Tra le squadre che hanno espresso il calcio più divertente e frizzante di questa prima parte di stagione in Europa senza dubbio c’è il Red Bull Salisburgo di Jesse Marsch. Verticalizzazioni improvvise, grande corsa e intensità per tutto l’arco della partita hanno contraddistinto il gioco degli austriaci nel girone di Champions League. Essere in qualche modo la sorpresa della competizione non è bastato per superare un gruppo ostico, che vedeva i ragazzi di Marsch impegnati a contendersi la qualificazione con un Napoli in piena confidenza con il torneo e un Liverpool campione in carica.
Alla fine il Salisburgo ha concluso il suo girone in terza posizione, arrivando però a segnare più di tutti nel suo gruppo: il merito è da riconoscere su tutti a due giocatori offensivi della squadra, Erling Braut Håland e Takumi Minamino. Il primo, classe 2000, ha impressionato per la facilità e la continuità con la quale è andato a segno ad appena diciannove anni ed è stato appena acquistato dal Borussia Dortmund, dove continuerà il suo percorso di crescita. Il secondo, invece, è già stato presentato dal Liverpool in quanto prototipo del calciatore ideale di Jürgen Klopp.
Takumi Minamino è un calciatore nel pieno della sua forma: ha quasi venticinque anni e da quattro è al Red Bull Salisburgo, club nel quale ha affinato il suo talento e ha messo a segno 42 gol in 136 partite. È stato il primo giapponese nella storia del calcio a mettere a segno una tripletta in una competizione europea, un anno fa in Europa League contro il Rosenborg. Fa della velocità, della ricerca degli spazi e della dinamicità le sue armi più efficaci, ma è soprattutto la sua interpretazione del gioco ad aver stregato Jürgen Klopp.
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La reazione di Klopp al gol di Minamino ad Anfield – in una delle partite più belle di questa stagione vinta dal Liverpool per 4 a 3 dopo un’incredibile rimonta del Salisburgo – è impagabile, e testimonia l’ammirazione dell’allenatore dei Reds nei confronti del calciatore che, a breve, entrerà a far parte della sua squadra. Per almeno due motivi Minamino è il giocatore ideale da inserire nel contesto di una squadra che, al momento, è probabilmente la migliore al mondo. Innanzitutto non si tratta di un giocatore già affermato, ma di un talento nel pieno della sua carriera e pronto al salto di qualità: è un calciatore dunque già pronto, ma che accetterà di buon grado le rotazioni nel tridente offensivo aspettando il suo momento. In secondo luogo perché può apprendere velocemente i concetti di Klopp, in quanto formatosi tra le squadre della Red Bull, ambiente dal quale l’allenatore tedesco ha attinto spesso per la costruzione della sua creatura perfetta.
Nei giorni successivi alla presentazione di Minamino al Liverpool sono state riportate le parole pronunciate in un’intervista da Ralf Rangnick – attuale capo della sezione calcio della Red Bull – riguardo al suo amico Jürgen Klopp, al quale in passato aveva già consigliato Mané, Firmino, Keita e Matip:
«In effetti il nostro stile è molto simile: le mie squadre e quelle di Jürgen vogliono determinare il contesto attraverso la pressione alta, la contro pressione in transizione; una volta recuperata palla, poi, non vogliamo perdere tempo con passaggi arretrati oppure orizzontali».
Klopp vuole andare in verticale, proprio come fa il suo nuovo giocatore Takumi Minamino.
Soprattutto il giapponese è un calciatore dinamico, abilissimo tecnicamente ma anche dedito alla causa: il classico giocatore alla Klopp, che parte da una posizione del campo per abbandonarla, confondere gli avversari, rincorrerli, inserirsi senza palla. Gioca a due tocchi, non sta mai fermo: questi giocatori a Klopp piacciono molto.
La Heat Map di Takumi Minamino in Salisburgo – Liverpool (0-2), praticamente dappertutto:
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Minamino sembra esser pronto a tornare ad Anfield, ma questa volta con la maglia di casa. Il Liverpool non poteva fare scelta migliore.
L’ultimo acquisto del Liverpool sembra dunque azzeccato sul piano sportivo. Minamino è pronto per il salto di qualità ed è il giocatore che serviva a Klopp per ruotare con frequenza i tre davanti: Shaquiri e Origi offrono possibilità diverse, ma non sono quel tipo di giocatore. Inoltre l’ormai ex giocatore del Salisburgo potrà svolgere i compiti che il suo allenatore gli assegnerà praticamente in tutte le zone dell’attacco: da esterno, da punta centrale e se dovesse servire anche da trequartista, dove giocava in Austria.
La società ha però portato a termine un’operazione lungimirante anche per quanto riguarda il lato economico, spendendo poco e pensando anche a una fetta importante del proprio mercato estero. Il Liverpool diffonde il proprio brand in un Paese nel quale la Nike, prossimo sponsor tecnico dei Reds, è molto forte. Lo fa assicurandosi un calciatore già pronto, ma non ingombrante tanto da rompere gli equilibri di un meccanismo che funziona a meraviglia. Tutto questo spendendo otto milioni, che di questi tempi è una cifra irrilevante.
L’impressione è che l’acquisto di Minamino per il Liverpool sia stato un grande affare, e che questa squadra non smetta mai di trovare nuova linfa e nuove energie che tengano vivo il progetto di Klopp.
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