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Tech&Games

Crusader Kings III: bello ma non si applica

Published by
Alan Pasquali

Gli studenti prima di Crusader Kings III:
The Guild 3 – Crusader Kings – Vermintide 2 – Tomb Raider – Frostpunk – Ancestors Legacy – Kingdom Come: Deliverance – Monster Hunter: World – World of Warcraft: Battle for Azeroth – Pathfinder: Kingmaker – Darksiders 3 – For The King – Metro: Exodus – Warhammer 40,000: Inquisitor Martyr – My Time at Portia – Mutant Year Zero: Road to Heaven – The Council – Warhammer 40,000 Mechanicus – World of Warcraft: Classic – The Outer Worlds – Graveyard Keeper – Stoneshard – Yes, Your Grace – Mount & Blade II: Bannerlord – Pillars of Eternity II: Deadfire – KenshiEndless Space 2


Crusader Kings III ha finalmente effettuato la sua marcia trionfale. Lo troviamo infatti disponibile dal 1 settembre 2020, e il suo editore e sviluppatore, Paradox Interactive, sembra già essere particolarmente soddisfatto dei suoi risultati. Bisogna tuttavia sottolineare i presupposti che hanno sicuramente portato molti dei fan dei Grand Strategy a dubitare persino di uno dei titoli di punta dello studio svedese. Il primo riguarda lo stato, decisamente miserevole, delle ultime uscite Paradox al lancio. I titoli che hanno preceduto Crusader Kings III, Rome o Stellaris per esempio, il giorno di lancio erano riassumibili con una sola parola: disastro. Quale che fosse il punto di vista, meccaniche, presenza di bug, difficoltà di gioco, a entrambi i titoli sarebbero serviti un bel po’ di patch e DLC, nello stile di Paradox che tanto i giocatori adorano, per renderli dei videogiochi degni di questo nome. Sarebbe poi partito anche lo scandalo Glassdoor, ossia una lunga polemica sullo stato dell’azienda di per sé, la cui espansione improvvisa pare stesse avendo influenze molto negative sulla qualità dell’ambiente di lavoro. Parliamo di presupposti decisamente negativi poco prima del lancio di Crusader Kings III.

 

Crusader Kings III: il ritorno del re

A dispetto di tutto questo materiale, che avrebbe sicuramente messo in dubbio la posizione di Crusader Kings III persino agli occhi dei più appassionati, il titolo riserva un’infinita quantità di sorprese fin dai primi momenti. Come infatti già sappiamo, avendo trattato ben più di una volta titoli Paradox in questa rubrica, il momento più oscuro di questa tipologia di giochi è proprio quello iniziale. Ogni singolo titolo che ha preceduto Crusader Kings III ha una curva di apprendimento tanto ripida da diventare praticamente un gigantesco muro, capace di tenere lontano tutti se non i giocatori più accaniti. Buona parte della responsabilità va inoltre attribuita ai tutorial, che spesso mancano di informazioni anche basilari, risultando generalmente inadeguati e incompleti sotto ogni aspetto e punto di vista. In questa terribile ammucchiata di problemi si va inoltre a inserire un altro ulteriore ed ennesimo dettaglio negativo: l’ottimizzazione dei titoli Paradox è sempre stata particolarmente indietro rispetto ai suoi concorrenti. Ci ritroviamo infatti a giocare a videogiochi che vantano la possibilità di proseguire campagne articolate attraverso secoli di storia, ma che incominciano a non reggere dal punto di vista tecnico già dopo il primo centinaio di anni, persino su macchine decisamente più performanti del normale. Crusader Kings III fa però tesoro di tutte queste esperienze passate, e le riunisce in un’unica opera atta a portare questo titolo al passo coi tempi.

 

Partiamo infatti dalla copertina di ogni videogioco, ciò che ogni giocatore di Crusader Kings III, ma in generale di qualsiasi titolo, deve affrontare approcciandovisi per la prima volta: il tutorial. Quello di Crusader Kings III ci stupisce in maniera profonda poiché, oltre a introdurci a un’interfaccia molto più pulita e moderna, ci mette a disposizione uno strumento assolutamente impagabile all’interno di un videogioco che ci presenta così tanti concetti tutti diversi tra loro. Parliamo infatti della possibilità di consultare ogni singola parola chiave all’interno del gioco per scoprirne l’effettivo significato tramite piccole finestre informative, attivabili semplicemente passando il cursore sopra le parole sottolineate. Non si tratta della prima volta che vediamo questa tipologia di espediente, presente per esempio in Pillars of Eternity 2. Il tutorial stesso si svolgerà inoltre in una partita effettiva, che ci illustrerà mano a mano le basi per poi permetterci di giocare liberamente nella ridente Irlanda, fornendoci sparsi suggerimenti qua e là. Sarà poi come sempre la nostra esperienza a fare la differenza. Dal punto di vista dell’ottimizzazione ci troviamo inoltre di fronte a un netto miglioramento: Crusader Kings III sarà infatti molto più pesante sulla scheda video, grazie ad alcuni accorgimenti atti a migliorare l’esperienza di gioco in sé, come per esempio i modelli completamente renderizzati dei personaggi, ma riuscirà ad essere molto meno impegnativo per il resto del nostro computer, anche su partite decisamente più lunghe.

L’intera mappa di Crusader Kings III è stata rivisitata. Mancano molte delle modalità, come ad esempio quella dei vassalli diretti, che sono tuttavia integrate nella mappa politica standard.

Proprio sui personaggi si basano inoltre buona parte delle innovazioni di Crusader Kings III, titolo che si presenta da subito come un netto miglioramento rispetto al suo predecessore: non solo avremo a disposizione dei modelli renderizzati, che per quanto non siano i migliori disponibili possiedono comunque un loro certo charme, ma anche le interazioni tra i singoli personaggi saranno molto più chiare e molto più interessanti. Se infatti prima in Crusader Kings II già erano presenti delle personalità, consultabili solo tramite console, ora sarà possibile controllarle direttamente dalla pagina informativa. Questo passo avanti ci permetterà di stabilire come i nostri possibili vassalli e cortigiani si porranno nei nostri confronti, e di decidere in maniera sempre più attiva e precisa chi vorremmo avere in controllo dei territori sotto il nostro possesso e chi no. I miglioramenti non si limitano tuttavia ai personaggi controllati dalla IA, che saranno un pochino più coerenti con i propri tratti, ma si estendono anche al personaggio del giocatore. Uno dei più grossi problemi di Crusader Kings II è infatti la completa irrilevanza dei tratti del personaggio del giocatore all’infuori delle statistiche che ci forniscono. Crusader Kings III mette invece la parola fine a questa tendenza, aggiungendo una meccanica che ci costringe ad agire in maniera coerente con i tratti della figura storica che stiamo impersonando: quella dello stress. Ogni volta che si presenterà un dilemma, ovvero una decisione a scelta multipla, avremo scelte che rappresentano la naturale reazione del nostro personaggio e scelte che invece potranno essere forzate, accumulando stress.

 

Questa nuova aggiunta tuttavia non si ferma qui, e influenza in maniera profonda anche il resto delle nostre scelte in gioco: decidere di uccidere i nostri prigionieri senza motivo o incominciare complotti con un personaggio con il tratto “giusto” porterà molto rapidamente a un accumulo di stress, così come distribuire territori con un personaggio ambizioso e accentratore farà lo stesso. Questa scelta di forzare il giocatore a rispettare le caratteristiche del personaggio giocato è un’aggiunta molto rilevante, ed è sicuramente la scelta giusta per un titolo come Crusader Kings III, il cui focus principale è oramai quello di simulatore dinastico. Purtroppo, allo stato attuale, il sistema di per sé è realmente di semplice gestione: è davvero molto raro ritrovarsi ad avere personaggi influenzati eccessivamente dallo stress, ed esistono molteplici modi per abbassarlo. Spesso potrebbe però essere limitante per alcune scelte, anche se il fatto che non sia impedito completamente di andare fuori dal personaggio è ottimo, e il fatto che la punizione per chi lo fa non sia insormontabile è decisamente una posizione che non si può criticare. Si fa invece molto più facile la deviazione per la IA, poiché la gestione dello stress è decisamente meno triviale per quanto concerne i nostri cortigiani e vassalli preferiti, che avranno di sovente decine e decine di eventi atti solo a renderli più caratteristici e interessanti agli occhi del giocatore. Un passo avanti molto sostanziale e importante rispetto alle decine di facce anonime che li caratterizzavano in Crusader Kings II.

L’interfaccia e le meccaniche degli intrighi sono state completamente rivisitate. Ora sono previste due diverse tipologie, intrighi offensivi e personali, oltre alla possibilità di scoprire segreti con cui ricattare gli altri personaggi. Si può persino fare per denaro.

I personaggi saranno anche importantissimi in un altro aspetto di Crusader Kings III che è stato completamente rivisto: il combattimento. Avremo infatti a disposizione, oltre alle nostre truppe specializzate e alle povere leve feudali, dei cavalieri. Questi uomini non saranno altro che i nostri cortigiani e vassalli più prodi e abili al combattimento, che rappresenteranno un modificatore assolutamente essenziale all’interno di ogni nostro combattimento. Soffermiamoci invece sulla differenza che riguarda i nostri due diversi tipi di soldati: avremo a disposizione due diverse tipologie, i men-at-arms, ovvero le truppe specializzate di cui potremo scegliere la tipologia, con un classico sistema sasso carta forbice ampliato su più di tre unità, e le levies. Uno dei principali problemi di Crusader Kings II che non è stato trasportato su Crusader Kings III era infatti la gestione dei propri soldati. Spesso i combattimenti erano soggetti a modificatori dettati dalle composizioni dei fianchi di combattimento, a cui venivano applicate variabili quasi mistiche. Il giocatore poteva spesso controllare molte di queste variabili, ma la più frustrante era decisamente quella delle leve dei propri possedimenti. Aumentare il numero di truppe disponibili poteva infatti spesso voler dire inquinare il proprio esercito con tipologie di truppe meno performanti, che avrebbero portato i vari fianchi a utilizzare strategie meno consone e meno funzionali. Crusader Kings III elimina completamente questo problema, permettendo al giocatore di scegliere autonomamente la tipologia di men-at-arms, e trasformando tutto il resto delle truppe in semplici levies, ovvero la classica carne da macello di poco valore.

Da una parte questa semplificazione può apparire una scelta decisamente piatta, messa però a confronto con la possibilità di scegliere il proprio tipo di unità specializzata e con la possibilità di scegliere ulteriormente tramite i bonus degli edifici quale unità privilegiare ci troviamo di fronte a un netto miglioramento. Al momento Crusader Kings III sembrerebbe solo avere lati positivi, possiamo realmente dire qualcosa di negativo? Sì, persino troppo. Per quanto siano stati fatti passi da gigante su quasi ogni aspetto dell’interfaccia, spesso ci saranno comunque diverse parti che saranno oscure e non ben spiegate, soprattutto se parliamo del punto di vista delle meccaniche dinastiche, uno delle nuove aggiunte di Crusader Kings III. Anche della nuovissima IA abbiamo molto da dire poiché, per quanto nettamente migliorata e capace di fare scelte tattiche e strategiche di assoluto pregio, come ritirarsi in regioni con buoni modificatori difensivi per attirarci il giocatore, risulta essere in questo fin troppo efficiente, fuggendo a volte in maniera insensata sfruttando le nuove meccaniche di imbarco, che non richiedono più navi ma solo un costo in oro pagato al momento del movimento. Della IA bisogna inoltre sottolineare l’aggressività spesso ai limiti, con fazioni che dalla Svezia si ritrovano a conquistare una singola contea nei Balcani solamente perché il suo possessore era più debole di loro. Tutti problemi evitabili con strategie molto limite che gli sviluppatori di Crusader Kings III devono ancora opportunamente limare.

Cosa sarebbe un simulatore dinastico medioevale senza la giusta dose di intrighi, tradimenti, lussuria e figli nati al di fuori del matrimonio? Crusader Kings III va ben oltre ciò che dovrebbe essere il minimo, inserendo al suo interno persino la nudità non censurata, sbloccabile con alcune politiche o scelte dei personaggi.

Ancora una volta sulla breccia

L’incedere di Crusader Kings III è quindi indice del tempo che passa, e ci costringe a dare l’addio a Crusader Kings II, grazie a tutti i suoi miglioramenti. Purtroppo però Crusader Kings III è ancora lontano dall’essere un titolo perfetto in ogni suo punto. Ha tuttavia tutte le carte in regola per riportare Crusader Kings ad essere uno delle serie di punta di Paradox, soppiantando l’ormai incontrastato Europa Universalis IV. Bisogna tuttavia sottolineare che dato il prezzo di lancio di questo titolo, e della già confermata possibilità che il tutto torni a ridursi a una crescita infinita di DLC nel perfetto stile Paradox, molti dei miglioramenti ottenuti, per quanto inaspettati, avrebbero dovuto rappresentare il minimo. Crusader Kings III è infatti un videogioco davvero strano da questo punto di vista: il suo predecessore rappresentava infatti uno standard così basso nei punti migliorati dal titolo successivo da rendere complicato poter fare di peggio. Allo stesso tempo però l’aggiunta e modifica di sistemi al passo coi tempi all’interno di queste aree rappresentava essenzialmente l’unico reale difetto presentato dalla serie, rendendo quindi il processo di raffinazione limitato ai semplici problemi minori. Crusader Kings III è un titolo che si applica molto nel portare finalmente alla modernità un titolo adorato dai fan del Grand Strategy e della simulazione dinastica medioevale, ci auguriamo assolutamente che non possa fare altro che migliorare il suo già ottimo standard.

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