Un viaggio a cavallo di un proiettile – Recensione di Sei colpi di pistola di Carlo Floris

Entrare nell’atmosfera di Sei colpi di pistola, la ricostruzione epistolare di Carlo Floris, non è semplice. Non è semplice perché farlo bisogna calarsi totalmente in atmosfere davvero particolari.

Carlo Floris, infatti, si è adoperato per fare una ricostruzione molto suggestiva. I sei colpi di pistola sono il filo conduttore di vicende segnanti all’interno della vita di artisti, scrittori e qualche personaggio storico. Il colpo di pistola che hanno sparato, che li ha colpiti o che hanno solamente sentito li segnerà per il resto della vita.

Sei colpi di pistola, edito da Scatole Parlanti, racchiude momenti intimi di William Burroughs, simbolo della beat generation, ma anche di Van Gogh ma anche narra gli ultimi istanti della vita di Aleksandr Puskin, pilastro della letteratura russa. Il colpo di pistola che Verlaine, poeta francese, spara a Rimbaud, anch’esso poeta considerato a suo tempo l‘enfant terrible della letteratura francese, è ripercorso nelle lettere delle rispettive mogli. Tra i sei colpi di pistola c’è anche quello che Van Gogh subisce, e dopo il quale vive gli ultimi istanti. I sei colpi di pistola, nella vita di ognuno tra i protagonisti, sono qualcosa a cavallo tra la vita e la morte, sia di se stessi che di altri. Un confine che si è valicato e che, in qualche modo, cambierà tutto.

La bellezza di Sei colpi di pistola è l’immersione totale, per un breve istante, nell’atmosfera di vita dei protagonisti. Che si parli della vita dissoluta di Burroughs a Tangeri o degli ultimi istanti di Van Gogh nel clima freddo del nord Europa. Il tutto senza immaginare le parole che questi personaggi avrebbero potuto dire o pensare, ma lasciando parlare terze persone a loro vicine. Un ricostruzione, quindi, con occhi di altri che hanno vissuto genio e follia di artisti come Rimbaud o Marai. Ecco il pregio, quindi, di Sei colpi di pistola: l’opportunità di guardare un personaggio storico da vicino pur essendo a livello temporale o spaziale lontani.

Carlo Floris ci fa guardare nel buco della serratura che si affaccia sulla vita di grandi personaggi. E ci fa vivere un viaggio, seppur breve, che ne fa sperimentare colori e odori.

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