Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo disinteresse da parte dei cittadini nei confronti della politica. Tale fenomeno, con tutta probabilità, è dato da un lato dalla mancanza di fiducia nelle istituzioni e, di converso, nel valore del proprio voto, dall’altro dal differente modo di far politica adottato dai principali partiti italiani. Basta infatti osservare i singoli social network, divenuti ormai il canale di comunicazione privilegiato dai vari partiti, delle figure di spicco nella politica per rendersene conto: la politica è ormai assimilabile alla fede calcistica. Ha infatti perso interesse il programma elettorale, reale baluardo delle diverse forze politiche, in favore del singolo candidato “tifato” a prescindere dal contenuto reale del programma. Tale discorso, dunque, ha senz’altro influito nella volontà di andare concretamente a votare per quella parte di popolazione interessata, prima di tutto, alla sostanza ed ai contenuti ma anche, a lungo andare, su chi si rende conto che il proprio beniamino di turno non può compiere tutti i miracoli promessi nel corso della campagna elettorale. Ciò detto, ancora una volta, si rende necessario un appello affinché ognuno di noi vada a votare esprimendo, così, le proprie preferenze. Votare, infatti, non solo è un diritto ma altresì un obbligo. I cittadini, parte della democrazia, sono chiamati ad esprimere le proprie preferenze in modo che, a livello pubblico, vi siano cariche in grado di realizzarle. Tali preferenze dovrebbero trovare riscontro nei singoli programmi politici. Infatti, al di là delle idee su ogni candidato o su quella che è la figura “storica del partito”, il programma elettorale è scritto chiaramente ed il singolo dovrebbe orientare le proprie preferenze solo in tal senso. Questo discorso trova perfetta espressione nelle elezioni nazionali ma vale, anche, per quelle che sono le elezioni regionali. In quest’ottica, infatti, se è pur vero che il programma elettorale di partito ricalca quello a livello nazionale, è altrettanto vero che gioca un ruolo importante anche la figura scelta che, spesso, non si appoggia nessun partito nazionale ma, anzi, corre con una lista autonoma. Diventa necessario, allora, conoscere i singoli candidati e le loro proposte prima votare auspicando che ciò si traduca in un voto meditato con il cervello e non, come spesso avviene, con la pancia.
Occorre precisare, poi, che le elezioni regionali si distinguono da quelle nazionali anche per le differenti leggi elettorali concorrenti che non sono comuni a tutte le regioni ma, al contrario, scelte in autonomia dalle stesse. Con la riforma costituzionale operata dalla Legge costituzionale n. 1 del 1999 per le Regioni a statuto ordinario e n. 2 del 2001 per le Regioni a statuto speciale, è stata devoluta alle singole Regioni competenza in materia legislativa elettorale degli organi regionali. I sistemi principalmente si dividono in candidature a turno unico, dove viene eletto il candidato che ottiene anche un solo voto in più dei suoi avversari e sistemi a ballottaggio dove, invece, viene svolta una seconda votazione tra due candidati laddove, nella prima fase, nessuno abbia raggiunto la maggioranza richiesta. Oltre a questa macro distinzione, le singole leggi elettorali prevedono alcune differenze per ciò che riguarda il così detto premio di maggioranza ovvero l’assegnazione di un determinato numero di seggi, oltre a quelli assegnati in maniera proporzionale ai voti percepiti, nel caso in cui il candidato vincente superi una determinata percentuale di voti. In realtà le prossime regionali avrebbero dovuto tenersi nella primavera di quest’anno ma, a causa dell’epidemia da coronavirus, sono state posticipate al 20 ed al 21 settembre 2020. Con maggior precisione, le votazioni si terranno nel giorno di domenica dalle ore 7:00 alle ore 23:00 ed il successivo lunedì dalle ore 7:00 alle ore 15:00. Le Regioni coinvolte sono in tutto 7 di cui 6 a statuto ordinario ossia Veneto, Marche, Puglia, Campania, Liguria e Toscana ed una a statuto speciale, la Val d’Aosta. La scheda prevede l’elenco dei nomi dei candidati alla presidenza con accanto i simboli delle liste candidate al Consiglio Regionale e, in questo caso è possibile esprimere fino a 2 preferenze ma, in questo caso, dovranno essere in favore di candidati di sesso diverso. Le norme sulla parità di genere non trovano applicazione nella Regione Puglia mentre il voto disgiunto, ossia esprimere una preferenza per una lista differente rispetto al candidato votato, non è possibile nelle Marche e in Val d’Aosta dove, per quest’ultima, non viene votato il Presidente.
Dato l’elevato numero di Regioni chiamate al voto e, come accennato, le differenze nel sistema elettorale di ciascuna di esse si rende necessario procedere in maniera schematica. NB: Alcuni candidati non hanno un vero e proprio programma cartaceo. Si invita, pertanto, alle loro pagine social per ascoltare i programmi caricati in formato video.
Sistema elettorale: Turno unico
Premio di maggioranza: 16 seggi con una percentuale fra il 34 ed il 37%, 17 tra il 37 ed il 40%, o 18 oltre
Candidati:
Francesco Acquaroli (il programma qui)
Sabrina Banzato (il programma qui)
Alessandra Contigiani (il programma qui)
Anna Rita Iannetti (il programma qui)
Roberto Mancini (il programma qui)
Maurizio Mangialardi (il programma qui)
Gian Mario Mercorelli (il programma qui)
Fabio Pasquinelli (il programma qui)
Sistema elettorale: Turno unico
Premio di maggioranza: 6 seggi assegnati al candidato se ha ottenuto meno di 11 seggi
Candidati:
Giovanni Toti (il programma qui)
Ferruccio Sansa (il programma qui)
Aristide Massardo (il programma qui)
Marika Cassimatis (il programma qui)
Riccardo Benetti (il programma qui)
Giacomo Chiappori (il programma qui)
Alice Salvatore(il programma qui)
Carlo Carpi
Gaetano Russo
Davide Visigalli (il programma qui)
Sistema elettorale: Turno unico
Premio di maggioranza: 30 seggi con una percentuale superiore al 40%
Candidati:
Luca Zaia (il programma qui)
Arturo Lorenzoni (il programma qui)
Daniela Sbrollini (il programma qui)
Enrico Cappelletti (il programma qui)
Paolo Girotto (il programma qui)
Paolo Benvegnù
Patrizia Bertelle (il programma qui)
Antonio Guadagnini (il programma qui)
Simonetta Rubinato (il programma qui)
Sistema elettorale: Turno unico
Premio di maggioranza: 27 seggi con una percentuale inferiore al 35%, 28 tra il 35 ed il 40%, o 29 oltre
Candidati:
Michele Emiliano (il programma qui)
Raffaele Fitto (il programma qui)
Ivan Scalfarotto (il programma qui)
Antonella Laricchia (il programma qui)
Pierfranco Bruni
Nicola Cesaria
Andrea d’Agosto (il programma qui)
Mario Conca (il programma qui)
Sistema elettorale: Elezione dei Consiglieri che, poi, eleggeranno il Presidente
Premio di maggioranza: 21 seggi con una percentuale superiore al 42%
Liste Candidate:
Vallée d’Aoste Unie
Vda Libra
Union Valdotaine
Lega Vallée Aoste
Progetto Civico Progressista
Centro destra Valle D’Aosta
Per l’Autonomia
Movimento 5 Stelle Valle d’Aosta
Valle d’Aosta Futura
Rinascimento Valle d’Aosta
Pays d’Aoste Souvrain
Alliance Valdotaine
Sistema elettorale: Turno unico
Premio di maggioranza: 30 seggi
Candidati:
Vincenzo De Luca (il programma qui)
Sergio Angrisano
Stefano Caldoro (il programma qui)
Valeria Ciarambino (il programma qui)
Giuseppe Cirillo
Luca Saltalamacchia
Giuliao Granato (il programma qui)
Sistema elettorale: Ballottaggio nel caso in cui nessun candidato raggiunga il 40% delle preferenze
Premio di maggioranza: 23 seggi con una percentuale fra il 40 ed il 45%, 24 oltre il 45%
Candidati:
Susanna Ceccardi (il programma qui)
Eugenio Giani (il programma qui)
Tiziana Vigni (il programma qui)
Marco Barzanti
Salvatore Catello
Tommaso Fattori (il programma qui)
Irene Galletti (il programma qui)
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