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André Silva, ottima cessione o rimpianto Milan?

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Arnaldo Figoni

Sebbene la Bundesliga non sia più l’unico campionato europeo di spicco – non ce ne vogliano i bielorussi e gli ucraini – a essere giocato, la massima serie tedesca continua a far parlare di sé. Nell’ultima giornata è arrivato il verdetto che ha consacrato il Bayern campione di Germania per l’ottava volta consecutiva, ma soprattutto ha messo in luce André Silva sotto un punto di vista statistico a cui non siamo effettivamente abituati. Specie se associamo l’attaccante portoghese a quel giocatore che abbiamo visto nel Milan di Vincenzo Montella, che sembrava perlomeno esserne una brutta copia. Qualche settimana fa parlavamo di come Marcus Thuram fosse effettivamente uno degli attaccanti del momento. A dirla tutta, non è il solo. André Silva, vecchia conoscenza del calcio italiano, da quanto ha messo piede in Germania, sembra aver dato una vera e propria svolta alla sua carriera. Dalla fine del lockdown del calcio tedesco, André Silva ha trascinato il suo Eintracht Francoforte totalizzando sei reti nelle ultime sei presenze, una statistica sorprendente visto che il portoghese è dietro solamente a Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Questa statistica riguardante la punta dell’Eintracht, risulta ancora più sorprendente dato che porta André Silva è arrivato in Germania come un giocatore con il dovere di rilanciarsi, dopo due stagioni sotto tono. Una scommessa, quella dell’Eintracht che sembra effettivamente essere riuscita.

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André Silva all’Eintracht e Ante Rebić al Milan, chi ci guadagna di più?

Andando un po’ indietro nel tempo, André Silva arriva al Milan dal Porto per una cifra vicina ai quaranta milioni di euro, spesa piuttosto importante per una squadra che stava comunque rifondando. L’attaccante portoghese, stabilmente nel giro della nazionale lusitana, arriva in rossonero ma non sarà un’esperienza entusiasmante. L’andamento di André Silva al Milan è quantomeno altalenante, quasi a corrente alternata: in campionato segnerà appena due gol in venticinque presenze stagionali, mentre nell’Europa League – preliminari compresi – conclude la sua stagione continentale con ben otto gol in quattordici apparizioni. Dopo questa stagione molto sotto tono, la società cerca di piazzare André Silva girandolo in prestito al Siviglia, dove terrà più o meno gli stessi numeri della stagione milanista: in altre parole, non brillerà come ci si aspettava da lui qualche anno prima. Nonostante ciò è un giocatore importante all’interno della nazionale portoghese, sebbene nelle squadre di club stenti a decollare. A fine stagione – come ci si poteva aspettare, del resto – il Siviglia decide di non esercitare il riscatto del giocatore, e quindi André Silva torna al Milan. Giocherà anche una presenza a inizio campionato con i rossoneri, quando negli ultimi giorni di mercato si paventa la soluzione che ha poi effettivamente portato André Silva all’Eintracht Francoforte.

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Tornando in Italia, almeno con i ragionamenti, si può pensare a quello che potrebbe essere l’interesse del Milan in tutto ciò. Andrè Silva rientra in quella che è la maxi-operazione di calciomercato che ha portato Ante Rebić in rossonero, in cui c’è stato uno scambio di prestiti con obbligo di riscatto da parte delle due società per i rispettivi tesserati. Considerando entrambi i rendimenti, ci guadagnerebbero entrambe: il Milan riuscirebbe a piazzare un calciatore costato parecchio – visto l’andamento di prestazioni in rossonero – e sostituendolo con un altro giocatore che dopo un avvio di stagione difficile, ha trovato una certa continuità di risultati. Visto l’inizio della stagione di Rebić, c’erano non pochi dubbi sul reale valore del giocatore. Il croato difatti, non è stato utilizzato moltissimo nella prima parte del campionato, e si iniziavano a intravedere gli spettri di quel giocatore che è stato perfetto un sconosciuto nella Fiorentina di qualche anno fa, in altre parole, l’ennesima operazione di mercato sballata. André Silva, invece in Germania parte fortissimo, e inizia subito a trovare un certo feeling con il gol, che sembrava essersi perduto dopo due stagioni anonime tra Milano e Siviglia. Ad oggi, André Silva – tra campionato e coppe nazionali e continentali – ha totalizzato quindici gol in trentatré presenze, una media di circa un gol ogni due presenze, andamento ottenuto rivisto solamente durante la stagione 2016/17 quando segnò ventuno reti in quarantaquattro apparizioni con la maglia del Porto. Che André Silva possa essere effettivamente un rimpianto per il Milan? Stando ai dati, .

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È vero che l’attaccante portoghese sta segnando gol con una certa continuità, ma non è lecito pensare che in rossonero, specie la squadra di questa stagione, André Silva potesse essere il nuovo salvatore della patria. Tutt’altro. Non è certamente una notizia che il Milan sia partito male, tra l’incertezza generale di una società che paga la scelta di aver ingaggiato Marco Giampaolo, per poi ingaggiare Stefano Pioli, ma con un occhio già proiettato alla prossima stagione, in quel flirt continuo con Ralf Ragnick. Non è nemmeno così azzardato pensare che in una squadra in cui mancava una vera e propria idea di gioco, si potesse pensare che un giocatore così altalenante come André Silva potesse magicamente tornare a una media buona come quella vista con il Porto tre anni fa. Inoltre, con il passaggio del Milan da un 4-3-3 a un 4-4-2, Rebić ha trovato un ottimo rendimento nel girone di ritorno, segnando sei gol in sette partite giocate fino alla pausa forzata causa Covid-19.

Quindi, in questa operazione di mercato ci guadagnerebbero entrambi, in altre parole. Il Milan ha trovato in Rebić in una pedina importante, e l’Eintracht Francoforte l’ha trovata in André Silva. Basandosi unicamente sui dati, è lecito pensare che tanto del rendimento del portoghese sia dato dal contesto in cui si trova. L’Eintracht è fondamentalmente una squadra solida, che ha trovato un certo appeal a livello internazionale con la partecipazione alla scorsa Europa League, arrivando a un passo dalla finale di Baku. È vero che i tedeschi si sono privati di giocatori importanti come Luka Jović e lo stesso Ante Rebić, ma hanno comunque un’organizzazione di squadra ben definita. Sebbene possa sembrare lapalissiano, un contesto di squadra già affermato, può influire su quello che è il rendimento di un calciatore, specie se deve tentare di rilanciarsi come nel caso di André Silva. Un altro fattore a favore di questa affermazione è che l’Eintracht ha lo stesso allenatore in panchina dall’estate del 2018, rispetto a un Milan che di tecnici ne ha cambiati due in una stagione. Non è ancora dato sapere se André Silva segnerà ancora più gol di quanti ne abbia già realizzati, ma la sensazione è che l’Eintracht possa aver trovato un ottimo attaccante per la prossima stagione, e che il Milan possa rientrarci da un’operazione inizialmente mal riuscita.

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Arnaldo Figoni

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