Enrico Casartelli, al suo sesto romanzo, affronta un tema molto delicato e attuale del quale continuiamo a sentire parlare: il cyberbullismo.
Protagonista del romanzo è Marco, un giovane youtuber di ventitré anni che, a dispetto della sua giovane età, ha già raggiunto un notevole successo e un elevato numero di follower. Marco, infatti, si occupa di videogiochi e pubblica quotidianamente video online in cui svela ai suoi fan i trucchi per superare i livelli più difficili. Otre a essere un gamer di talento ha anche delle grandi doti comunicative che gli consentono di conquistare con entusiasmo il suo giovane pubblico. Per questo motivo viene notato da un’azienda danese e si trasferisce ad Aarhus, principale porto del Paese.
Tutto sembra andare per il meglio, sebbene Marco percepisca con fastidio alcune caratteristiche della vita da celebrità, quando purtroppo un piccolo evento dall’enorme peso sconvolge la sua vita. Il ragazzo è vittima di un hacker che inserisce delle immagini pedopornografiche all’interno del suo ultimo video pubblicato su YouTube. Nonostante la sua totale estraneità ai fatti, supportata dalla puntuale dichiarazione rilasciata dalla polizia danese, il giovane viene travolto da una gogna virtuale in cui hater furiosi si scagliano senza remore contro di lui.
L’infelice episodio di cui è vittima il protagonista pone le basi per una più ampia riflessione sulla potenza del web che, con la stessa velocità, innalza e affonda chi lo utilizza. Marco è un personaggio molto realistico, oltre che per la particolareggiata descrizione con cui lo delinea l’autore, molto attento a restituirne la delicata interiorità, anche per via della sua occupazione.
I gamer, youtuber specializzati nel settore dei videogiochi, sono sempre più in ascesa anche in Italia, e ormai da tempo in auge in America e Nord Europa. Dietro ai loro brevi e accattivanti video, come ci tiene a sottolineare anche Casartelli, si nasconde molto allenamento e un grande lavoro anche di regia e montaggio. Non accorgersi della loro importanza su social di condivisione di contenuti come YouTube e non riconoscere nel loro impegno una vera e propria professione indica inesorabilmente non riuscire a stare al passo con i tempi. Come confessa l’autore in un’intervista, per la creazione del personaggio si è ispirato a PewDiePie, uno youtuber svedese il cui canale è il secondo con più iscritti al mondo, definito nel 2016 dal settimanale Time una delle cento persone più influenti al mondo.
Il cyberbullismo che devasta per sempre la vita dello youtuber, e di tante persone nella vita reale, è una forma di adattamento del bullismo ai nuovi strumenti della società. Internet è però un’arma molto più perniciosa per via dei suoi confini difficilmente tracciabili e ciò consente effetti pericolosamente amplificati a chi se ne vuole servire con scopi rovinosi.
Il web inoltre, e ancor più i social, consentono a ognuno di noi la creazione di un’altra identità. In tanti dedicano molte energie nella realizzazione di un corrispettivo virtuale dal quale rimandare a un’immagine esaltata di se stessi o dalla quale dar sfogo a sentimenti di invidia e vendetta protetti dall’anonimato. Sono proprio questi sentimenti, sostenuti dalla possibilità di una nuova e difficilmente rintracciabile armatura virtuale, a fare da fucina a violenti attacchi contro vittime inermi che hanno pochissime possibilità di difendersi e salvarsi da un esercito virtuale pronto a dargli contro.
Secondo i dati Istat diffusi nel dicembre del 2015, più del 50% degli intervistati tra gli undici e i diciassette anni riferisce di essere rimasto vittima di qualche episodio offensivo o violento. Di questi, Il cyberbullismo ha colpito il 22,2% di tutte le vittime di bullismo. Ma il fenomeno non risparmia neanche il mondo degli adulti, anzi è in forte crescita come testimoniano le frequenti tragedie a seguito di episodi di revenge porn. Su un campione di 1.600 donne, ben il 23% dichiara di essere stata vittima di vendetta porno (fonte Cyber Civil Rights Initiative).
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Attentati alla propria immagine sono dunque sempre potenzialmente devastanti data l’enorme cassa di risonanza del mondo online. A differenza del bullo tradizionale, il leone da tastiera ha inoltre dalla sua una nuova dimensione spazio temporale in cui può attaccare incontrastato la propria vittima in qualsiasi momento e su varie piattaforme.
Condannato da internet individua dunque la necessità di trattare un argomento come il bullismo in rete attraverso le vicende di un ragazzo che mantiene il suo buon cuore malgrado la fama e la rassegnazione di fronte alla consapevolezza di dover fare i conti per tutta la vita con un episodio che ha danneggiato la sua immagine virtuale e non.
Altro tema importante dell’opera di Casartelli è lo scontro generazionale che si evince nel rapporto conflittuale tra il protagonista e il padre. Marco è figlio di due medici che lavorano in un ospedale in Sudan e il padre ha sempre apertamente condannato la sua scelta di abbandonare gli studi per dedicarsi a un’attività che, con uno sguardo ancora legato a stili di vita tradizionali, non riesce a classificare come una vera e propria professione. Instilla così nel figlio un senso di sfiducia e fallimento che finiscono per sminuire la soddisfazione del suo successo e dei suoi riconoscimenti.
L’unicità di questo romanzo sta proprio nel riuscire a cogliere degli elementi di estrema attualità interconnessi tra loro. Ogni società è sempre in continua evoluzione ma proprio la tecnologia ha fatto in modo di accelerare le differenze tra le varie generazioni creando così delle distanze ancor più grandi anche tra i nativi digitali e i loro genitori / nonni boomer.
Le generazioni più giovani vivono quindi una duplice difficoltà: oltre a doversi inserire in un mondo in crisi caratterizzato da quella che Bauman definisce società liquida, anche la complessità di rapportarsi con un mondo di provenienza che senza gli adeguati strumenti di comprensione risulta lontano e incapace di assolvere in pieno alla funzione di guida.
Tutto questo e molto altro potrete riscontrarlo nelle 272 pagine di Condannato da internet (Robin Edizioni) dello scrittore e docente di comunicazione web e marketing Enrico Casartelli. Nato in Brianza nel 1955, ha pubblicato anche La vita in una conchiglia (Sensoinverso Edizioni, 2013), Un nove corre in internet (Robin Edizioni, 2015), Il vecchio ciliegio di Manhattan (Robin Edizioni, 2016), Villa Sofia (Robin Edizioni, 2017), La ribelle primavera del 2030 (Robin Edizioni, 2018).
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