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Stati Uniti, il nipote di Theodore Roosevelt: “Trump è il peggior presidente di sempre”

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Gianluca Lo Nostro

«Gli ultimi giorni sono stati un tantino caotici qui». A dirlo Kermit Roosevelt III, professore di diritto all’Università della Pennsylvania e pronipote del ventiseiesimo Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt. Dopo aver iniziato la sua carriera come assistente del giudice della Corte Suprema David Souter, Roosevelt si è affermato in campo accademico e giuridico come uno dei principali costituzionalisti americani. L’assalto al Campidoglio del 6 gennaio scorso potrebbe rappresentare la condanna a morte della storia per Donald Trump e il membro dell’antica famiglia americana che ha portato ben due persone alla presidenza (Theodore Jr. e Franklin Delano) non mostra reticenze: Trump è il peggiore di sempre.


Professor Roosevelt, che cos’è successo esattamente mercoledì scorso? Il quadro giuridico dell’assalto al Campidoglio è ancora incerto. I media lo hanno descritto come un’insurrezione, alcuni lo considerano un attacco terroristico, mentre altri hanno addirittura azzardato un colpo di Stato fallito. Qual è il termine corretto da utilizzare per questo attacco senza precedenti alla democrazia americana?

«Dal punto di vista giuridico, il termine corretto è sedizione. Si è trattato di un tentativo per esautorare il potere legislativo con la forza. Lo definirei anch’io un colpo di Stato fallito, perché l’intento era quello di impedire al Presidente eletto Biden di entrare in carica e mantenere al potere il suo avversario sconfitto, Trump. Tecnicamente credo che un colpo di Stato a favore del capo di governo uscente si chiami autogolpe, ma colpo di Stato soltanto va bene lo stesso».

Il presidente Trump ha incitato i rivoltosi su Twitter nei mesi precedenti e durante l’assalto, costringendo i social network a sospendere il suo account. Dovrebbe essere trattato come un sedizionista? E che dire dei senatori repubblicani che hanno continuato a contestare i risultati delle elezioni dopo l’assalto al Campidoglio?

«Penso che Twitter abbia fatto bene a sospenderlo. I loro termini di servizio proibiscono di incitare alla violenza e lui lo ha fatto. I senatori repubblicani che hanno continuato a contestare i risultati dovrebbero vergognarsi. Non dovrebbero essere rieletti. Ho sentimenti contrastanti riguardo al tentativo di espellerli: probabilmente non appoggerei l’espulsione, ma capisco l’atmosfera generale che si respira al Congresso. Hanno agito in qualità di nemici della democrazia».

Leggi anche: Perché è giusto bannare Trump.

Il vicepresidente Pence ha violato la catena di comando dopo che lui e altri leader del Congresso hanno dato al Pentagono l’autorizzazione ad attivare la Guardia Nazionale a Washington. Se è così, allora perché il gabinetto non ha ancora invocato il venticinquesimo emendamento?

«Credo che Pence si sia reso conto che Trump ha incitato una folla seriamente intenzionata a impiccarlo e alla fine si sia trovato obbligato a far intervenire le forze dell’ordine. Mi aspetto che faccia ciò che ritiene necessario per proteggere sé stesso e il Paese, e che tenga in sospeso l’invocazione del venticinquesimo emendamento, laddove formalmente necessario. Penso che sia probabilmente riluttante a utilizzarlo perché il procedimento per attivarlo è troppo complicato e potrebbe portare ulteriore caos».

Lunedì scorso i democratici hanno presentato una risoluzione per chiedere la rimozione del Presidente, in un tentativo bipartisan di sbarazzarsene il prima possibile. Alcuni repubblicani hanno respinto l’idea di processare nuovamente Trump, dato che il Senato non si riunirà fino al 19 gennaio. Tuttavia, il Presidente eletto Biden si è rifiutato di prendere una posizione sull’impeachment, preferendo lasciare la decisione finale sul suo predecessore al Congresso e riconoscendo anche il rischio di fare di Trump un martire politico. Biden ha ragione?

«Penso che l’impeachment sia corretto visto quello che Trump ha fatto alla nazione. Anche se il Presidente potrebbe non essere rimosso prima del 20 gennaio, potrebbe comunque essere interdetto dai pubblici uffici se venisse condannato. Penso che il fallimento di un impeachment non sia probabilmente un bene politico, quindi non andrei avanti se non ci fossero abbastanza senatori repubblicani disposti a votare contro Trump. Biden ha ragione, politicamente parlando, a non prendere posizione. Non credo che influenzerebbe i repubblicani e certamente non lo aiuterebbe nel suo tentativo di unire il Paese».

La Presidente della Camera Nancy Pelosi firma la risoluzione della Camera che ha ufficialmente iniziato il secondo procedimento giudiziario contro il Presidente Trump. Foto: WikiCommons.

Il suo bisnonno Theodore Roosevelt lasciò il Partito Repubblicano dopo aver perso la nomination contro William Taft e fondò il Partito Progressista nel 1912, l’ultima volta che un terzo partito rappresentò una seria sfida per democratici e repubblicani. Cosa penserebbe il presidente Roosevelt degli attuali repubblicani? Le fratture all’interno del GOP porteranno alla creazione di un nuovo partito politico negli Stati Uniti? È un’opzione fattibile o potrebbe aiutare i Democratici a conquistare la maggioranza come fece Woodrow Wilson nel 1912?

«Theodore Roosevelt sarebbe inorridito dai repubblicani disposti a rischiare il futuro della democrazia in questo Paese per la loro ambizione politica. Mi riferisco soprattutto alle persone che hanno diffuso dubbi infondati sulle elezioni e a coloro che hanno contestato i risultati dopo l’attacco al Campidoglio. Penso che il partito repubblicano si dividerà tra repubblicani pazzi e repubblicani ragionevoli, gente come Mitt Romney. Non sarei del tutto sorpreso se anche i democratici si dividessero tra i centristi e la sinistra, e potremmo ritrovarci con dei repubblicani ragionevoli insieme ai democratici centristi».

Gli storici di solito aspettano decenni prima di aggiungere un Presidente alle loro classifiche presidenziali. Secondo la maggior parte dei sondaggi tra gli storici, James Buchanan e Andrew Johnson sono ritenuti i peggiori per via del loro ruolo prima e dopo la Guerra Civile. Dove collocherebbe il primo e unico mandato alla Casa Bianca di Donald Trump?

«Penso che Trump sia senza dubbio il peggior presidente degli Stati Uniti di tutti i tempi. Andrew Johnson voleva riportare al potere i suprematisti bianchi nel Sud, il che è un male, ma Trump si è sempre e solo preoccupato di sé stesso, e il tentativo di ribaltare un risultato elettorale per mantenere il potere con la forza è un attacco gravissimo alla democrazia. Nemmeno Johnson arrivò a promuovere e difendere i suoi interessi come sta facendo adesso Trump».

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Gianluca Lo Nostro

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