Che la Polonia abbia una scuola di portieri di buon livello è innegabile: senza voler andare troppo indietro nel tempo basti pensare a Jerzy Dudek, campione d’Europa con il Liverpool nel 2005 o Adam Matysek, la cui ascesa fu fermata solo da un infortunio nel 2001 mentre difendeva i pali del Bayer Leverkusen (allora tra i migliori club tedeschi).
Arrivando ai giorni nostri è impossibile non citare Artur Boruc, che a quarant’anni continua a giocare nel Bournemouth e che annovera oltre 450 presenze tra Polonia, Scozia, Italia (due stagioni da titolare alla Fiorentina) e Inghilterra, o Łukasz Fabiański, trentaquattrenne portiere del West Ham e nel giro della Nazionale polacca.
Parlando di Nazionale la mente va subito all’attuale numero uno, Wojciech Szczęsny, titolare nella Juventus, ma non solo. Suo vice in biancorosso è, attualmente, Łukasz Skorupski, classe 1991 che difende la porta del Bologna.
Sempre in Serie A, nella Fiorentina, gioca Bartłomiej Dragowski, che chiude il terzetto di estremi difensori polacchi titolari tra le venti squadre del nostro Campionato. Proprio il numero sessantanove viola si sta confermando come un prospetto di assoluto livello nel suo ruolo, dopo la seconda metà della scorsa stagione in cui aveva mostrato tutte le sue potenzialità sfruttando al massimo il periodo di prestito all’Empoli.
Figlio d’arte
Il padre Dariusz ha giocato come centrocampista nello Jagiellonia, club che milita nell’Ekstraklasa (la massima divisione del campionato di calcio polacco). Dopo le giovanili e l’esordio (a soli sedici anni) con la squadra in cui aveva visto giocare anche il padre, Dragowski è stato acquistato dalla Fiorentina nel 2016 per circa due milioni di euro. In seguito a due stagioni e mezzo in cui ha collezionato solo nove presenze (tra Campionato e Coppa Italia) il giocatore si trasferisce in prestito all’Empoli per giocare con maggiore continuità.
L’exploit ad Empoli e il ritorno alla Fiorentina
Sul finire della sessione di mercato invernale del 2019, Fiorentina ed Empoli si accordano per uno scambio di prestiti dei due portieri Dragowski e Terracciano.
Grazie a questa mossa il portiere polacco riuscirà a trovare ben quattordici presenze da titolare (su diciotto disponibili) e soprattutto a dimostrare il buon livello e il suo essere pronto per una maglia da titolare in viola.
Pur non riuscendo a evitare agli azzurri la retrocessione in Serie B, Dragowski si è reso infatti protagonista di una serie di prestazioni importanti, con ventiquattro reti subite e tre clean sheet. Nella sfida in trasferta del 15 aprile contro l’Atalanta, in lotta per garantirsi un posto in Champions League, ha stabilito un record ancora imbattuto. Per lui diciassette parate nell’arco dei novanta minuti secondo le statistiche OPTA: nessun portiere aveva fatto un numero maggiore di parate in una gara da quando esiste questa misurazione statistica. Statistica impressionante, ma non casuale: a maggio contro la “sua” Fiorentina gli interventi chiave erano stati dieci e all’ultima di Campionato contro l’Inter ben dodici. Proprio questa continuità mostrata nel mese conclusivo del Campionato gli era valsa la vittoria come Calciatore del mese AIC.
Con la cessione di Alban Lafont al Nantes, complici i sei mesi ad alto livello a Empoli, Dragowski si è guadagnato i galloni da titolare con la maglia viola.
In questa stagione il numero sessantanove viola sta ripagando la fiducia datagli dalla Fiorentina. Per lui finora ventiquattro presenze in Campionato (non ha saltato nemmeno un minuto) con trentasei reti subite e ben sei clean sheet. Durante l’ultima partita, vinta dalla Fiorentina 5-1 sul campo della Sampdoria, solo un gol allo scadere di Gabbiadini gli ha tolto il settimo dopo un’ottima prestazione condita (ancora una volta) da interventi importanti.
Portiere moderno, estroso e autorevole: tra le caratteristiche spicca la sua propensione a giocare lontano dei pali e a “muoversi” in anticipo cercando di intuire le intenzioni dell’attaccante avversario. I numeri impressionanti sono figli (anche) di questa propensione al rischio, che a volte può essere causa di sviste importanti. Basta pensare al gol subito contro il Bologna il 6 gennaio. Orsolini calcia da posizione defilata, cercando il tiro sul primo palo anziché il cross in mezzo e trova la rete, complice un Dragowski che appare in ritardo e impreparato all’eventualità del tiro in porta. Gol beffardo che arriva in pieno recupero a un minuto dal triplice fischio e toglie alla Fiorentina i tre punti.
Portiere del futuro?
Sicuramente la Fiorentina la scorsa estate ha puntato forte su Dragowski: ha preferito cedere al Nantes in prestito biennale con diritto di riscatto il ventenne Lafont, che non si era dimostrato certamente impeccabile, e ha tenuto il ventunenne polacco. A quest’ultimo è stato anche rinnovato il contratto, precedentemente in scadenza nel 2021, con un prolungamento fino a giugno 2023. Sembra proprio che Dragowski possa essere l’estremo difensore viola del prossimo futuro e, visti i numeri e i margini di miglioramento, sembra una scelta certamente azzeccata. Già nella scorsa estate, però, non sono mancate le richieste di informazione sul giocatore, che ha più di un estimatore in giro per l’Europa. Se le prestazioni continueranno a essere ad alti livelli difficilmente la Fiorentina rifiuterà offerte importanti.
E in nazionale? I paragoni con Szczęsny non mancano, ma Dragowski non si monta la testa: «Lui è più forte, non sono ancora al suo livello». Sicuramente più di un pensiero verso la Nazionale polacca il portiere viola inizia a farlo, sopratutto in ottica futura, conscio che, comunque, la concorrenza è alta.
In patria, infatti, è molto quotato Kamil Gabrara, estroso portiere classe 1999 di proprietà del Liverpool dal 2016. Nonostante le zero presenze con i Reds (ha fatto le trafile delle giovanili prima di essere mandato in prestito), Gabrara ha tolto al portiere viola il posto da titolare nell’Under 21 biancorossa. Dragowski parrebbe non aver gradito, tanto da rifiutare la convocazione come secondo all’Europeo di categoria giocato lo scorso anno, anche se la versione ufficiale parla di infortunio che ha impedito al giocatore di rispondere positivamente alla convocazione. Insomma, per il dopo Szczęsny la Polonia sembra avere degli ottimi pretendenti. Basterà calmare gli animi.
Fonte statistiche: transfermarkt.it