A causa dell’emergenza legata al coronavirus, la UEFA ha deciso di far slittare gli europei di calcio previsti per quest’estate al 2021, per permettere alle federazioni di terminare campionati nazionali e coppe europee prima dell’inizio della nuova stagione.
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Dovremo, dunque, aspettare ancora un anno per assistere al primo Campionato di calcio europeo itinerante. La formula prevede, infatti, partite in diversi Stati (e diversi stadi). Euro 2020 (il nome della competizione resterà lo stesso) partirà l’11 giugno 2021, mentre la finale è prevista l’11 luglio.
In questo periodo povero di calcio, e più in generale di sport, vogliamo ripercorrere le ultime cinque finali europee di calcio, andando a scovare il gol decisivo in ognuna di esse. Gli azzurri sono protagonisti in ben due occasioni e, come i più appassionati ricorderanno, in entrambi i casi senza fortuna.
Euro 2000, prima edizione del nuovo millennio, si gioca in Belgio e Paesi Bassi. Alla finale del 2 luglio arrivano Italia e Francia. Gli azzurri hanno grande entusiasmo dopo una semifinale vinta ai rigori contro i padroni di casa dell’Olanda grazie a un Francesco Toldo sugli scudi. I blues non partono certamente sfavoriti, dopo aver liquidato con un doppio 2-1 rispettivamente nei quarti la Spagna e in semifinale il Portogallo. A questo punto vorremmo tanto poter indicare come rete decisiva quella di Marco Delvecchio: al minuto 55 Pessotto crossa dalla destra e l’attaccante giallorosso insacca da pochi metri il suo primo gol in Nazionale.
È a una manciata di secondi dalla fine della partita che arriva il gol decisivo: Sylvain Wiltord controlla di petto in area di rigore portandosi avanti il pallone e tirando di sinistro a incrociare. La palla passa prima sotto le gambe di Nesta e poi sotto le mani di Toldo, che non riesce a deviarla. 1 a 1 al minuto 93.
Gli azzurri sono tramortiti dal gol a un passo dalla vittoria e dopo una rete segnata a un nulla dalla fine la beffa è dietro l’angolo. Sul finire del primo tempo supplementare, infatti, Trezeguet segnerà il golden gol che regalerà il trofeo ai transalpini.
Dopo la finale thriller di Euro 2000, quattro anni dopo, nell’edizione dei Campionati di Calcio del 2004 giocata in Portogallo assistiamo a un’intera competizione a tratti incredibile. L’Italia è fuori già ai gironi a causa del (presunto) biscotto tra Svezia e Danimarca; fuori ai gironi, in maniera altrettanto clamorosa la Germania. In finale arrivano i padroni di casa del Portogallo e la Grecia dopo aver eliminato man mano le altre big rimaste.
In un remake della gara inaugurale terminata 1-2 per gli ellenici (Portogallo e Grecia erano state inserite nello stesso girone), il 4 luglio va in scena la finalissima. Figo, Rui Costa e un giovane Cristiano Ronaldo affrontano la Cenerentola della competizione da favoriti, potendo contare anche sul fattore casa. A quattro anni di distanza il fattore caos, però, interviene puntualmente. Il gol decisivo è l’unico segnato, ma il peso specifico è immenso: corner battuto da Salinas dalla destra, difesa lusitana non propriamente reattiva con il portiere Ricardo che tenta un’uscita tardiva e la punta Angelos Charisteas (già mattatore in semifinale contro i campioni uscenti della Francia) insacca di testa.
Dopo la rete tra imprecisione e interventi del portiere greco Nikopolidis, il Portogallo non riesce a strappare l’agognato pari. La Grecia è Campione d’Europa per la prima (e finora unica) volta.
Ultima finale di un Europeo di calcio nella decade ’00. Euro 2008 è organizzata unitamente da Austria e Svizzera. La finale del 29 giugno, giocata a Vienna, vede lo scontro tra Germania e Spagna. I tedeschi superano il girone da secondi, dopo la sconfitta con la Croazia e superano quarti di finale e semifinale con un doppio 3-2 ai danni di Portogallo e Turchia (alla sua prima semifinale). Gli iberici, dopo aver dominato il girone e superato l’Italia ai quarti solo ai rigori, liquidano in semifinale la Russia.
La finalissima vede nuovamente due compagini affermate e con giocatori di assoluto di livello: gli spagnoli visto il gioco espresso (a esclusione della gara con gli azzurri) sembrano favoriti e l’ultimo match lo conferma. Il gol decisivo, anche qui l’unico segnato, arriva al minuto 33 del primo tempo, ed è un gran gol. Un miracolo dell’estremo difensore tedesco Lehmann e un palo colpito di testa da Fernando Torres sono il preludio alla segnatura, proprio del Niño Torres. Sul filtrante di Xavi, l’attaccante è abile ad aggirare Philip Lahm in velocità e a beffare il portiere avversario in uscita con un colpo sotto.
Polonia e Ucraina organizzano Euro 2012, l’ultima edizione con sole sedici partecipanti. Da quella successiva, infatti, diventeranno ventiquattro. Nella finale di Kiev del 1 luglio si affrontano la Spagna, già vincitrice dell’Europeo del 2008 e del Mondiale precedente, e l’Italia, che viene dal disastroso mondiale del 2010 in Sudafrica. La partita è un déjà vu della partita giocata nei gironi e terminata sul punteggio di 1-1, ma l’epilogo sarà ben diverso.
Finale totalmente dominata dagli spagnoli con un 4-0 finale perentorio, che entra nel libro dei record come risultato con il maggior scarto di sempre in una finale della competizione. Il gol decisivo scelto è quello del 2-0. Dopo il vantaggio di David Silva al minuto 14, sul finire del primo tempo Jordi Alba distrugge i sogni di pareggio azzurri. Tra i due gol, gli azzurri avevano avuto il pallino del gioco senza creare, però, delle occasioni da rete limpide. Jordi Alba, ben imbeccato da Xavi, si inserisce tra Barzagli e Bonucci e insacca un incolpevole Buffon.
Nella ripresa l’Italia non incide e raramente si rende pericolosa sotto porta. Dal sessantesimo minuto, inoltre, è costretta a giocare in dieci per l’infortunio di Thiago Motta avvenuto a cambi appena terminati. Gli acuti finali di Torres e Mata serviranno solo a rendere il risultato più rotondo.
Dopo l’incredibile epilogo del 2004, la finale si riconferma amara per i padroni di casa. Nella partita conclusiva di Euro 2016 del 10 luglio giocata a Saint-Denis, infatti, la Francia esce sconfitta per mano del Portogallo beffato dodici anni prima proprio nell’Europeo casalingo. La Francia arriva in finale dopo un cammino netto, culminato nella semifinale vinta per 2-0 contro la Germania. Il Portogallo, terzo nel proprio girone, invece, si salva dall’eliminazione grazie alla nuova formula. Con ventiquattro squadre si qualificano le prime due di ogni girone più le quattro migliori terze.
Il gol decisivo, l’unico della sfida, arriva a inizio del secondo tempo supplementare. Éder, attaccante classe ’87 ora in forza alla Lokomotiv Mosca, si inventa la rete della vita al 109′: tiro di destro da fuori dopo aver resistito di forza al pressing dei difensori avversari e Lloris è battuto. Unico dei suoi gol europei, che si rivela fondamentale e, almeno fino al prossimo anno, anche l’ultimo gol decisivo in una finale di un campionato europeo di calcio.
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