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Mercato NBA: due regine per la vittoria di un solo anello

Published by
Matteo Cerone

Quanto si sono rinforzati sul mercato i due team NBA maggiormente indicati per la conquista finale dell’anello?

Archiviato, ormai da un pezzo, l’All-Star Week-End, che in questa stagione è stato un All-Star Night, è tempo per i team e le dirigenze di pensare a come voler chiudere questa regular season in vista dei play-off. Soprattutto per chi, come Nets e Lakers, punta a vincere l’anello.
La trade deadline è stata superata e tutto ciò che serviva concludere è stato concluso. Sono stati ricercati profili che riescissero a portare punti dalla panchina o qualche sostituto per far rifiatare il quintetto titolare.
Chi poteva ha anche provato a prendere un’All-Star (l’ennesima) per il proprio team.

Ma quali sono i migliori scambi chiusi dalle sfidanti? Chi si è avvantaggiato di più avvicindandosi alla vittoria dell’anello?

Brooklyn Nets: un mercato da (5) All-Star

Impossibile iniziare da una trade che non sia il cambio di casacca dell’anno: James Harden lascia Houston per i Nets dopo otto anni, un trofeo MVP e un supermax salariale (e una telenovela di mesi).
Nella blockbuster trade più importante degli ultimi anni, si trasferisce ai Nets di coach Nash, per andare a formare un trio di All-Star da paura con KD e Kirye Irving.

E così, per permettere la chiusura della trattativa, a Indiana vola Caris LeVert insieme a una seconda scelta. A Houston arrivano Oladipo, Kurucs, Exum e otto scelte (quattro prime scelte e quattro swap), mentre sbarcano a Cleveland Tauren Prince e Jarrett Allen. Ma il mercato di Brooklyn non è ancora finito!

Come se non bastasse il nuovo Big Three, a casa Nets hanno ben pensato di non essere ancora al completo e acquisire le prestazioni della PF Blake Griffin. L’All-Star che, dopo esser stato tagliato da Detroit, decide di firmare fino al termine della stagione per la squadra di KD e compagni dichiarando di aver scelto i Nets «per vincere l’anello».

La strabordante potenza fisica e la capacità di giocare un ottimo pick and roll ha convinto la dirigenza bianconera a puntare sul lungo ex Clippers. Noi possiamo solo augurargli il meglio, soprattutto data la sua fragilità, sperando di poter rivedere ancora qualcuna di quelle sue famose schiacciate. Magari proprio in una delle partite delle Finals!

Oltre a Harden e Griffin, i Nets hanno rinforzato soprattutto quello che sarebbe potuto essere il vero potenziale anello debole del team: la panchina. Sono riusciti ad allungare le rotazioni con le firme di un ottimo difensore come Andre Robertson e con l’esperienza di Iman Shumpert. La ciliegina sulla torta sarebbe stato un centro di livello in grado di sostituire Deandre Jordan quando assente. Per questo si guardava in casa Cavs alla ricerca del probabile partente Andre Drummond (con molta attenzione ai Lakers, anch’essi sul Centro ex Detroit).

Leggi anche: Stagione NBA 2019/2020: vincitori e vinti.

Los Angeles Lakers: i rinforzi per i campioni NBA

Sono i campioni in carica e vantano un roster che può contare su LeBron James e Anthony Davis. Impossibile non considerarli tra i favoriti (se non i favoriti) per la vittoria finale.

Proprio per questo, la dirigenza gialloviola ha deciso di regalare a King James compagni di team che possano anche solo puntellare la squadra che si appresta al probabile back-to-back alle Finals.

L’obiettivo di Pelinka, quindi, era quello di rinforzare una squadra già forte, con il bisogno di qualche ricambio, ma il GM di casa Lakers ha deciso di strafare.
Per questo, nella off-season, oltre a molti rinnovi importanti, è arrivato il vincitore del Sesto Uomo dell’Anno della scorsa stagione: Montrezl Harrell. Strappato ai cugini Clippers e reduce dalla sua miglior stagione in carriera, ha firmato per la Los Angeles gialloviola per 19 milioni in due anni. Un colpaccio messo a segno dalla dirigenza Lakers che è riuscita ad aggiungere a roster un giocatore dimostratosi, finora, in grado guidare la second unit quando i big riposano per qualche minuto.

Insieme a Harrell è arrivato uno degli altri candidati al premio di Sesto Uomo, Dennis Schroeder. Il tedesco, costato Danny Green più Jaden McDaniels (scelta 28 allo scorso draft), è arrivato da OKC per sostituire Rajon Rondo, che si è accasato ad Atlanta prima e proprio ai Clippers poi.

Il roster poi è stato completato in pre-season con due veterani di qualità: Wes Matthews, per aumentare la capacità dei Lakers di tirare dall’arco, e Marc Gasol, giocatore che permetterà a Davis di giocare nel suo amato spot da quattro in campo.
Per lo spagnolo si tratta anche di una questione di cuore: la squadra che ha definitivamente consacrato il fratello Pau. Chissà che non succeda la stessa cosa anche a lui in questi due anni di contratto!
Come se non dovesse bastare, a Los Angeles si è trattato anche per riuscire ad arrivare via trade a uno tra Hassan Whiteside e Andre Drummond.

Leggi anche: Guida alla stagione NBA 2020/2021.

Nonostante il momentaneo stop forzato, King LeBron è pronto a vincere nuovamente l’anello con i suoi Lakers.

Phoenix & Phila: future pretendenti per l’anello?

Clamorosamente, però, non sono LA e NY a dominare le classifiche per ora. Sono Philadelphia a est e i Suns a ovest a trovarsi sulla vetta delle due conference. Anche grazie al mercato.

Dalle parti dei 76ers sono arrivati Seth Curry e i freschi di anello Dwight Howard e Danny Green, anche se nessuno di loro sta contribuendo prolificamente per i risultati del team (solamente Curry ha una media accettabile con 12,9 punti a partita tirando con il 46%).
Il vero colpo di mercato per Phila è stato trattenere il trio Embiid, Harris e Simmons. Soprattutto l’australiano, dato partente più volte quando si provava a portare Harden a Phila. Fortunatamente per loro non si è concretizzato nulla e, almeno per il momento, possono esserne contenti e godersi quello che i giocatori riescono a produrre.

Quello successo a Phoenix, invece, ha un nome e un cognome: Chris Paul. Arrivato in estate da OKC, ha ricalcato i suoi successi della stagione precedente: il veterano ha portato con sé la sua esperienza e la sua mentalità, riuscendo a condurre in vetta alla classifica (dietro ai soli Jazz) una squadra di sicuro talento che però la scorsa stagione è finita fuori dai play-off. Insieme alla rifirma di Dario Saric è arrivato anche Jae Crowder per cercare di puntellare nella metà campo difensiva.

Per il secondo anno consecutivo, la sola presenza di CP3 a roaster riesce a far esplodere tutto il talento di un team, portandolo a competere con chi gioca per vincere l’anello.


Il mercato però non finisce qui, con ancora due settimane prima della trade deadline. Sicuramente ci saranno ancora sorprese: Lakers e Nets cercheranno di rinforzare ulteriormente i propri roster in quelle che potrebbero essere le Finals con il più alto tasso di All-Stars degli ultimi anni. Attenzione però alle outsiders! Sia a est che a ovest potrebbero tentare il più classico dei colpi da underdog e provare a regalarci, e regalarsi, una sorpresa ancora più grande!

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Matteo Cerone

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