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Spettacolo

A venticinque anni dall’anime, Evangelion si conclude con un ultimo film

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Gabriele Lazzari

Dopo venticinque anni dalla prima messa in onda dell’anime, la saga di Evangelion è finalmente conclusa. L’ultimo film (Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time) è infatti uscito nelle sale cinematografiche nipponiche l’8 marzo 2021, decretando la fine di una storia che ha appassionato milioni di persone in tutto il mondo. Dopo una serie televisiva, un film riassuntivo, un altro film e poi la tetralogia dei Rebuild, Evangelion ha creato infinite teorie, ipotesi e analisi. Per capire a fondo l’importanza di questa opera, è necessario considerare le singole parti e metterle in relazione tra di loro.

Poster promozionale del film Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time.

Neon Genesis Evangelion, realizzato da Hideaki Anno, è una vera icona in Giappone e probabilmente una delle opere televisive più importanti nel panorama contemporaneo. Ha influenzato l’immaginario popolare ed è stato uno degli anime più analizzati e studiati. Sebbene infatti possa inizialmente sembrare un semplice cartone su robot giganti che combattono enormi mostri (alla stregua dei più famosi Jeeg Robot e Goldrake), Evangelion ha una trama complessa, oggetto di infinite speculazioni. Le tematiche affrontate hanno dei significati profondi, che spesso sfociano nella psicologia e nella spiritualità, grazie a numerosi riferimenti alla tradizione cristiana ed ebraica. L’anime è infatti una storia di perdono e redenzione umana, una critica alla società giapponese eccessivamente chiusa in sé stessa. La mancanza di comunicazione interpersonale è la vera cause delle vicende rappresentate su schermo. Inoltre, affronta anche il tema della depressione (elemento autobiografico confermato dallo stesso Anno).

L’inizio di tutto: l’anime di Neon Genesis Evangelion

Neon Genesis Evangelion (新世紀エヴァンゲリオン, Shin seiki Evangerion) è un anime prodotto dallo studio Gainax, scritto e diretto da Hideaki Anno, trasmesso a partire dal 4 ottobre 1995. Il protagonista di Evangelion è Shinji Ikari, un quattordicenne che nel 2015 arriva nella capitale Neo-Tokyo 3 per volere del padre. Shinji è solo uno dei ragazzini che dovrà pilotare gli Eva, enormi mecha antropomorfi coperti da armature ed equipaggiamenti bellici. Dopo che un cataclisma ha sconvolto l’ecosistema terreste e dimezzato la popolazione, l’agenzia Nerv si serve di tre adolescenti, Shinji, Rei Ayanami e Asuka Sōryū Langley, per guidare gli Eva e abbattere le minacce rappresentate dagli Angeli.

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Ma non è sulle battaglie che si concentra la narrazione. L’attenzione viene infatti posta sui rapporti interpersonali e sulle conseguenze psicologiche che queste battaglie hanno sui piloti, che si vedono costretti a prendere decisioni morali sempre più complesse, comandati da un’agenzia disposta a tutto pur di raggiungere un fine maggiore.

La prima messa in onda della serie non ebbe successo e costrinse lo studio di animazione, entrato in una profonda crisi economica, a riciclare le animazioni, aggiungere immagini statiche e sfondi neri pur di portare a termine il progetto. Gli ultimi due episodi in particolare sono quelli che più risentono di queste problematiche. L’aspetto più confuso e dibattuto di Neon Genesis Evangelion infatti è sicuramente il finale della serie. Negli anni gli appassionati hanno sostenuto diverse teorie e interpretazioni: c’è chi lo considera un pessimo espediente narrativo dovuto ai problemi economici dello studio Gainax e chi invece lo reputa un’atipica conclusione perfettamente in linea con i temi trattati, anche se con uno stile artistico completamente diverso rispetto ai precedenti episodi.

L’importanza di Evangelion: un anime rivoluzionario

Nonostante l’iniziale disinteresse da parte del pubblico, Evangelion ne ha però col tempo attirato l’attenzione, grazie alle tematiche trattate e le importanti novità apportate. L’anime infatti ribalta i tradizionali canoni nipponici, non solo sul piano estetico nella realizzazione grafica dei mecha, ma anche sul piano narrativo. Gli Eva hanno un aspetto minaccioso che conferisce loro un’aura di anti-eroe, in contrapposizione al robot salvatore che lo spettatore era abituato a vedere. In una prima bozza infatti l’Eva era stato identificato come alter-ego demoniaco di Mazinga, come dichiarato dall’autore: «Sarebbe l’ideale se i più piccoli piangessero vedendo un solo episodio».

Un terrorizzato Shinji davanti al volto dell’unità Eva 01.

In Evangelion non ci sono più solo i buoni contro i cattivi, i concetti di bene e male sono molto sfumati. Tutti i personaggi sono stati influenzati dalle loro esperienze pregresse: dalle delusioni, dalle paure e dall’angoscia. Neon Genesis Evangelion è stato più volte definito come un capolavoro della fantascienza animata grazie alla sua profondità. Ciononostante, considerare l’opera di Anno solo su questo piano sarebbe decisamente scorretto. Il simbolismo religioso e i riferimenti alla filosofia tedesca sono onnipresenti nella trama.

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Inoltre, i richiami freudiani alla sessualità in Evangelion si sprecano, sia a livello visivo che tematico. Come ogni adolescente, anche il protagonista inizia a scoprire la propria e l’altrui sessualità, detesta profondamente il padre e ha un rapporto decisamente controverso con la madre e ciò che la raffigura. La figura di Misato, sua superiore ma anche tutrice, è anch’essa complessa. Shinji infatti la vede sia come figura materna che come oggetto del desiderio sessuale.

Il significato di Evangelion ovvero come superare il dilemma del porcospino

Shinji e tutti i personaggi di Evangelion sono vittima del dilemma del porcospino. Come i protagonisti dell’anime, un porcospino è portato ad avvicinarsi ad altri individui della propria specie, ma nel farlo rischia di ferirsi e ferire a causa dei suoi aculei. Questo porta a un allontanamento forzato dai rapporti e, di conseguenza, della felicità. Sarà necessario trovare un modo per avvicinarsi ed entrare in contatto senza fare del male, ma ciò richiede sofferenza e sacrifici che Shinji non sembra capace di fare.

Shinji è un adolescente confuso e introverso in una società profondamente patriarcale come quella giapponese. La sua incapacità di rapportarsi al sesso opposto gli provoca una frustrazione che sfoga (metaforicamente ma anche fisicamente) su chi gli è più vicino, rovinando i rapporti di amicizia creati in precedenza. Tutto ciò lo porta infine alla depressione: il ragazzo si accusa anche di colpe non sue e si rifiuta di agire, spaventato dalle possibili conseguenze delle sue azioni. Ogni volta che sembra raggiungere una stabilità qualcosa lo fa di nuovo cadere in un circolo auto-distruttivo.

The End of Evangelion e i Rebuild: una storia senza fine?

La diffusione in home-video della serie ha permesso allo Studio Gainax di recuperare i fondi persi, perciò Hideaki Anno ha potuto rilasciare The End of Evangelion. Il film è infatti una versione estesa degli ultimi due episodi. Senza limitazioni temporali né economiche, lo studio ha potuto animare una versione alternativa del finale, più simile alle intenzioni originali dell’autore. Anche con The End of Evangelion però le speranze di una conclusione chiara e netta sono rimaste disattese. Il finale infatti crea ulteriori domande, sebbene la narrazione sia decisamente più lineare rispetto alla serie.

Con questo film l’anime originale di Evangelion sembrava ormai concluso. Ma nel 2006 è stata annunciata una nuova tetralogia cinematografica. Questa nuova saga, dal nome Rebuild of Evangelion, sarebbe dovuta essere una versione alternativa rispetto all’anime. Il primo di questi quattro film infatti riproduceva la prima parte della serie originale, con qualche cambiamento minore. Il secondo e il terzo film però hanno stravolto la storia e i personaggi, introducendone anche di nuovi. Inoltre pareva chiaro che non si trattasse più di una semplice versione alternativa, ma di una saga sequel basata su dei loop temporali. Il quarto film, Evangelion 3.0+1.0,  uscito da poco nelle sale cinematografiche giapponesi, pare però aver risolto tutti i dubbi.

Biglietto della proiezione del nuovo film. Foto per gentile concessione di Luca Cirone.

Questo nuovo film di Evangelion non ha ancora una data di uscita in Italia. Dopo la distribuzione cinematografica, la pellicola sarà disponibile sul catalogo giapponese di Amazon Prime Video, ma non ci sono ancora conferme sull’aggiunta del film anche in quello italiano. Sui siti web e sui social media gli appassionati hanno comunque già iniziato a confrontarsi su quanto emerso della trama, ma le notizie sono per ora ancora poche e inaffidabili. Una sola cosa pare certa: il quarto film del Rebuild of Evangelion è davvero l’ultimo. A poco più di venticinque anni di distanza dalla sua apparizione sulla televisione giapponese e dopo essere diventato un anime di culto in tutto il mondo, Evangelion si è concluso definitivamente.

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Gabriele Lazzari

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