germania. A trionfare proprio i tedeschi, con un risultato impensabile. Un 7-1 tremendo e che lascia attonito un’intera nazione, incredula per ciò che succede.

Clovis Fernandes, tifoso brasiliano famoso per aver seguito la Seleção per 25 anni in giro per gli stadi tutto il mondo, alla fine del match. Foto: gazzetta.it

Müller, Klose, Kroos (doppietta), Khedira e Schürrle (doppietta) gli aguzzini di una partita storica (peggior sconfitta della Seleção in un Mondiale). Le parole del selezionatore tedesco, Low, fanno capire quanto il risultato sia stato più importante per chi l’aveva subito che per chi l’aveva portato a casa: «La vittoria per 7-1 ai Mondiali ha avuto un ruolo molto più importante in Brasile che per la Germania. Per noi ha rappresentato ovviamente una grande vittoria e soddisfazione, ma è stato solo un passo nel nostro percorso verso il titolo. Ripensandoci, la partita era già stata dimenticata il giorno dopo».

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Eugenio Guido

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