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Sport

Il Newcastle è vicino all’acquisto da parte di una cordata araba

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Arnaldo Figoni

Il Newcastle United sarebbe vicinissimo a un epocale cambio di proprietà. È una notizia che sta facendo il giro del mondo e che porterebbe i Magpies a ricoprire un ruolo decisivo nella prossima sessione di calciomercato estivo. La squadra attualmente posseduta da Mike Ashley, businessman inglese e proprietario del brand Sports Direct, dopo numerose critiche ricevute dai tifosi per il suo operato durante la presidenza, avrebbe intavolato una trattativa di cessione della proprietà del club. Un accordo, peraltro, molto vicino che potrebbe essere chiuso entro la fine del mese per quella che potrebbe, a tutti gli effetti, diventare la prossima “regina” calcistica d’Inghilterra. Il Newcastle United, infatti, è vicinissimo a essere venduto al Public Investment Fund o semplicemente PIF, fondo controllato dal governo del Regno d’Arabia Saudita. Si parla di una cifra vicina ai 300 milioni di sterline, che porterebbe il PIF saudita a ottenere circa l’80% delle quote del club, mentre il restante 20% verrebbe diviso equamente tra una cordata inglese. Quella che sembra essere a tutti gli effetti la nuova proprietà araba dei Magpies, arriverebbe a competere economicamente con le grandi società del calcio europeo come il PSG controllato dal qatariota Nasser Al-Khelaifi e del Manchester City di proprietà della famiglia reale degli Emirati Arabi Uniti degli Al-Thani.

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Il Newcastle come oggetto di sportswashing

La dinamica che porterebbe la famiglia reale saudita a capo del Newcastle United è simile a quella che portò le sia gli Al-Thani che gli Al-Khelaifi a prendere il controllo delle rispettive società. Tutto parte da un fondo investimenti, come il Qatar Investment Authority nel caso del Paris Saint-Germain, e come il Abu Dhabi United Group per quello che riguarda il Manchester City. Questi società di investimento sono entrambe sotto il controllo del governo delle famiglie reali dei rispettivi paesi. La trattativa che riguarda il Newcastle ha questa dinamica in comune rispetto alle acquisizioni passate di PSG e Manchester City, però quello che potrebbe essere il passaggio di proprietà dalla cordata inglese capeggiata da Mike Ashley a quello che è il Public Investment Fund saudita, è un discorso più ampio legato al programma Vision 2030. Il regno dell’Arabia Saudita, dal 2016 ha approvato un piano di sviluppo socio-economico che punta a rilanciare l’immagine della nazione, con organizzazione di eventi sportivi e non, oltre alla creazione di grandi opere pubbliche, tutto entro il 2030. Se la creazione di parchi e stabilimenti riguarda più il lungo termine, a breve termine ci sono state diverse attrazioni che hanno reso l’Arabia Saudita centro di molti eventi. Tra queste la Supercoppa Italiana del 2018, ma anche il pay-per-view targato WWE Crown Jewel, oltre all’ultima edizione della Dakar che si è corsa proprio nella penisola araba. Oggi come allora, l’organizzazione di questi eventi ha suscitato polemiche su argomenti molto delicati. Si parla principalmente di violazioni dei diritti umani, e il tutto viene amplificato dalla questione dell’omicidio Jamal Khashoggi. Alla luce di tutto ciò, gli eventi e le grandi opere promosse dal regno dell’Arabia Saudita, più il probabile acquisto del Newcastle United da parte del fondo reale, suona parecchio come sportswashing. Ovvero, un voler distogliere l’attenzione da argomenti delicati come i diritti umani o l’omicidio Khashoggi, tramite l’organizzazione di eventi culturali e sportivi.

Leggi anche: Caso Khashoggi, il finto riformismo dell’Arabia Saudita.

Amnesty International e BeIN Sports contro la nuova proprietà araba

In aggiunta a tali accuse, la possibile acquisizione del Newcastle da parte del Public Investment Fund del regno d’Arabia Saudita potrebbe causare un ulteriore reazione da parte di Amnesty International e dal colosso televisivo BeIN Sports. Questa rete trasmette numerosi eventi sportivi tra cui la stessa Premier League, è una società qatariota controllata dagli Al-Thani, gli stessi che controllano il Paris Saint-Germain. La possibilità piuttosto concreta che il Newcastle diventi una società controllata dal regno d’Arabia Saudita, ha portato il network a sollevare numerose preoccupazioni su quello che potrebbe essere il ruolo della famiglia reale saudita in quello che sarebbe una squadra di Premier League inglese. Se a questo si aggiunge anche una situazione in cui il Qatar e l’Arabia Saudita vivono tuttora una crisi diplomatica, quello che potrebbe essere un argomento sportivo calcistico sfora inevitabilmente nella sfera della geopolitica. BeIN Sports, inoltre, accusa il governo dell’Arabia Saudita di sostenere la piattaforma beoutQ, canale televisivo che – secondo il broadcaster qatariota – ha trasmesso immagini di eventi sportivi cui i diritti appartenevano a BeIN Sports. L’accusa di Amnesty International invece è diretta nei confronti della Premier League: ovvero starebbe acconsentendo che un regime come quello saudita possa fregiarsi di partecipare a uno dei campionati più suggestivi e blasonati al mondo. A sua volta, utilizzando questo palcoscenico per distogliere le attenzioni da argomenti sensibili come le violazioni dei diritti umani: in altre parole, sportswashing.

Leggi anche: La crisi tra Arabia Saudita e Libano.

Sebbene le critiche siano aspre nei confronti di quella che è la possibile nuova proprietà del Newcastle, il governo d’oltremanica apparentemente non intralcerà l’acquisto dei Magpies da parte del Public Investment Fund arabo. Mancherebbe solo il benestare da parte della Football Association e della Premier League per garantire il buon esito della trattativa, la quale si chiuderebbe entro la fine del mese. Tornando sul campo, a livello sportivo il nuovo Newcastle sarebbe un progetto parecchio ambizioso. Una società nuova che promette grandi colpi: si parla difatti di possibili nuovi arrivi nel nordest dell’Inghilterra, sia per quanto riguarda la panchina che per quelli che sono i giocatori papabili a un futuro a Newcastle. Partendo dalla direzione tecnica, si parla insistentemente della possibilità che il prossimo allenatore dei Magpies possa essere uno tra Massimiliano Allegri e l’ex-Tottenham Mauricio Pochettino. Per quanto riguarda i calciatori invece spiccano i nomi di Edinson Cavani e Dries Mertens. Entrambi sono in scadenza di contratto e andrebbero via dalle rispettive società a parametro zero: sarebbero effettivamente due obiettivi concreti da parte del prossimo Newcastle. Tutto ciò per tornare a sognare quel titolo di Premier League che spesso è sfumato durante gli anni della grande squadra che vantava Alan Shearer, autentica istituzione per i tifosi Magpies. Nonostante la situazione Newcastle sia molto più intricata rispetto a un normale passaggio di proprietà, tutto ciò non ha impedito ai tifosi di cominciare a sognare per quella che potrebbe seriamente diventare una nuova “grande” dell’Inghilterra del calcio.

Leggi anche: Supercoppa Italiana, il business è più importante dello sport?

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