Con l’eliminazione dei Dallas Mavericks per mano dei Los Angeles Clippers, nella notte si è completato il draw con le otto franchigie che si contenderanno il titolo. Tante le sorprese al primo turno, nonostante un unico upset, e molte altre ce ne saranno durante le semifinali di conference NBA, con una delle quattro sfide che da molti è considerata una vera e propria finale anticipata: Brooklyn Nets vs Milwaukee Bucks. Delle otto contendenti solo gli Hawks (nel 1958), i Bucks (nel 1971), i Mavs (nel 2011) e i Sixers (ultimo titolo nel 1983) hanno già trionfato in NBA. Cosa ci riserverà questo secondo turno dei Playoffs?
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Sixers (1) vs Hawks (5)
Alle 19 ora italiana di ieri si è disputata gara-1 tra i Philadelphia 76ers e gli Atlanta Hawks, rispettivamente teste di serie numero 1 e 5 della Eastern Conference. La franchigia della Georgia, croce e delizia dell’atto primo, dopo aver eliminato al primo turno i Knicks ha letteralmente dominato contro i Sixers, grazie a una prova sontuosa e di grande maturità di Trae Young. Il risultato finale conferma il leitmotiv della serata con gli Hawks vincitori per 128 a 124, nonostante non poche palpitazioni nella seconda metà del quarto quarto, quando gli uomini di Doc Rivers si sono trovati a soli due possessi di distacco da Young e compagnia.
I Sixers restano i favoriti per il passaggio del turno ma un fattore determinante sarà la tenuta del ginocchio di Joel Embiid, il leader tecnico e carismatico della squadra che, pur non al 100% della forma, ha messo a referto 39 punti con nove rimbalzi in gara-1. Prove sottotono per Thybulle e Green, quest’ultimo mai in grado di incidere con l’unico fondamentale per il quale è conosciuto: il tiro da tre. Encomiabile invece la partita di Seth Curry, autore di ventuno punti e sempre più a fuoco come role player. Ben Simmons? Il solito Ben Simmons. Difensivamente giocatore che può benissimo ambire al Defensive Player of the Year. In fase realizzativa mai un fattore.
Nets (2) – Bucks (3)
La serie tra Brooklyn e Milwaukee è senza dubbio la più interessante in termini di talenti sul parquet e con ogni probabilità chi ne uscirà vincitore porterà con sé lo status di favorita numero uno per l’anello. Da un lato c’è il due volte MVP in carica Giannis Antetokounmpo che, pur certo di non riuscire a vincere il titolo di miglior giocatore per il terzo anno, ha messo fatto l’ennesima regular season sublime.
Il vero problema dei Bucks sta nella continuità del supporting cast, Khris Middleton in primis, che dovrà cercare di arginare il più possibile in difesa la corazzata dei Nets, offrendo anche una buona mole di punti in fase offensiva. Quintetto a parte, la franchigia del Wisconsin non gode di un grande roster e questo alla lunga potrebbe influire non poco. Discorso diverso per i Nets che, vista la qualità e l’importanza dei big, non sta avendo particolari problemi nelle rotazioni.
Le condizioni di James Harden preoccupano, ma non eccessivamente: il suo forfait in gara-2 è ufficiale, ma gli uomini di Steve Nash hanno il talento e l’esperienza per fare fronte all’assenza dell’ex Rockets. Il mattatore di gara-1 è stato il solito Kevin Durant autore di una doppia-doppia da ventinove punti e dieci rimbalzi. Mettiamola così: a pieno regime i Nets dovrebbero avere tutte le carte in regola per passare il turno, ma l’assenza di Harden, unita al rendimento altalenante di Griffin e alle follie di Irving potrebbero rendere il cammino più complesso del previsto. Nel frattempo, i Nets conducono la serie per 1 a 0.
Jazz (1) – Clippers (4)
Abbandonato il discorso sulla Eastern Conference ci si sposta a ovest, dove i giochi saranno a dir poco combattuti e difficilmente pronosticabili. Gli Utah Jazz, reduci da una regular season incredibile, hanno passato il turno con relativa tranquillità, eliminando in cinque partite i Grizzlies di Ja Morant. Le due stelle della franchigia sono Donovan Mitchell, giocatore spesso sottovalutato ma con un impatto offensivo da primo della classe, e Rudy Gobert. Il centro francese quest’anno punta a vincere il terzo titolo di DPOY che lo inserirebbe nell’élite del basket, con solo altri tre giocatori in grado di ottenere questo risultato: Dwight Howard, Dikembe Mutombo e Ben Wallace (con questi ultimi due che ne hanno vinti addirittura quattro). Fondamentali saranno anche le prestazioni dei “terzi e quarti” violini, ossia Jordan Clarkson e Bogdan Bogdanović.
Dall’altro lato del campo ci saranno i Clippers che sono riusciti nella difficile impresa di eliminare Dončić e compagnia, in una gara-7 che per i Mavs è stata decisa in negativo dalle pessime prove di Porziņģis e Hardaway jr. La franchigia di LA dovrà fare affidamento principalmente su Kawhi Leonard, fuoriclasse in grado di incidere come pochi (anzi, pochissimi) su entrambi i lati del campo. Con Leonard e George ai loro massimi livelli la serie dovrebbe pendere leggermente verso la squadra di Steve Ballmer, ma davvero ad oggi risulta difficile ipotizzare chi, e in quante partite, passerà il turno. Serie sullo 0-0.
Suns (2) – Nuggets (3)
Tra le quattro serie questa è forse quella di più difficile lettura. I Phoenix Suns guidati da Chris Paul e Devin Booker sono riusciti ad eliminare nientemeno che i campioni in carica dei Lakers, pur con un Anthony Davis a metà servizio e un supporting cast insufficiente (per usare un eufemismo), Kyle Kuzma su tutti. Booker sembra aver raggiunto la maturità necessaria per decidere anche nelle partite che contano e sicuramente l’approdo in Arizona di un sicuro hall of famer come CP3 non può che aver giovato alla crescita dell’ex Kentucky Wildcats.
Ciononostante, i Suns dovranno fare i conti con l’ormai quasi certo MVP della regular season Nikola Jokić e la “garra” dei Nuggets. Recentemente si è messo in mostra anche Michael Porter jr., classe 1998 con ancora moltissimi margini di miglioramento. Grande peccato per il forfait di Jamal Murray, uno dei leader di Denver che purtroppo ha concluso anzitempo la stagione per un infortunio al ginocchio. Serie sullo 0-0.
Chi riuscirà a succedere ai Los Angeles Lakers come nuovi campioni NBA? Le semifinali di conference si prospettano a dir poco combattute e di altissimo livello. Buon basket a tutte e tutti!