La nuova edizione del Japanese Film Festival per la prima volta sta dando a buona parte del mondo la possibilità di partecipare alla manifestazione senza pagare e senza doversi spostare da casa. Infatti l’ente organizzatore, la Japan Foundation, ha deciso di allineare alla proiezione in presenza una programmazione in streaming visibile quasi in tutto il globo.
Anche l’Italia potrà godersi il festival e la programmazione è già iniziata nella giornata del 26 febbraio con un film drammatico a tema mecha, un cortometraggio d’animazione in stop motion e un thriller sul mondo digitale. Complessivamente si potranno vedere diciassette produzioni dal vero, mentre sono undici i film d’animazione, realizzati con varie tecniche.
Nato nel 1997 con la proiezione di soli tre film, il Japanese Film Festival si è fatto strada in Asia a partire dai Paesi più piccoli, fino a comprendere grandi potenze come la Cina, la Russia e l’India. La scorsa edizione ha visto una platea di 170.000 spettatori, suddivisa in dodici Paesi, ma quest’anno potrà vantare di aver davvero coinvolto ogni continente.
Anche i Paesi dell’America e dell’Europa, fino all’Egitto, possono entrare in contatto con il cinema giapponese contemporaneo, restando di fronte allo schermo del proprio computer e senza dover pagare il biglietto di ingresso, grazie all’edizione JFF Plus: festival online.
In Italia i trenta film in programma sono suddivisi in dieci giornate, dal 26 febbraio al 7 marzo. Ne saranno disponibili tre al giorno, per 24 ore a partire dalle nove del mattino. Sul sito ufficiale è possibile registrarsi, consultare il programma completo di trailer e inserire i propri film preferiti in una lista personale.
Le categorie non si limitano a suddividere le proiezioni in film dal vero e film d’animazione, corti o lungometraggi. Sono piuttosto ampie e oltre a thriller, commedie e film drammatici, si possono trovare anche musical e documentari.
Da sottolineare la presenza del film 0.5 mm, della regista Andō Momoko, tratto dal suo primo romanzo e uscito nel 2014. Già acclamato dalla critica giapponese, si tratta di una pellicola intensa, che mette in scena il dramma della malattia e dell’invecchiamento, dando però anche risalto al coraggio e alla forza di una giovane donna.
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Inoltre è in programma una pellicola che arriva direttamente dal 1952. Si tratta di un grande classico del maestro Ozu Yasujirō, Il sapore del riso al tè verde. L’autore vuole mostrare la frugalità del rapporto tra due persone della stessa famiglia, un tema a lui sempre molto caro. In questo film tuttavia emergono alcuni tratti distintivi e peculiari, che si possono riscontrare tanto nelle tecniche di ripresa quanto nella scelta dei protagonisti, moglie e marito, quando invece l’autore di solito predilige un rapporto di parentela tra genitore e figlio. La ricostruzione del legame d’amore è il tema centrale del film, accompagnato dalla presenza preponderante del pensiero piuttosto che dell’azione.
Le altre produzioni sono tutte nate nel corso dell’ultimo decennio e, tra queste, alcune hanno ricevuto più di una menzione speciale da parte della critica. Si tratta di film molto diversi tra loro. Dance with me, diretto da Yaguchi Shinobu nel 2019, è una commedia che vuole scardinare i pregiudizi sul genere dei musical, mentre Tsukiji Wonderland, del 2016, è un documentario di Endō Naotarō sulla storia e l’istituzione del mercato del pesce di Tokyo. Infine Gon, the Little Fox, è un cortometraggio in stop motion realizzato da Yashiro Takeshi nel 2019, che narra l’intreccio delle vite di un cucciolo di volpe e di un bambino.
Per un’esperienza completa l’ente promotore ha messo a disposizione delle speciali interviste a cinque registi del Japanese Film Festival, tenute dal giornalista e critico cinematografico Mark Schilling. Saranno visibili in una pagina dedicata fino alla conclusione della manifestazione.
Ogni film è disponibile per 24 ore in un dato giorno prestabilito. Per conoscere la programmazione si può consultare il sito ufficiale del festival. Le tre proiezioni giornaliere partiranno in tre fasce orarie differenti, permettendo dunque di prendere visione di tutte le pellicole disponibili in ogni singola data. Per poter vedere i film è necessario registrarsi alla piattaforma e programmare la visione nei giorni indicati. Inoltre è possibile creare una lista personale dei titoli di maggiore interesse. Ogni film è in lingua originale, ovvero in giapponese, ma anche sottotitolato in italiano.
Anche la scelta del browser concorre alla possibilità di vedere i vari film. Infatti Google Chrome e Mozilla Firefox non sono supportati per motivi di sicurezza, mentre l’organizzazione del Festival consiglia motori come Safari, Internet Explorer e Microsoft Edge. È comunque possibile accedere al test del browser, sempre partendo dal sito ufficiale della manifestazione.
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Gli amanti del settore e i cinefili più esperti conosceranno già questa manifestazione. Tuttavia il Japanese Film Festival, nella sua nuova versione digitale, facilmente accessibile e totalmente gratuita, quest’anno si presenta come un’istituzione aperta a un pubblico molto vasto. Ogni persona ha la possibilità di incontrare il cinema giapponese e approfondire un ambito che spesso in superficie lascia emergere solo serie animate e fumetti. Le isole nipponiche permettono al pubblico di guardare progressi e drammi della contemporaneità.
Sono davanti agli occhi della cinepresa temi quanto mai attuali: dal peso dei social network a paesaggi cittadini che nascondono mercati affollati, dalla quotidianità di un uomo che condivide ogni giornata con i suoi gatti fino al tema del lavoro precario in una realtà sempre più anziana.
Un’occasione per gli organizzatori che hanno saputo sfruttare l’attuale situazione mondiale a loro vantaggio; e al contempo una possibilità unica per gli amanti del cinema e non solo.
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