Dal 2024, i film candidati all’Oscar per Miglior Film dovranno rispettare alcuni requisiti di inclusione riguardanti trama, personaggi, recitazione e persone che hanno lavorato alla produzione e alla promozione del film. Questa decisione è stata presa dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (A.M.P.A.S), l’associazione incaricata all’assegnazione dei premi Oscar, all’interno dell’iniziativa Academy Aperture 2025.
Questa iniziativa era già stata annunciata a giugno e si promuoveva di «creare una comunità più equa e inclusiva». I criteri utilizzati riguarderanno il genere, l’orientamento sessuale, l’etnia e le disabilità fisiche o cognitive.
«Anche se l’Academy ha fatto passi da gigante, sappiamo che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire uguali opportunità su tutta la linea», ha detto in una dichiarazione Dawn Hudson, CEO dell’Academy. «La necessità di affrontare questo problema è urgente. A tal fine, modificheremo – e continueremo a esaminare – le nostre regole e procedure per garantire che tutte le voci siano ascoltate e celebrate».
L’Academy incoraggerà pratiche di assunzione eque e di rappresentanza dentro e fuori dallo schermo, in modo da riflettere meglio la diversità della comunità cinematografica. Per garantire una rappresentanza più diversificata e in collaborazione con la Producers Guild of America (PGA), l’Academy ha creato una task force di leader del settore per sviluppare e implementare nuovi standard di rappresentanza e inclusione per l’idoneità agli Oscar.
I film, per poter accedere alla candidatura, dovranno soddisfarne almeno due su quattro degli standard stilati dagli Academy.
Categorie come lungometraggi d’animazione, lungometraggi documentari e lungometraggi internazionali che vogliano accedere alla categoria Miglior Film verranno trattate separatamente.
Gli altri film invece mantenendo i loro attuali requisiti di idoneità.
Per raggiungere lo Standard A, il film deve soddisfare uno dei seguenti criteri:
Almeno uno degli attori principali o non protagonisti significativi deve provenire da un gruppo etnico o razziale sottorappresentato:
Almeno il trenta per cento di tutti gli attori in ruoli secondari e minori deve provenire da almeno due dei seguenti gruppi sottorappresentati:
La trama principale, il tema o la narrazione del film devono essere incentrati su un gruppo sottorappresentato:
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Per raggiungere lo Standard B, il film deve soddisfare uno dei criteri seguenti:
Almeno due delle seguenti posizioni di leadership creativa e capi dipartimento (direttore del casting, direttore della fotografia, compositore, costumista, regista, montatore, parrucchiere, truccatore, produttore, scenografo, scenografo, suono, supervisore effetti visivi, sceneggiatore) devono provenire dai seguenti gruppi sottorappresentati:
Almeno una di queste posizioni deve appartenere al seguente gruppo razziale o etnico sottorappresentato:
Almeno sei altri membri della crew/squadra e posizioni tecniche (esclusi gli assistenti alla produzione) devono provenire da un gruppo razziale o etnico sottorappresentato.
Queste posizioni includono, ma non sono limitate a, assistente alla regia, tecnico delle luci, segretario di edizione, eccetera.
Almeno il trenta per cento della troupe del film proviene dai seguenti gruppi sottorappresentati:
Per raggiungere lo standard C, il film deve soddisfare entrambi i criteri di seguito.
La società di distribuzione o finanziamento del film deve pagare apprendistati o stage per persone che provengono dai seguenti gruppi sottorappresentati e soddisfano i criteri seguenti:
I principali studios/distributori sono tenuti a fornire apprendistati/stage retribuiti per i gruppi sottorappresentati (devono includere anche gruppi razziali o etnici) nella maggior parte dei seguenti dipartimenti: produzione/sviluppo, produzione materiale, post-produzione, musica, effetti visivi, acquisizioni, affari commerciali, distribuzione, marketing e pubblicità.
Le mini-major o gli studios/distributori indipendenti devono avere un minimo di due apprendisti/stagisti dei suddetti gruppi sottorappresentati (almeno uno di un gruppo razziale o etnico sottorappresentato) in almeno uno dei seguenti dipartimenti: produzione/sviluppo, produzione materiale, post-produzione, musica, effetti visivi, acquisizioni, affari, distribuzione, marketing e pubblicità.
La società di produzione, distribuzione e/o finanziamento del film deve offrire opportunità di formazione e/o lavoro per lo sviluppo delle competenze a persone che lavorano in seconda linea ai seguenti gruppi sottorappresentati:
Per ottenere lo standard D, il film deve soddisfare il criterio seguente:
Lo studio e/o la compagnia cinematografica deve avere più dirigenti senior interni tra i seguenti gruppi sottorappresentati (devono includere individui di gruppi etnici o razziali sottorappresentati) nei loro team di marketing, pubblicità e/o distribuzione:
I pareri rispetto a questi nuovi criteri hanno suscitato non poche divisioni tra i professionisti del settore. Si è creata confusione anche tra i membri: queste regole non sono risultare chiare da molti elettori AMPAS, soprattutto nella loro applicazione. Alcuni di elettori hanno fatto le loro supposizioni al riguardo, pensando che questa fosse la fine del loro processo creativo e dei loro progetti onirici.
Questa riforma delle regole arriva cinque anni dopo l’hashtag #OscarSoWhite (“gli Oscar sono troppo bianchi”), che aveva fatto discutere per l’assenza tra i candidati di rappresentanti di colore. Un’accusa che ha lambito anche quest’edizione di Venezia, con Variety che ha messo in risalto mancanza di giurati afroamericani. Anche se questo cambiamento partirà solo nel 2024, quello di Hollywood non è il primo segnale in questo senso. Dall’edizione 2021 il Festival del cinema di Berlino, la Berlinale, ha annunciato che non assegnerà più premi alla migliore attrice e al migliore attore (protagonista o no), rendendo questa categoria gender neutral e chiamandoli rispettivamente Orso d’argento per la migliore interpretazione protagonista e Orso d’argento per la migliore interpretazione non protagonista.
La task force per sviluppare gli standard si è ispirata al modello degli standard di diversità del British Film Institute (BFI), utilizzati per determinati requisiti di finanziamento nel Regno Unito e idoneità in alcune categorie del British Academy of Film and Television Arts (BAFTA).
Non sono mancate però le controversie, poiché gli standard di diversità non si applicano agli onori di recitazione e regia – e quest’anno BAFTA si è trovata al centro di una protesta dopo aver svelato una line-up tutta bianca per i premi di recitazione e una line-up di registi tutta maschile. Successivamente, BAFTA ha effettuato una revisione dei suoi membri, delle nomine e dei processi di voto, sebbene eventuali modifiche non siano state ancora annunciate.
In una lettera ai membri di giugno, il presidente entrante del BAFTA, Krishnendu Majumdar, ha affermato che le nomination del 2020 «hanno dimostrato che siamo molto lontani da dove vogliamo essere» e che era importante per l’organizzazione «riconoscere il razzismo sistemico e altri pregiudizi inconsci e per affrontare questo problema». Con l’annuncio dei nuovi standard adottati dall’Academy, BAFTA ha annunciato di essere «lieto che l’Academy abbia annunciato i suoi nuovi standard di rappresentazione e inclusione». Ha anche affermato che «continuerà a rivedere ed espandere i propri standard ogni anno».
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