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Gli incel non sono più solo un branco di sfigati. E fanno davvero paura

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Giulia Zennaro

Esiste un mondo parallelo, in cui i diritti delle donne vengono negati, le conquiste in campo lavorativo, sociale e sessuale sminuite e dove l’odio serpeggia e può degenerare fino ad arrivare ad azioni eclatanti. È il mondo degli incel: in Italia il fenomeno è in crescita ed è preoccupante.

Lo scorso 22 gennaio a Savona è stato arrestato un ventiduenne, Andrea Cavalleri, nell’ambito di un’operazione antiterrorismo. Il giovane è accusato di militare in gruppi neonazisti e di pianificare attentati contro gli ebrei e nelle scuole. Sono state perquisite anche altre dodici persone nell’ambito della stessa indagine. Tra gli obiettivi dell’arrestato ci sarebbero anche le donne. Cavalleri risulta infatti in contatto con una rete di estremisti riconducibili a gruppi di incel italiani.

Chi sono gli incel e i redpiller e perché sono così pericolosi? L’acronimo incel sta per “involontariamente celibe”: detta semplice, la volpe che non arriva all’uva può solo dire che è acerba. Gli incel sono un gruppo di maschi eterosessuali che, a causa di disordini caratteriali o di una presunta inadeguatezza sociale, non riescono a relazionarsi con l’altro sesso. Si rifugiano dunque in forum online in cui riversano il loro odio per le donne, finendo, nei casi più estremi, per diventare terroristi in erba. I precedenti già esistono: il più famoso e idolatrato dagli incel è Elliot Rodger, pluriomicida californiano.

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Il meme Frustrated Wojack, rappresentazione ironica dell’incel.

Secondo la teoria incel le donne terrebbero il mondo nelle loro mani, anzi, tra le loro cosce. È proprio grazie al loro “potere sessuale” se riescono a dominare l’uomo, annientandolo in tutti gli aspetti della sua persona. Alcune teorie arrivano addirittura a rivendicare lo stupro come arma per delegittimare il potere sessuale delle donne e neutralizzarle.

La cultura Redpill, invece, si rifà al film Matrix in cui la possibilità di accedere a un livello di consapevolezza più profondo della realtà arrivava tramite l’assunzione della famosa “pillola rossa”. Si può ricondurre un po’ a tutte le teorie strampalate nate sul web e finite per sedersi su una poltrona del Congresso americano (negli Stati Uniti dell’era Trump abbiamo assistito all’elezione della prima deputata QAnon). Applicata alla cultura incel, consentirebbe di vedere il mondo per ciò che è: un immenso lager per gli uomini, in cui le donne dettano legge attraverso la loro libertà sessuale. Raggiunta la consapevolezza, gli incel potranno liberarsi. Le modalità vanno dal seminare odio sui social all’organizzare stragi nelle scuole, braccio a braccio con gli estremisti di destra.

Questi fenomeni, se fino a qualche decennio fa rimanevano confinati entro il recinto della scuola dell’obbligo, ora hanno trovato largo spazio e consenso grazie all’avvento di Internet. Sono fioriti forum online, pagine Facebook, gruppi Reddit e pagine di meme maldestramente camuffate.

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Joker di Joaquin Phoenix: dolorosa rappresentazione della malattia mentale o pericolosa romanticizzazione degli incel?

In Italia possiamo vantare, oltre al gruppo Facebook Diritti Maschili e al forum Redpillatore, la pagina Il Forum degli Incel, nata a luglio dello scorso anno. Nel loro manifesto propugnano l’uguaglianza tra i sessi e si dicono non violenti. Ma basta scorrere qualche post e leggere i commenti per capire che si tratta di una copertura. Conversazioni come «Quanti uomini ha avuto la vostra donna?» o «Termometro del clima di odio contro gli uomini» fanno oscillare la percezione del lettore sano di mente tra inquietudine e senso del ridicolo. L’autocommiserazione, ritualizzata dal gruppo, può diventare la scintilla di un incendio di cui non conosciamo la portata.

In una società come quella italiana, ancora fortemente intrisa di cultura patriarcale, questi gruppi riescono a intercettare, potenzialmente, migliaia di utenti. Non ci sono ancora studi ufficiali ma, incrociando i dati sui femminicidi in Italia (solo l’8 febbraio, nel nostro Paese, sono state uccise tre donne) con le pagine e i forum incel presenti sul web, si può azzardare una connessione tra i fenomeni. Una delle possibili cause del fenomeno incel può essere l’isolamento fisico e sociale. Combinato con l’autocommiserazione e la cultura patriarcale, dà come risultato un incel fatto e finito.

Il raggiungimento da parte delle donne di maggiori libertà e la loro conquista di diritti risultano insopportabili agli incel. Il dato allarmante è che a cercare di riportare la situazione indietro di decenni, travisando la realtà, sono sempre più giovani. Dalle conversazioni che si possono leggere sui forum emerge una forte inadeguatezza sentimentale e sociale: molti utenti confessano di non aver mai avuto un rapporto sessuale. Trincerarsi dietro dinamiche di cameratismo e odio è la risposta a un fenomeno, quello dell’emancipazione femminile e dell’uguaglianza tra i sessi, che queste categorie di uomini non sanno accettare e comprendere.

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Il cortometraggio INCEL di John Merizalde (qui potete vederlo su YouTube).

Il fenomeno interessa soprattutto i maschi appartenenti a gruppi etnici “privilegiati”: il classico maschio bianco eterosessuale benestante. Ma anche altre categorie sono a rischio, soprattutto quelle riconducibili a culture già intrise di misoginia. La crisi economica e l’incertezza dovuta alla situazione sanitaria stanno scaricando sulle giovani generazioni un peso che può portare alla rabbia sociale e al senso di rivalsa. Bersaglio di questa insoddisfazione sono le donne, insieme a migranti e minoranze religiose o culturali. Quando queste manifestazioni di disagio si incontrano, il risultato diventa estremamente pericoloso.

Il matrimonio tra incel e gruppi di estremisti di destra, nato e celebrato nell’odio, sta iniziando a dare i suoi mefitici frutti. La vicenda del ventiduenne savonese è un preoccupante campanello d’allarme su un fenomeno che rischia di condurre una generazione indietro di decenni in materia di diritti, uguaglianza ed educazione alla sessualità e all’affettività.

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Giulia Zennaro

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