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Sport

Back Home, Álvaro Morata di nuovo in bianconero

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Arnaldo Figoni

Quasi due anni fa decidemmo di raccontare delle storie romantiche legate a tutti gli sport, non solo al calcio. È così che nacque Back Home, una rubrica da noi redatta per scrivere di un romanticismo contemporaneo che molte volte è stato bistrattato, rifugiandosi  anche troppo spesso nella nostalgia di tempi andati. Questo discorso non vale unicamente per il pallone, ma oggi siamo qui a raccontare una storia di romanticismo sportivo che è se non altro emozionante, specie per come si è sviluppata. Non è una novità infatti che il calcio contemporaneo venga additato dalla critica come uno “sport in cui conta solo il soldo”, in cui non “esistono più le bandiere”, là dove i giocatori non sono effettivamente legati alla maglia che vestono. Ancora una volta, ci ritroviamo qui per esprimere nuovamente il concetto – trito e ritrito – che c’è tanta bellezza anche nello sport di oggi, senza doverci rifugiare nei ricordi. In data odierna ci appelleremo ai tifosi della Juventus, dato che si è conclusa – salvo colpi last minute, di cui siamo completamente ignari – la ricerca del “numero nove” tanto desiderato dal mister Andrea Pirlo. Si tratta di Álvaro Morata, giocatore che già vestì la maglia bianconera in due stagioni sotto la guida dell’allora allenatore Massimiliano Allegri. Immedesimandoci un po’ nei tifosi della Juve, probabilmente può sembrare più una scelta di cuore che non di testa. Ponderando le varie possibilità, per colmare quello spazio lasciato da Gonzalo Higuaìn – diretto verso Miami, in MLS – la Juventus aveva diversi profili interessanti per sostituire El Pipita nel ruolo di centravanti. Tra questi figuravano sicuramente Edin Džeko, Olivier Giroud, Luis Suárez: tutte scelte che sulla carta erano ben più allettanti di Álvaro Morata. Tutte scelte che sarebbero state dovute “alla ragione”, compresa quella del pistolero uruguaiano che ben conosciamo, sia per i trascorsi mondiali, sia per le vicende extrasportive nel capoluogo umbro. Sebbene le ultime due possibilità fossero perlopiù suggestioni, la trattativa per il bosniaco capitano della Roma era già ben avviata. Poi, il colpo di fulmine, nel giro di pochissimo tempo spunta una vecchia conoscenza che è Álvaro Morata. Per riprendere quella storia che è diventato un grande amore, parafrasando l’inno della Juventus.

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Álvaro Morata e la Juventus, la storia di un grande amore

Se per Džeko, Giroud e Suárez, avevamo pensato che la loro scelta potesse dipendere da una ragionamento “di testa”, la pista che ha effettivamente riportato Morata a Torino sembra essere leggermente diversa. Non ci vogliamo affidare alle emozioni, né tantomeno dire che il ritorno di Álvaro a Torino sia dettato per una simpatia della società nei confronti del giocatore e viceversa. Anzi, pare che sia l’allenatore Pirlo che Cristiano Ronaldo abbiano avvallato questa scelta della società, dando la loro approvazione per l’operazione che ha portato Morata in bianconero. Se nella collezione di dodici puntate di Back Home avevamo parlato perlopiù della storia dei calciatori e dei loro ritorni a casa, in questo episodio “speciale” parleremo effettivamente di quello che potrebbe essere l’utilizzo che Pirlo potrebbe fare del suo nuovo numero nove. Una storia che se non fosse stato per quella recompra esercitata dal Real Madrid, forse non avremmo neanche raccontato, dato che Morata a Torino si è sempre trovato benissimo. Non solo in termini di carriera, dove ha effettivamente dato i segnali di una crescita importante come calciatore, ma anche in quella che è la vita fuori dal campo: durante la sua prima permanenza in bianconero ha conosciuto Alice, ragazza con cui si è sposato tre anni fa. Si vede anche durante l’arrivo al J Medical che quello tra Álvaro e Torino è sempre stato un amore mai effettivamente finito. Morata voleva tornare a Torino, e la Juventus – incarnata nei suoi tifosi – voleva il suo ritorno, quel ragazzo che tanto l’aveva fatta sognare in quelle due stagioni. Morata seppure non abbia segnato tantissimi gol, è stato capace di realizzare prestazioni di spessore, con reti talvolta pesantissime e decisive nel corso delle due stagioni in bianconero. Proprio il rendimento di Morata gli è valso il ritorno al Real Madrid, per quella cifra prefissata, che col senno di poi risultò molto bassa. Vinse anche la Champions League proprio ai danni della Juventus nella finale di Cardiff. Dopo tre anni passati tra Chelsea e Atletico Madrid, avendo vissuto delle stagioni con alti e bassi, arriva la possibilità di tornare a Torino che viene subito accettata da club e giocatore.

Leggi anche gli episodi precedenti di Back Home

Morata, di nuovo al centro dell’attacco bianconero

Con l’arrivo di Álvaro Morata, la Juventus risolve il nodo centravanti, e sarà a disposizione di Andrea Pirlo già nella partita dell’Olimpico contro la Roma. Un giocatore che sebbene arrivi da anni in cui non ha reso benissimo, per l’idea del calcio visto finora da parte di Andrea Pirlo può risultare funzionale. Soprattutto c’è da considerare il fatto che Morata e l’attuale allenatore della Juventus hanno giocato assieme, quindi si conoscono anche in termini di intesa in campo. Pirlo sa esattamente come si comporterebbe Morata riguardo i movimenti offensivi. Lo spagnolo è un calciatore anche stimato parecchio da Allegri, che lo ebbe per due anni nella sua Juventus. L’ex-allenatore bianconero, raccontando un aneddoto su Morata, ha definito quest’ultimo un attaccante tra i migliori al mondo a dialogare con gli altri interpreti della fase offensiva. Questa è certamente una caratteristica che non passa inosservata, soprattutto da Pirlo. Anche perché non è affatto un segreto che la prima scelta della Juventus fosse Edin Džeko, proprio perché è un calciatore molto tecnico e che sa far giocare benissimo la squadra. La scelta di un attaccante così non è neanche casuale, soprattutto per far brillare l’estro di Cristiano Ronaldo, valore aggiunto di questa squadra. Morata andrebbe a ricoprire il posto di Higuaìn, giocatore che nell’ultimo periodo – ma anche prima dell’arrivo di Ronaldo – si sacrificava parecchio per la squadra, talvolta andando a cercare il pallone in modo da smarcare gli altri compagni, liberando gli spazi. Più o meno la stessa dinamica che vedeva Benzema – altro giocatore che i rumors volevano accostato alla Juve – con Cristiano Ronaldo ai tempi del Real Madrid. Allo stesso tempo però è difficile trovare una collocazione dei vari elementi di questa Juventus in quello che è il 5-4-1 di Pirlo. Morata – ipotizzando lo schema attuale – andrebbe a posizionarsi proprio al centro dell’attacco, dando possibilità a Cristiano Ronaldo di tornare sull’esterno, ruolo che predilige. C’è tanta attesa per rivedere Morata in bianconero, che ha ripreso quella maglia numero nove, per svolgere proprio quel compito che ci si attende da lui. Bisogna solamente vedere se è una scommessa che ripagherà o meno. Affidare l’attacco a un ragazzo in cerca di riscatto, non spaventerà certo i bianconeri. La Juventus non è nuova nel accettare simili sfide, basti vedere che ha affidato un compito delicatissimo come vincere il decimo campionato consecutivo a un allenatore che ha esordito in Serie A quattro giorni fa.

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Arnaldo Figoni

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