L’ultima giornata del girone d’andata di questa Serie A promette di essere la più interessante del campionato. Una serie di scontri diretti, a cominciare da Lazio-Napoli e Inter-Atalanta di oggi, aspettando Roma-Juventus di domani sera, sancirà alcuni verdetti al giro di boa, tra i quali il tanto bistrattato titolo di campione d’inverno (che intanto nel nuovo millennio ha significato vittoria finale per ben sedici volte su venti).
In attesa delle bellissime partite di questo weekend, abbiamo deciso di anticipare i tempi e stilare un 4-3-3 con gli undici giocatori che secondo noi si sono distinti meglio in queste prime diciotto partite di campionato; tra conferme e assolute sorprese, abbiamo scelto di rendere la formazione il più possibile eterogenea nella rappresentanza delle squadre.
Nonostante la mai smentita affidabilità di Szczesny e Handanovic, e le ottime prestazioni di Strakosha che hanno contribuito non poco all’exploit della Lazio, il portiere che ha fornito le migliori prestazioni nel girone d’andata è stato il granata. L’estremo difensore del Torino sembra migliorare sempre di più con il passare degli anni, lo confermano le prestazioni da fenomeno contro Parma (dove ha parato anche un rigore) e Juventus, oltre alla recentissima – pochi giorni fa – contro la Roma all’Olimpico, che gli è valsa la quarta imbattibilità stagionale.
Amrabat, Rrahmani, Kumbulla: sono tanti i calciatori semi-sconosciuti a inizio campionato che hanno sorpreso nell’ottimo Verona di Juric. Faraoni fra tutti era probabilmente quello più noto al grande pubblico, giocando 14 partite e segnando una rete a inizio dello scorso decennio con la maglia dell’Inter. Poi il Watford (in Championship) e un sali e scendi tra Serie A e B con le maglie di Udinese, Crotone, Novara, Perugia. Lo scorso inverno si trasferisce nella città scaligera con la quale ottiene la promozione. Quest’anno già 2 gol e 3 assist in 17 presenze per il terzino destro.
La scorsa stagione con Spalletti non aveva reso come ci si aspettava dopo il suo arrivo dalla Lazio nel 2018, ma con il ritorno alla difesa a tre l’olandese è riuscito a conquistare definitivamente tutto l’ambiente nerazzurro, e nel girone d’andata è stato il miglior difensore dell’Inter, con Skriniar che ha avuto qualche sbavatura di troppo e Godin che sembra aver perso il posto in favore di Bastoni. All’attivo ha anche una rete nella trasferta a Torino, mentre nell’ultima gara fuori casa una prestazione sontuosa contro il Napoli. De Vrij in questi mesi è diventato il pilastro della difesa di Antonio Conte.
Forse eccessivamente sottovalutato il suo arrivo a Roma a fine estate, per un difensore che negli ultimi sette anni è andato solamente una volta sotto le trenta presenze stagionali con la maglia del Manchester United e che conta 31 partite con la maglia della nazionale dei Tre Leoni. Dopo aver saltato le prime partite, l’esordio peggiore possibile: umiliato all’Olimpico da Zapata, Gomez e compagni. L’inglese dopo poche partite però si solleva e prende le redini della difesa di Fonseca, con prestazioni eccellenti e anche due gol contro Udinese e Brescia.
Durissima la scelta tra il motorino bergamasco e Theo Hernandez del Milan: entrambi non ideali in fase difensiva quanto devastanti in quella offensiva, ai punti vince il tedesco che ha realizzato più gol (cinque contro quattro), più assist (tre, nessuno per il milanista) ed è stato molto più corretto (una sola ammonizione contro le cinque dello spagnolo). Già messosi in mostra la scorsa stagione ma senza mai essere davvero il titolare sulla fascia sinistra, quest’anno Gosens si inserisce nella lunga lista di esterni esplosi sotto la guida del Gasp, forse il più talentuoso tra i suoi predecessori.
Spoiler: il bosniaco è l’unico giocatore juventino che abbiamo scelto di inserire. Una fase difensiva non ancora sistemata, mentre le prestazioni di Ronaldo, Dybala e Higuain – pur a tratti scintillanti – non sono mai state continue lungo tutto il girone d’andata. L’unico ad aver retto le fondamenta della squadra di Sarri lungo tutto il (mezzo) cammino del campionato è stato Miralem Pjanic, a cui infatti il tecnico toscano ha rinunciato solo una volta per squalifica e una per infortunio. Autentico exploit tra la quinta e l’ottava giornata: tre gol a Brescia, Spal e Bologna e un assist contro l’Inter che sono valsi almeno 5/6 punti in classifica alla Juventus.
L’unica nota positiva della stagione della Fiorentina insieme alle prime partite di Ribery, il centrocampista pugliese non ha ceduto il passo nemmeno durante la crisi di risultati che è costata il posto a Montella, e dopo aver preso il posto a sorpresa alla prima giornata contro il Napoli non lo ha più lasciato a suon di grandi giocate a centrocampo. Preferito a Sensi e Pellegrini avendo disputato molte più partite di quest’ultimi, proprio con l’interista e il romanista potrebbe contendersi un pass per Euro 2020 tra le fila azzurre. Molto dipenderà dalla riconferma nel girone di ritorno sotto la guida di Iachini.
Arretrato di qualche metro rispetto alle prime stagioni biancocelesti, lo spagnolo è il miglior assistman del campionato con l’incredibile score di 11 assist, conditi anche da 3 marcature. Difficile immaginare la Lazio così in alto senza l’apporto di Luis Alberto, forse ancora più importante negli schemi di Simone Inzaghi del bomber Immobile, con il quale ha un feeling speciale (otto dei suoi assist sono stati convertiti in reti dall’attaccante di Torre Annunziata).
Seppur il Professore non sia ancora diventato costante lungo tutta la stagione (anche un’espulsione che ha contribuito alla sconfitta casalinga contro il Cagliari) come vorremmo, lo sloveno continua a far ammattire i difensori della Serie A con il suo mancino; nelle giornate ispirate, come le ultime gare contro Milan e Parma, difficile trovare qualcuno che possa fermarlo. Già nove gol realizzati, tra i quali tre doppiette, di cui due proprio nelle ultime due partite.
Si esauriscono le parole per descrivere l’attaccante della Lazio, che nella rincorsa alla Scarpa d’oro sta tenendo il passo addirittura di Lewandowski, anch’egli probabilmente nella sua stagione più fenomenale. Una maturità e una forma che speriamo l’attaccante napoletano possa conservare anche per gli europei di quest’estate, in una nazionale in cui non è mai riuscito a incidere seriamente. Nel frattempo solo numeri: 17 presenze, 19 reti, 5 assist e anche un rigore sbagliato nella vittoria contro la Juventus.
Lo svedese in prestito al Parma è probabilmente la sorpresa più fulgida e cristallina di questa prima metà di campionato; molti addetti ai lavori conoscevano del talento del centrocampista offensivo/ala esploso nel settore giovanile dell’Atalanta, ma pochi si aspettavano un tale impatto da rookie in Serie A. Quattro reti e sette assist per il neo-acquisto della Juventus, che compirà 20 anni il prossimo 25 aprile.
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