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La Top 11 del Genoa di Preziosi

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Eugenio Guido

Dopo circa diciotto anni il Genoa non è più di proprietà di Enrico Preziosi. Il presidente che aveva acquistato la squadra rossoblù nell’estate del 2003, quando era a rischio fallimento, ha venduto tutte le quote al fondo americano 777 Partners.

Dopo l’acquisizione nel 2003 e il ritorno in Serie A nel 2007, la squadra del grifone non ha mai abbandonato la massima serie. Nata inglese (con il nome Genoa Cricket and Football Club), rimasta italiana per tantissimi anni (non senza soddisfazioni), ora si colora, quindi, a stelle e strisce.

Dal ritorno in Serie A diverse salvezze tranquille, altre più tribolate, e la gioia di una qualificazione in Europa League (nel 2009).

Top 11

In questi diciotto anni tantissimi giocatori hanno vestito la maglia del Genoa con alterne fortune. La società guidata da Enrico Preziosi è sempre stata abile nel cercare giocatori sconosciuti da valorizzare per avere utili plusvalenze o nel cercare di rivitalizzare la carriera a calciatori provenienti da esperienze poco felici in big e non.

Tra questi abbiamo scelto un’ideale Top 11 dell’era Preziosi, una squadra composta dai giocatori tra i più significativi che hanno vestito la maglia rossoblù. Alcuni sono esplosi e diventati famosi con la maglia del grifone, altri sono arrivati già affermati; altri ancora sono solo stati lanciati sotto la lanterna, per poi affermarsi successivamente.

Difesa

Portiere. Pochi dubbi per quanto riguarda l’estremo difensore: pur essendocene stati altri di livello, è sicuramente Mattia Perin il nome su cui far ricadere la scelta. Dopo l’esperienza nelle giovanili, l’esordio in prima squadra e delle esperienze in prestito, dal 2013 al 2018 Perin ha difeso la porta del Genoa con ottime prestazioni. Acquistato dalla Juventus, dove ha trovato poco spazio, è tornato al Genoa in prestito lo scorso anno, per poi tornare in bianconero. In totale per lui duecentouno presenze col Genoa e cinquantotto clean sheet.

Leggi anche: Perin veste la maglia del Genoa: il ritorno del figliol prodigo.

Difensori. Nella difesa a quattro idealmente disegnata trova sicuramente posto l’attuale capitano del Genoa: Domenico Criscito. Cresciuto tra le giovanili di Genoa e Juventus, è proprio con i rossoblù che esordisce nei professionisti prima di fare un’esperienza poco fruttuosa in bianconero. Un nuovo ritorno al Genoa e una successiva esperienza in Russa, allo Zenit San Pietroburgo (con due scudetti vinti), prima del definitivo rientro alla base: dal 2018 Criscito è una colonna rossoblù. Per lui un totale di duecentodiciassette partite, condite da diciannove gol.

Al centro della difesa si piazzano Armando Izzo e Nicolás Burdisso. L’attuale difensore del Torino ha vestito la maglia del Genoa dal 2014 al 2018, dopo essere stato acquistato dall’Avellino. Con il Genoa si è affermato e ha mostrato tutte le sue qualità, poi confermate con i granata. Nelle quattro stagioni in Serie A, Izzo ha vestito rossoblù per novantotto partite, mettendo a segno due reti. L’argentino Burdisso è arrivato al Genoa dopo le esperienze all’Inter (quattro scudetti per lui) e alla Roma. Dalla stagione 2013/2014 a quella 2016/2017 ha giocato nel Genoa centootto partite sena trovare mai la via del gol.

Tra i tanti difensori dell’era Preziosi, per completare il quartetto difensivo abbiamo scelto un terzino destro che in pochi associano al Genoa. Il croato Šime Vrsaljko, però, dopo le esperienze in patria, trova fortuna in Serie A con l’approdo al Genoa nel 2013. Un solo anno prima di passare al Sassuolo, con cui farà il salto di qualità definitivo che lo porterà all’Atletico Madrid, sua attuale squadra, con cui ha vinto una Liga e un’Europa League; a dimostrazione che la dirigenza Preziosi ci aveva visto giusto. Con i rossoblù ventidue partite giocate in Serie A e due assist.

Centrocampo

Il terzetto di centrocampo vede come primo nome un giocatore di qualità con una sola stagione giocata con la maglia del Genoa: Thiago Motta. L’italo-brasiliano approdato nel 2008 è tra i protagonisti, con le sue ventisei presenze condite da prestazioni eccezionali e sei gol, della cavalcata che fece sfiorare al Genoa l’approdo in Champions League. Trascinatore della squadra, l’estate successiva al suo arrivo, fu acquistato dall’Inter dove fu protagonista del triplete nerazzurro. Dopo aver concluso la carriera al Paris Saint-Germain, è tornato al Genoa come allenatore nel 2019/2020, ma l’esperienza non è stata felice come fu quella da giocatore. Attualmente è il tecnico dello Spezia.

Mediana che si fa offensiva con l’inserimento dell’argentino Diego Perotti. Non propriamente una mezzala, ma sicuramente un centrocampista offensivo che con il Genoa si è mostrato al grande pubblico prima di passare alla Roma e vivere le sue annate migliori. Una stagione e mezza in rossoblù prima di trasferirsi nella Capitale. Con Gasperini come allenatore, l’esperienza a Genova di Perotti fu esaltante. In un attacco ben congeniato, completato da Iago Falque e Matri, il Genoa rimase a lungo in lotta per le posizioni di vertice per poi concludere con un ottimo sesto posto. Perotti in rossoblù ha giocato quarantatré partite in Serie A, con cinque reti e sette assist. Attualmente è svincolato dopo l’esperienza turca al Fenerbahçe. Dopo la chiusura del calciomercato si è parlato insistentemente di un suo possibile ritorno al Genoa come parametro zero, al momento senza sviluppi.

A chiudere il terzetto di centrocampo un possibile “rimpianto”. L’attuale centrocampista del Torino, che ha già esordito in Nazionale, Rolando Mandragora. Cresciuto calcisticamente nel Genoa, il calciatore originario di Scampia ha esordito a soli diciassette anni da titolare con i rossoblù. Sole cinque presenze prima della cessione alla Juventus e diverse esperienze in tutta la penisola. Nelle stagioni a Crotone e a Udine ha dimostrato tutto il suo valore, confermato da un ottimo inizio di stagione quest’anno a Torino, sponda granata.

Attacco

Il reparto più folto, ricco di giocatori di livello che hanno fatto sognare i tifosi del Genoa nell’epopea targata Preziosi.

Come primo nome, un attaccante legato al Genoa in maniera indissolubile: Diego Milito. Pur ricordato e riconosciuto maggiormente come la punta dell’Inter del triplete, è proprio grazie all’esperienza con il Genoa che il bomber argentino è esploso definitivamente. La prima esperienza di Milito con la squadra del grifone risale alla prima stagione dell’era Preziosi. Milito fu acquistato nella sessione di mercato invernale e restò fino alla stagione successiva prima di passare al Real Saragozza. Il ricongiungimento avviene nel 2008, quando Diego rifiuta la corte del Tottenham pur di tornare al Genoa. Un solo anno prima di approdare all’Inter, ma con numeri incredibili. Per lui trentuno partite in Serie A con sei assist e ventiquattro gol, che gli valgono il secondo posto in classifica marcatori dietro a Ibrahimović. A questi si aggiungono i trentatré gol segnati da Milito nella prima esperienza genoana in serie B.

Diego Milito con la maglie del Genoa. Foto: Flickr.

Ai lati dell’attaccante argentino la scelta ricade su due giocatori esperti e con un lungo trascorso in Serie A: Goran Pandev e Rodrigo Palacio. Il primo è attualmente in forza al Genoa dopo una vita in Serie A: Lazio, Inter e Napoli prima dei rossoblù, in cui milita dal 2015. Con la maglia diciannove del Genoa, Pandev ha confermato le sue caratteristiche, si è caricato la squadra sulle spalle nei momenti più difficili e ancora oggi, a trentotto anni, rimane tra le prime scelte per l’attacco del grifone. Per lui finora ventotto reti in centosessantatré presenze.

Anche l’ultimo attaccante della Top 11 ideale dell’era Preziosi è legato all’Inter, dove il giocatore approderà dopo l’esperienza in rossoblù. Palacio approda al Genoa dal Boca Juniors nel 2009. Protagonista per tre anni, con novanta presenze e trentacinque reti, grazie alla sua capacità di occupare, in pratica, qualsiasi ruolo del reparto offensivo.

Come anticipato, proprio l’attacco ha visto tantissimi nomi di alto livello, che a Genoa han giocato di più e di meno, con alterne fortune. Negli anni di Preziosi hanno guidato l’attacco giocatori come Gilardino e Toni (che visse un’esperienza non tra le migliori), ma anche Destro, Immobile, Sculli e Calaiò. Senza dimenticare Stephan El Shaarawy, cresciuto tra le giovanili genoane e tra i più giovani giocatori ad aver esordito in Serie A in rossoblù.

Leggi anche: Nuova vita da dirigente: largo ai giovani – theWise incontra Emanuele Calaiò.

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Eugenio Guido

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