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La conferma di Pessina

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Eugenio Guido

Ventiquattro anni, capace di confermarsi dopo l’ottima stagione al Verona, titolare di una delle tre squadre italiane ancora in Champions League. Per Matteo Pessina la stagione della conferma sembra procedere per il verso il giusto.

Carriera: gli inizi

Nasce calcisticamente nel Monza, squadra della città in cui è nato nel 1997.  Fa in tempo a esordire tra i professionisti con i brianzoli nel 2015, stagione alla fine della quale la squadra sarà costretta a ripartire dalla serie D dopo il fallimento.

Svincolato, Pessina viene messo sotto contratto dal Milan, che, dopo una girandola di prestiti tra Lecce, Catania e Como, lo cede all’Atalanta nella trattativa che porterà in rossonero Andrea Conti (ora al Parma).

La squadra atalantina, fucina di talenti, decide di mandarlo in prestito per trovare continuità: Pessina non delude. La stagione 2017/2018 allo Spezia è da protagonista: trentotto presenze con due gol e tre assist. Lo Spezia arriva a pochi punti dai Playoff dopo una stagione tranquilla e per il classe 1997 arriva anche il titolo di Migliore Giovane della Serie B.

La stagione successiva è quella del ritorno all’Atalanta: Pessina partecipa, seppur non da protagonista, alla cavalcata che porta gli orobici a conquistare il terzo posto in Serie A e la prima (storica) qualificazione in Champions League.

L’esplosione a Verona

In Liguria con lo Spezia, il Pessina centrocampista centrale era apparso diligente e capace di evitare sbavature, senza disdegnare le sortite offensive. Con i colori gialloblù del Verona, invece, arriva l’exploit del giocatore.

Nel 3-4-2-1 con cui Ivan Jurić plasma gli scaligeri, Pessina nella maggior parte dei casi occupa uno dei due posti sulla trequarti, alternandosi con Domenico Verre e Mattia Zaccagni alle spalle dell’unica punta. Per il numero trentadue gialloblù arriva immediatamente il gol all’esordio contro il Lecce (il primo in Serie A). A fine stagione le reti saranno sette, secondo miglior marcatore della squadra: meglio di lui solo Di Carmine, che nel Verona, però, è attaccante.

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Iscritto al corso di laurea in Economia e Management alla LUISS, sembra sapere bene ciò che vuole, evitando uscite fuori dalle righe. Così ha commentato la stagione da protagonista in Serie A con il Verona: «Nessuno si aspettava questo Verona, questa è la cosa più bella. Essere riusciti a dare un’identità forte ha sorpreso un po’ tutti. Il mio ruolo? Mi piace ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. Nel nostro sistema di gioco il mister non ci limita: essendo un centrocampista puoi spingerti in avanti se vedi lo spazio giusto per inserirti. Penso che per qualsiasi giocatore avere compiti del genere è stimolante e ti fa divertire. Gol più bello della stagione? Mi sono piaciuti tutti e tre per come sono arrivati. Quello che ho sentito di più è stato all’esordio a Lecce: segnare tre minuti dopo l’ingresso in campo è stata la cosa più bella e inaspettata. Ma anche gli altri sono stati emozionanti».

La conferma di Pessina all’Atalanta

Dopo l’infortunio al ginocchio in estate, che gli ha fatto saltare la prima parte della stagione, Pessina ha iniziato a giocare sempre con maggiore continuità, trovando anche le prime presenze in Champions League. Rincalzo sulla mediana prima e sempre più protagonista come trequartista dopo, soprattutto dopo il caso che ha portato Papu Gomez a perdere il posto da titolare prima della cessione al Siviglia.

Nonostante la concorrenza nel reparto, il brianzolo sembra sempre più al centro del progetto atalantino. La conferma di Pessina passa anche dalla fiducia che ripone in lui Gasperini: «Pessina sta avendo un’evoluzione incredibile, quest’anno si era presentato con un infortunio, poi da subito ha mostrato grande valore ed è diventato fondamentale per la squadra, ci ha dato equilibrio, forza e ora anche qualità perché sta anche segnando, ha qualità straordinarie e sarà utile anche per la Nazionale».

Nello scacchiere di Gasperini, Pessina ha perfezionato le qualità e ha confermato le impressioni positive su di lui. Sicuramente un trequartista di nuova generazione. Non un accentratore del gioco, di sicuro non un classico “dieci” che vuole il pallone sui piedi per inventare qualcosa. Al contrario, è abilissimo a sfruttare gli spazi che creano gli attaccanti con i loro movimenti per inserirsi e finalizzare o premiare l’arrivo dei compagni. Tecnicamente ben dotato e con un buon dribbling, è un calciatore moderno a tutto tondo.

Futuro: azzurro e…?

Cosa c’è nel suo futuro? Dopo l’esordio in Nazionale nel novembre scorso contro l’Estonia, le chance di convocazione al prossimo Europeo sono tutte nelle sue mani. Bergamo è un’ottima vetrina e una continuità di prestazioni di questo genere sicuramente obbligheranno il CT Roberto Mancini a più di una considerazione per quanto concerne una sua possibile candidatura tra i ventitré azzurri che parteciperanno al Campionato Europeo della prossima estate. La concorrenza non manca, ma la duttilità di Pessina potrebbe essere sicuramente un’arma importante.

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E per quanto riguarda la prossima stagione? Le prestazioni su livelli alti negli ultimi due anni, con le potenzialità mostrate a Verona, poi confermate in questa stagione con la Dea, ne dimostrano il valore.

Il ragazzo sembra essere a suo agio nel grande calcio e gli estimatori certamente non mancano. Guardando alla Serie A, la conferma di Pessina all’Atalanta non è ertamente da escludere. Sulle sue tracce sembra esserci, però, il Milan di Stefano Pioli. I rossoneri potrebbero, tra l’altro, averlo a un prezzo interessante, sfruttando una clausola inserita nel 2017 quando cedette il giocatore proprio all’Atalanta. Tale clausola garantirebbe alla società di Via Aldo Rossi il 50% del valore della sua rivendita: in sostanza, qualora sia proprio il Milan ad accaparrarselo, equivarrebbe a pagarlo la metà.

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Eugenio Guido

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