Fino a non molto tempo fa il politicamente corretto non era altro che una scusa delle destre, estreme o no, per paventare il rischio di una immaginaria dittatura e rivendicare la libertà di essere razziste, fasciste e sessiste. Da alcuni anni però, le cose sono cambiate. Da spauracchio inesistente, il politicamente corretto ha preso corpo, soprattutto negli Stati Uniti. Si tratta di un fenomeno pericoloso che non fa bene al movimento progressista.
I media ci bombardano senza sosta. Non passa ora senza la notizia che qualcuno si sia offeso o che qualcosa sia stato censurato o modificato in nome del politicamente corretto. Andiamo a vedere alcuni esempi.
«RW blogs are mad bc I said Pepe Le Pew added to rape culture. Let’s see. 1. He grabs/kisses a girl/stranger, repeatedly, w/o consent and against her will.
2. She struggles mightily to get away from him, but he won’t release her
3. He locks a door to prevent her from escaping.«This helped teach boys that “no” didn’t really mean no, that it was a part of “the game”, the starting line of a power struggle. It taught overcoming a woman’s strenuous, even physical objections, was normal, adorable, funny. They didn’t even give the woman the ability to SPEAK».
Quindi, il celebre personaggio dei Looney Tunes sarebbe un perfetto stupratore e guardare i cartoni di cui è protagonista potrebbe avere una brutta influenza sui bambini. Tutti noi da piccoli abbiamo guardato questi cartoni, eppure nessuno di noi è diventato uno stupratore (o se lo è diventato non è stato certo per il cartone). Questo perché, come diceva Bart Simpson, i cartoni sono solo «robetta esilarante», non devono per forza avere un senso. Il loro scopo primario è divertire. È pericoloso rapportare i cartoni, e in generale tutto ciò che attiene al mondo del fittizio, al mondo reale e trattarli come se si trattasse di fatti di cronaca. Va detto che, effettivamente, dopo aver letto il post di Blow, si guarda a Pepe con occhi diversi, ma il nostro sguardo non è quello dei bambini, che non ci risulta vi abbiano mai rilevato gli estremi di uno stupro. Forse si sarebbe potuta almeno chiedere la loro opinione.
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Questo è solo un piccolo campionario di esempi, ma la lista è lunghissima, e ogni giorno si arricchisce di un nuovo episodio.
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C’è chi dice sia una nuova inquisizione. Ovviamente ciò non è vero, perché il politicamente corretto nasce con le migliori intenzioni, cioè con l’obiettivo di difendere le minoranze. Si sta però trasformando in un perbenismo e in un bigottismo ammorbante, in un buonismo intransigente. In pratica, è sulla strada buona per diventare un nuovo fondamentalismo light. Si pone l’accento su cose francamente trascurabili, mentre siamo invasi da programmi degradanti che quelli sì, meriterebbero una critica serrata. Perché nessuno critica Il Grande Fratello o L’Isola dei Famosi? Perché nessuno condanna Naked Attraction, in cui si manifesta un’orrenda mercificazione dei corpi voyeuristica e si immiseriscono le relazioni umane? Perché il twerking è stato assurto a nuova lotta al patriarcato mentre invece ne è parte? Perché nessuno si sofferma sulla vacuità siderale delle modelle di Instagram? Perché non si combatte la stupidità intrinseca di Tik Tok?
Il punto critico del politicamente corretto è che non solo punta a costruire un mondo più equo e giusto, e questo è condivisibile, ma perfetto e puro. Il problema è che un mondo perfetto non esiste. Tutti i regimi autoritari che ci hanno provato sono falliti miseramente, perché è incompatibile con l’essere umano, che è fondamentalmente imperfetto. Si propugna l’attivismo tossico e assolutistico senza pensare che l’uomo non è fatto per assoluti. Ogni tanto abbiamo bisogno di essere scorretti. Abbiamo bisogno di mangiare carne, fregarcene dei bambini del Biafra, raccontare barzellette cattive sugli ebrei e sulle donne (attenzione, può farlo solo chi è di sinistra e femminista, perché in quel caso la battuta viene trascesa).
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Dobbiamo cioè, situare lampi di scorrettezza in prassi corrette, in modo che vengano assorbiti e non facciano danno. Invece il politicamente corretto vuole eliminare anche il più minuscolo episodio di slealtà a sé stesso, portando a una polarizzazione che aumenta i conflitti e l’insofferenza delle persone normali, che hanno l’impressione di essere censurate e vivere sotto una campana di vetro. In questo modo, chi non era magari progressista, ma nemmeno reazionario, è portato per contrasto a radicalizzarsi. Tutto ciò non fa che avvantaggiare la destra estrema, che può dipingere la sinistra come nevrastenica, superficiale, ossessionata da quisquilie, e conquistare consensi nel bacino degli stremati.
In parole povere, si combatte il bigottismo con uno nuovo bigottismo più fashion e smart, che riceve il plauso delle grandi corporation, del tutto disinteressate alle battaglie sociali, ma interessate a vendere. Il movimento progressista si sta avvitando su sé stesso in una morsa autodistruttiva e paranoica. Ci sono persone che preferirebbero scatenare una guerra nucleare piuttosto che aggiungere un’altra lettera a LGBT: la sinistra pensa di conquistarle dicendo che solo un nero può doppiare (o tradurre) un nero, magari con lo sponsor della Nike?
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